STUDENTI, ISTITUZIONI E SANITA’ A CONFRONTO PER LA “GIORNATA NAZIONALE DEL FIOCCHETTO LILLA

DEDICATA AI DISTURBI DEL COMPORTAMENTO ALIMENTARE” OGGI IN COMUNE AD ANCONA.
Un incontro di sensibilizzazione sui disturbi alimentari in occasione della “Giornata nazionale del fiocchetto Lilla” che ogni anno si svolge il 15 marzo, si è tenuto questa mattina in Comune ad Ancona con la presenza di istituzioni, sanità e studenti degli Istituti superiori Istvas, Liceo Galilei, Liceo Mannucci e anche cittadini interessati a tale prfoblematica.
L’evento, è promosso dalla dott.ssa Marina Taus, direttore della SOD di Dietetica e Nutrizione Clinica della AOU delle Marche, sostenuto dal Sindaco Daniele Silvetti che ne ha riconosciuto immediatamente la rilevanza, in collaborazione con gli Assessorati ai Servizi Sociali e alla Politiche Educative.
Disturbi della nutrizione e dell’alimentazione, anoressia, bulimia nervosa e binge eating, patologie complesse e diffuse, che spesso hanno un esordio in età precoce e provocano effetti negativi sullo sviluppo corporeo e sulla salute fisica e psicosociale, comportando, a volte, gravi problemi medici.
Hanno partecipato il Sindaco Daniele Silvetti, Antonella Andreoli, Assessore Politiche Educative; Manuela Caucci, Assessore alle Politiche Sociali e Sociosanitarie, Simone Pizzi Presidente del Consiglio Comunale e la professoressa Margherita Rigillo, delegata dell’ufficio scolastico regionale, dott.ssa Cinzia Cocco direttore amministrativo dell’AOU Marche.
Il sindaco Silvetti nel suo intervento ha sottolineato come sia fondamentale la sinergia tra tutti i soggetti coinvolti nell’affrontare queste patologie sempre più diffuse. Famiglia, istituzioni scolastiche, servizi sociali ed un approccio sanitario multisciplinare possono essere la risposta concretamente efficace per superare i disturbi dell’alimentazione sin dal loro esordio.
Nel suo saluto la dott.ssa Cinzia Cocco direttore amministrativo dell’AOU Marche, ha puntualizzato come l’attività sanitaria preveda la gestione sia della fase acuta che di quella ambulatoriale, con un azione multidisciplinare per una completa presa in carico. “La giornata di oggi – ha affermato concludendo Cocco – è un messaggio di sensibilizzazione. Il sistema sanitario deve essere attento nel guardare al futuro dei nostri giovani”.
La dott.ssa Marina Taus – dietologo Direttore SOD Dietetica e Nutrizione Clinica AOU Marche, che da oltre vent’anni si occupa di queste patologie, è intervenuta su “Definizione e campanelli di allarme” illustrando i sintomi iniziali di un disturbo della nutrizione e dell’alimentazione. “Già ai primordi possiamo individuare questi campanelli d’allarme e renderne consapevoli i nostri ragazzi – ha affermato la dott.ssa Taus -. Per esempio ragazze che tendono a consumare il pasto isolate, che non condividono più il pasto, che piano piano si isolano, tendono a perdere peso e provano, in questo, anche una sorta di esaltazione: questi sono tutti segnali della patologia. Siccome noi sappiamo che il modello di “magro” è bello e viene considerato un modello vincente, quindi tante volte ragazzi e ragazze tendono ad emulare questo modello per affermare la propria identità. La conta delle calorie, una spiccata attività fisica, consumo – nel caso delle bulimiche – di grandi quantità di cibo in tempi molto ristretti insieme ad intensa attività fisica, abuso di lassativi, abuso di diuretici e vomito autoindotto sono segni evidenti della patologia in atto. Altri campanelli d’allarme sono appunto una sorta di isolamento, di esaltazione nel consumare solamente alcuni cibi o adottare diete sempre più restrittive”.
Queste indicazioni possono essere utili anche alle famiglie e seppure a livello numerico sono coinvolte soprattutto le ragazze, non mancano casi che riguardano i ragazzi dove la situazione appare anche più grave con episodi di grave compromissione dal punto di vista psicologico che si associa anche a turbe psichiatriche.
“C’è un aumento dei casi relativi ai disturbi alimentari -ha detto il dott. Michele Severini – psichiatra, Responsabile SOD Disturbi dell’Alimentazione in età evolutiva in comorbilità con patologia psichiatrica parlando dei “I percorsi di cura” -. Si tratta di un trend evidenziatosi in tutta Italia, soprattutto dal lockdown le cose sono peggiorate, sia in termini di numeri sia in termini di riduzione dell’età di esordio, oggi, ad esempio, abbiamo ricoverata una bambina di 8 anni. Se ne può uscire, questo secondo me è il messaggio più importante, perché è vero che sono patologie importanti, complesse, potenzialmente mortali, ma adeguatamente seguiti tramite un’equipe multidisciplinare i nostri ragazzi possono guarire da questi disturbi”.
