All’inizio degli anni ’90 si è aperta una nuova stagione urbanistica denominata dei programmi complessi caratterizzata dalla promozione di interventi di riqualificazione e recupero del patrimonio edilizio urbano.
2004 – PROGRAMMA INNOVATIVO IN AMBITO URBANO “VIALE DI LUCI” (PIAU)
Programma Innovativo in Ambito Urbano
Promosso dal Comitato Edilizia Residenziale del Ministero Lavori Pubblici nel 1998, ed attuato con il Decreto del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti del 27 dicembre 2001, il PIAU trova applicazione “in quartieri caratterizzati da diffuso degrado delle costruzioni e dell’ambiente urbano e da carenze di servizi in un contesto di scarsa coesione sociale e di marcato disagio abitativo”.
La Conferenza Stato-Regioni, con seduta del 13 novembre 2003, ha meglio delineato l’Accordo tra il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e le Regioni per l’attuazione del programma operativo.
In particolare ha individuato quali soggetti interessati all’attuazione i comuni con aree urbane connotate da situazioni di degrado sociale ed economico che risultano al contempo sedi di Autorità portuali e di importanti stazioni ferroviarie.
La definizione di INNOVATIVO nella dizione stessa del PROGRAMMA non si esaurisce solo con la possibilità di un intervento coordinato di diverse Amministrazioni e nella definizione di nuovi criteri di scelta degli ambiti da riqualificare; ma apre la strada al ricorso a pratiche finora non contemplate nei tradizionali processi di pianificazione in Italia, quali il coinvolgimento diretto della cittadinanza rimasta a lungo al margine rispetto a forme di pianificazione dall’ alto al basso.
Soggetti coinvolti e interventi previsti
Il 30 giugno 2004, il Comune di Ancona ha sottoscritto un Protocollo d’Intesa congiuntamente al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, la Regione Marche e R.F.I. S.p.a., con il quale i soggetti coinvolti nel Programma innovativo si impegnano a condividerne gli obiettivi e a realizzare gli interventi individuati:
Autorità Portuale di Ancona
R.F.I. s.p.a.
Comune di Ancona
Il programma del Comune di Ancona è localizzato in un ambito urbano specifico: l’asse di via Marconi dalla stazione ferroviaria fino a Porta Pia e le cortine edilizie che afferiscono a piazza Rosselli, la zona del Mandracchio con la Mole Vanvitelliana fino ad includere il quartiere Archi, questo insieme costituisce la prima parte del waterfront urbano a sud della città.
Dal punto di vista morfologico si tratta di una parte estremamente delicata, in quanto costituisce una sorta di corridoio stretto, da una parte il mare e dall’altra il ripido dislivello del colle Astagno su cui domina la Cittadella. Questa sorta di strettoia naturale ha sempre costituito uno dei nodi problematici della viabilità cittadina, sia per quella diretta al centro della città che per quella diretta al porto, in quanto il varco del Mandracchio ha costituito per lungo tempo l’ingresso principale alla zona industriale portuale. Alla infrastruttura viaria si aggiunge quella ferroviaria che con la linea del trasporto delle merci, arriva all’estremo opposto del golfo fino a raggiungere i cantieri navali della Fincantieri.
Il quartiere è ora interessato da un diffuso degrado delle strutture architettoniche, degli spazi pubblici di relazione e da un vero e proprio fenomeno di sostituzione sociale, dovuto alla massiccia presenza di stranieri, e dei relativi problemi di integrazione e di offerta di residenze e servizi adeguati. Attualmente la situazione della viabilità su gomma è parzialmente migliorata, poiché il traffico pesante in entrata e in uscita al porto è stato intercettato in due punti:
Rimane la linea ferroviaria che conduce ai cantieri e che viene attualmente utilizzata per il trasporto pubblico locale, ma che costituisce una barriera fra la città e il Mandracchio dove sono localizzate, la Mole Vanvitelliana e il Centro Fieristico. Relativamente al trasporto su rotaia, il programma prevede la soppressione del collegamento ferroviario che dal Mandracchio arriva fino al molo sud. Questa infrastruttura verrà sostituita da un collegamento diretto che dal parco ferroviario arriva alla nuova darsena in corso di completamento
Il Programma vuole esaltare il ruolo cerniera del quartiere Archi tra la prima e la seconda Ancona, valorizzando il rapporto tra porto, prima periferia e città consolidata attraverso interventi sugli spazi e i servizi pubblici, la viabilità, le cortine edilizie. Tale obiettivo generale si articola in:
Il lavoro è stato strutturato in tre fasi:
L’analisi conoscitiva
La prima fase del lavoro svoltasi da marzo a luglio 2004, è stata caratterizzata dall’analisi dello stato di fatto del quartiere, dei fenomeni sociali, delle dinamiche demografiche ed economiche.
