Il sistema della mobilità sostenibile urbana deve assicurare, a ciascuno cittadino, l’esercizio del proprio diritto a muoversi senza gravare, per quanto possibile, sulla collettività in termini di inquinamento atmosferico, acustico, di congestione e incidentalità.
Nel contempo, soprattutto in una città a forte vocazione commerciale e terziaria dotata di un importante scalo portuale come Ancona, l’organizzazione della mobilità deve tener conto delle nuove esigenze di accessibilità e movimentazione dovute alle attività economiche e produttive.
L’organizzazione di tale sistema è deputata al PUMS – Piano Urbano della Mobilità Sostenibile – di cui l’Amministrazione comunale di Ancona, contestualmente a molte altre città italiane, si doterà dei prossimi anni, dopo aver incrociato esperienze realizzate sul campo con i risultati di una serie di report, affidati a società esterne specializzate, e un ampio processo di partecipazione.
Obiettivi generali:
– miglioramento dell’accessibilità e della qualità dell’ambiente urbano;
– riduzione delle emissioni inquinanti agli spostamenti;
– riduzione dei fattori di rischio legati agli spostamenti e sicurezza della mobilità;
– miglioramento in termini di efficienza ed economicità degli spostamenti.
Obiettivi specifici:
– potenziamento trasporto pubblico locale;
– potenziamento mobilità elettrica;
– razionalizzazione dei nodi di interscambio e dei parcheggi;
– potenziamento mobilità pedociclabile;
– mobilità accessibile e sicura.
La redazione del PUMS prevede l’integrazione dello stesso attraverso la contestuale redazione di ulteriori piani/programmi:
Inteso come progetto preliminare o piano quadro del traffico urbano relativo all’intero centro abitato ed indicante:
a) la politica intermodale adottata;
b) la qualificazione funzionale dei singoli elementi della viabilità principale e degli eventuali elementi della viabilità locale destinati esclusivamente ai pedoni;
c) dimensionamento preliminare degli interventi previsti in eventuale proposizione alternativa;
d) il programma generale di esecuzione (priorità di intervento per l’esecuzione del PGTU).
Il percorso di pianificazione riguarda la redazione e l’approvazione dell’aggiornamento del Piano Urbano Trasporti – Programma Triennale TPL Urbano, in particolare:
a) completamento dell’anello filoviario (bando TRM);
b) sviluppo del sistema di TPL Urbano rispetto alle altre soluzioni di intermodalità (es. sharing elettrico ed altre soluzioni promosse dal PUMS) attraverso:
b.1) l’individuazione delle linee portanti e delle linee adduttrici;
b.2) l’identificazione dell’offerta di trasporto suddivisa per linee e corse sviluppata per almeno quattro periodi dell’anno (invernale scolastico, invernale festivo, estivo feriale ed estivo festivo);
b.3) la revisione delle fermate (numero e ubicazione);
b.4) l’aggiornamento della politica tariffaria (integrazione/intermodalità).
Il programma dovrà indicare le localizzazioni e le dimensioni dei parcheggi, le priorità di intervento ed i tempi di attuazione, privilegiando le realizzazioni volta a favorire il decongestionamento del centro urbano mediante la creazione di parcheggi finalizzati all’interscambio con sistemi di trasporto collettivo, nonché le disposizioni necessarie per la regolamentazione della circolazione de dello stanziamento dei veicoli nelle aree urbane.
Sarà prodotto anche il Regolamento della sosta (criteri, modalità e tariffe per la sosta onerosa, gestione dei permessi di sosta, etc..)
Il processo di pianificazione riguarderà inoltre la redazione e l’approvazione del Piano Urbano della Mobilità Ciclistica, inquadrato dalla normativa come piano di settore del Piano Urbano della Mobilità Sostenibile (PUMS) finalizzato a:
a) definire gli obiettivi, le strategie e le azioni necessari a promuovere ed intensificare l’uso della bicicletta come messo di trasporto per le esigenze quotidiane e per le attività turistiche e ricreative;
b) migliorare la sicurezza dei ciclisti e dei pedoni.
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Ultimo aggiornamento
16 Agosto 2022, 14:38
Pubblicazione
4 Luglio 2022, 11:39