Dei “Disturbi alimentari nella prima infanzia” ha parlato la dott.ssa Anna Maria Cester – psicoterapeuta responsabile Centro Mosaico Ancona che ha evidenziato come sia importante, già dal periodo neonatale, il ruolo della madre quale soggetto che traduce e insegna la interpretazione dei segnali corporei al bambino. Un percorso progressivo che educa sin dalla tenerissima età il futuro ragazzo ad approcciarsi alle sensazioni ed alle emozioni e ad un a corretta gestione del rapporto con il cibo.
“Nel caso specifico dei disturbi del comportamento alimentare collaboriamo con la dietetica e la nutrizione attraverso il colloquio e una presa in carico psicologica in cui, insieme all’equipe, si crea un approccio multidisciplinare al problema. Nonostante l’aumento dei casi non si è modificato il percorso psicoterapeutico che resta un validissimo strumento di confronto e supporto nel percorso di guarigione del paziente affetto da disturbi alimentari “ ha detto la dott.ssa Luciana Lo Bianco psicologa-psicoterapeuta SOD di Psicologia Ospedaliera, la cui responsabile è la dottoressa Oriana Papa, illustrando alcuni casi clinici.
La situazione nel dettaglio
I Disturbi della Nutrizione e dell’Alimentazione (DNA) sono patologie complesse con un disfunzionale comportamento alimentare e un’eccessiva preoccupazione per il peso con alterata percezione dell’immagine corporea. Si stima che in Italia oggi più di tre milioni di persone soffrono di DNA con un incremento di casi stimato di almeno il 30-35% e un abbassamento dell’età di esordio. I DNA possono presentarsi in associazione ad altri disturbi psichici come ad esempio disturbi d’ansia e disturbi dell’umore. Lo stato di salute fisica è quasi sempre compromesso a causa delle alterate condotte alimentari (soprattutto in presenza di restrizione alimentare, eccessivo consumo di cibo con perdita di controllo, condotte di eliminazione e/o compensatorie) che portano ad alterazione dello stato nutrizionale. Se non trattati in tempi brevi e con approcci adeguati, i DNA possono diventare una condizione cronica con serie ripercussioni sulla salute di tutti gli organi e apparati del corpo (cardiovascolare, gastrointestinale, endocrino, ematologico, scheletrico, sistema nervoso centrale, dermatologico ecc.) e, nei casi gravi, possono alla morte.
La presenza delle scolaresche oggi a questo appuntamento nasce proprio dall’esigenza di sensibilizzare direttamente i ragazzi sulle problematiche causate dai disturbi alimentari che sono sempre più diffusi e colpiscono soprattutto nella fascia di età tra i 12 e i 25 anni – ha affermato Antonella Andreoli, assessore alle Politiche educative del Comune di Ancona -.
La maggior parte dei disturbi alimentari come anoressia nervosa, bulimia nervosa e disturbo da alimentazione incontrollata, sono il sintomo di un disagio psicologico che va intercettato all’insorgenza in modo da poter essere affrontato tempestivamente e risolto. Chiedere aiuto rappresenta il primo passo per ricevere un intervento precoce e qualificato, a partire dalla scuola, dai servizi educativi, dai servizi sociali fino agli interventi sanitari specifici. Dai disturbi alimentari si può guarire attraverso l’offerta di percorsi individualizzati e interventi multi professionali e soprattutto con un concreto coinvolgimento di tutti i soggetti: scuola, famiglia, servizi sociali, sanità” conclude l’Assessore.
Questa iniziativa integra le attività di sensibilizzazione e di promozione della salute che Ancona, come città aderente alle Reti Città sane OMS, vengono portate avanti e in linea con le scelte, gli indirizzi e le azioni perseguite dall’Amministrazione
“Questa giornata nasce dalla necessità di rendere consapevole la cittadinanza su questi disturbi che si manifestano in età sempre più precoce, coinvolgendo soprattutto bambini e giovani. Una sinergica attività di prevenzione con una fattiva collaborazione tra sanità, con i professionisti del settore (dietologi, psichiatri, pediatri, medici di medicina generale, psicologi e altri specialisti), scuola, servizi sociali e servizi educativi, può contribuire ad arginare il fenomeno, che va affrontato il prima possibile con un approccio multiprofessionale integrato. Quindi, particolare attenzione alla prevenzione, soprattutto nelle famiglie dove è possibile notare i primi campanelli di allarme. Il Comune di Ancona fa anche parte della Rete Città Sane, all’interno della quale la prevenzione è uno degli aspetti fondamentali che cerchiamo di promuovere con il concetto di one health” ha commentato Manuela Caucci, assessore ai Servizi sociali del Comune di Ancona.

Ultimo aggiornamento

14 Marzo 2025, 13:23

Pubblicazione

14 Marzo 2025, 13:23