Che Ancona sia virtuosa sotto il profilo della tassazione lo afferma un’indagine del Centro Studi della Cna nazionale che ha monitorato la tassazione su artigiani e commercianti in diversi Comuni italiani.

L’aumento contenuto delle imposte tra il 2011 e il 2014, per il Comune di Ancona è pari a circa il 36%, mentre per Pesaro si aggira intorno al 97%. A livello italiano, il Comune di Ancona è tra i Comuni capoluogo virtuosi, e lo è in un periodo difficile in cui le imposte comunali sono aumentate in molti Comuni Italiani per compensare la riduzione dei trasferimenti statali. In particolare, nei quattro anni presi in considerazione dallo studio, il Comune di Ancona ha aumentato le imposte nel periodo 2011-12, mentre negli ultimi due anni le imposte sono rimaste costanti o hanno visto una leggera riduzione.

 “Due le ragioni di questo risultato – spiega l’assessore al Bilancio Fabio Fiorillo – il contenimento della spesa e il recupero dell’evasione. Per quanto riguarda l’evasione, i risultati raggiunti in termine di recupero hanno fatto emergere la base imponibile di chi altrimenti avrebbe evaso le imposte. Abbiamo realizzato il principio pagare tutti per pagare di meno. L’unico rammarico è che nonostante l’impegno al contenimento della spesa (risparmi per oltre 3 milioni nel 2014, pari al 25% delle entrate TASI), tali risparmi li abbiamo destinati a coprire i mancati trasferimenti statali.”

L’attività del Comune di Ancona sul fronte dell’equità fiscale non si ferma. Ieri è stata inviata all’Agenzia delle Entrate la proposta di protocollo di intesa che attraverso la costituzione di un tavolo di lavoro congiunto permetterà di coordinare i dati di Agenzia e Comune. Il Comune di Ancona aspetta la valutazione dell’Agenzia per procedere alla firma del protocollo stesso. “Subito dopo la firma – afferma Fiorillo – siamo pronti ad affrontare con l’Agenzia delle Entrate tutta una serie di problemi, compresi quelli legati ai valori catastali oggi molto lontani dai valori reali degli immobili”.