“RESTO A CASA”- AL VIA AD ANCONA UN PROGETTO PILOTA UNICO IN ITALIA PER ASSISTERE GRATUITAMENTE E CON TECNOLOGIE AVANZATE GLI AMMALATI DI ALZHEIMER E I LORO FAMILIARI.

UNA INTERA EQUIPE A DISPOSIZIONE.  

La domanda scade il 5 febbraio 2016

 

Migliorare le condizioni di vita dell’ammalato di Alzheimer e della persona che lo assiste, abbattendo l’isolamento che affligge le famiglie che vivono la dolorosa esperienza di questa patologia.     E’ l’obiettivo che si vorrebbe raggiungere, con un primo step rivolto a 20 famiglie del capoluogo, attraverso un progetto sperimentale e altamente innovativo -senza precedenti in Italia-   denominato “Resto a casa”, proposto dalla Cooperativa GEA di Macerata, che da tempo si occupa di questo complesso ambito, e con il fondamentale contributo della Fondazione Cariverona.    Patrocinato dalla Regione Marche e dal Comune di Ancona in collaborazione con il Distretto Sanitario di Ancona – ASUR Area Vasta n. 2, l’Associazione Alzheimer Italia Marche Onlus, lo sponsor Bookerang ed il CED Servizi.

“Resto a casa”– ha spiegato, nel presentarlo agli organi di informazione l’assessore alle Politiche sociali e Sanità, Emma Capogrossi – è  un progetto pilota che sostiene la domiciliarità delle cure, pienamente in linea con le politiche di questo Comune che attraverso i Servizi sociali è sempre attivo nell’area anziani e a tutti i tavoli relativi alle patologie e ai disagi che li riguardano. Il progetto messo a punto dalla Cooperativa GEA mira ad offrire assistenza domiciliare gratuita e integrata per 12 mesi ai residenti nel Comune di Ancona con un familiare non autosufficiente colpito da Alzheimer, grazie ad una equipe che lavorerà insieme, garantendo la permanenza dell’ammalato nell’ambiente domestico, contesto più idoneo per una migliore qualità di vita delle persone in condizioni di tale fragilità. E un sostegno importante a familiari e care givers, più in generale, disarmati di fronte a questa complessa patologia”.

Nello specifico la Cooperativa GEA, di comune accordo con i vari partners aderenti, selezionerà per questa iniziativa 20 famiglie, che per 12 mesi avranno a disposizione in modo del tutto gratuito diversi servizi: chi non rientrerà in questo novero potrà comunque essere supportato con corsi di formazione e iniziative future . “Sarà costituita – hanno spiegato Luca Nardella ed Eleonora Lorenzini della Gea- una équipe di professionisti (Psicologo, Fisioterapista, Educatore professionale, Oss, Infermiere, Logopedista, Medico) che, durante tutto lo svolgimento del progetto, prenderà in carico le famiglie selezionate programmando interventi personalizzati in base alle esigenze dell’assistito e della sua famiglia. Nello svolgimento dell’assistenza domiciliare verrà utilizzata una cartella socio sanitaria digitale a disposizione del Medico di famiglia e dell’équipe assistenziale e, alle famiglie che dovessero essere interessate, saranno proposti ausili tecnologici (sensori e dispositivi con diverse funzionalità) in grado di rispondere ad alcune delle loro esigenze.   Per formare al meglio i futuri caregivers e i professionisti del settore che supporteranno le famiglie nella cura del familiare sono previsti 2 corsi di formazione sull’approccio bio-psico-sociale.   L’assistenza sarà personalizzata in base alle esigenze individuali. L’auspicio è di estendere il progetto a tutte le Marche”.

Grande soddisfazione per l’avvio ad Ancona di questo progetto pilota è stata espressa da Mauro Barletta (vicepresidente) e Marina Bagantoni dell’associazione Alzheimer Marche che ha da qualche tempo aperto uno sportello di ascolto, sempre attivo e disponibile, nella sede della ex prima Circoscrizione in via Battisti (tel. 392 4347622) e che collaborerà attivamente al progetto; “l’alzheimer – hanno specificato- non è una malattia spedalizzabile, si vive tra le mura domestiche. Non esistono dati epidemiologici, ma nelle Marche pensiamo che ci siano oltre 30.000 ammalati. Seicentosessantacinque i casi dichiarati ad Ancona, ma molti molti di più quelli effettivi, taciuti per motivi di privacy, il più delle volte. Solo creando una rete pubblico-privato insieme ai volontari si può affrontare questo problema sanitario e sociale che affliggerà sempre più la comunità internazionale”.

 

Per partecipare al progetto di assistenza gratuita- la cui richiesta di partecipazione scade il 5 febbraio 2016– scaricare la domanda dal sito www.restoacasa.an@coooperativagea.org.   Per info: cooperativa Gea- tel. 0733.32827

 

 

Ultimo aggiornamento

10 Dicembre 2015, 16:32

Pubblicazione

10 Dicembre 2015, 16:32