La progettazione partecipata
Successivamente si è svolta la fase partecipativa, cioè la comunicazione ai cittadini del lavoro svolto, con l’obiettivo di:
L’Amministrazione comunale ha così sperimentato forme di partecipazione dal basso al processo di pianificazione della città, creando le condizioni migliori perché gli abitanti potessero concorrere alla definizione degli obiettivi del Programma. Le forme scelte per l’espressione dei pareri sono state l’incontro pubblico e la compilazione di un questionario.
La concertazione
Contemporaneamente alle prime due fasi, al fine di implementare una sinergica collaborazione tra il Servizio di Pianificazione Urbanistica e gli altri soggetti locali che hanno a vario titolo competenze territoriali, è stato formato un tavolo tecnico finalizzato al coordinamento dei diversi interventi, alla condivisione degli obiettivi comuni e alla risoluzione delle criticità.
Al tavolo hanno partecipato tutti i soggetti firmatari del Protocollo d’Intesa, la Provincia di Ancona in quanto gestore della mobilità locale e le Società di servizi che operano in Ancona.
I primi risultati
Dall’indagine conoscitiva dei quartieri condotta nella prima metà del 2004 sono emerse alcune criticità, ad esempio: una marcata cesura tra il primo tratto di via Marconi nei pressi della stazione e il quartiere degli Archi: due parti di città slegate tra loro da una discontinuità spaziale nonostante il comune affaccio sull’asse storico, ma accomunate da condizioni di degrado.
L’analisi demografica ha evidenziato, nell’arco dell’ultimo decennio, una significativa diminuzione del numero di residenti, registrando un decremento percentuale di circa il 6% contro la flessione del 3% riscontrata sull’intero territorio comunale; ciononostante in anni recenti, tra il 1999 e il 2004, si è verificata una lenta ripresa causata dal crescente insediamento di residenti stranieri.
Il quartiere Archi si caratterizza per la sua forte identità e una complessa stratificazione sociale, accentuata dalla comune presenza dei pescatori e delle comunità straniere. La rupe, che si erge imponente alle spalle del quartiere, costituisce una potenzialità per la sua fruizione come spazio verde, ma è ora poco utilizzabile a causa della scarsa manutenzione e sicurezza della sua risalita, tuttavia l’attuale carenza di spazi di aggregazione e ricreazione potrebbero trovare soluzione in un nuovo disegno del parco. L’attuale configurazione di via Marconi come asse d’entrata al porto e alla città riversa sui residenti problemi di inquinamento e rumore. Inoltre, non è assolutamente percepito il carattere urbano del quartiere che diventa solo un luogo di transito privo di attrattività che generino permanenze.
La zona presso la stazione ferroviaria ha una vocazione prevalentemente ricettiva con alberghi, ristoranti e fast-food insediati in piazza Rosselli, luogo privilegiato anche dai negozi etnici. La forte presenza di stranieri trova espressione in modalità d’uso degli spazi pubblici che consistono in una appropriazione della strada e di alcuni locali a piano terra per ricreare luoghi di incontro tra i membri delle comunità. Il tessuto urbano che da piazza Rosselli sale verso la zona del Piano è molto compatto; i fronti commerciali all’inizio di via Giordano Bruno e corso Carlo Alberto anticipano la passeggiata pedonale verso piazza Ugo Bassi. L’assenza di un disegno formale di piazza Rosselli non fa emergere il suo alto valore simbolico come primo approdo alla città per chi giunge in treno, mentre il viaggiatore si perde nel traffico e la caoticità che contraddistingue questo spazio.
Il progetto viale di luci accende una luce – non solo materiale – su via Marconi, per esaltarne il ruolo di elemento di connessione e conferirgli i caratteri di luogo urbano in cui possa manifestarsi la vivacità del quartiere Archi. Il suo nuovo assetto ne rievoca la configurazione originaria di viale alberato, luogo privilegiato per una passeggiata urbana nelle vicinanze del porto. La valorizzazione degli spazi pubblici e dei collegamenti pedonali ispirano la rifunzionalizzazione della piazza del quartiere e il recupero delle aree verdi, attraverso nuovi elementi di arredo urbano e soluzioni orientate alla flessibilità.
I principali temi del progetto interessano:- il sistema della viabilità e della mobilità tra gli Archi e la stazione (l’asse di via Marconi e via Mamiani, gli attraversamenti pedonali, i percorsi di risalita lungo la rupe e verso gli uffici regionali)- il recupero di ambiti di frangia (l’area di via Mamiani sotto all’asse attrezzato, lo spazio di ingresso alla galleria)- la riqualificazione degli spazi pubblici (piazza del Crocefisso, il verde della rupe).
L’intervento lungo via Marconi nel tratto da piazza Italia alla galleria San Martino riorganizza la viabilità del viale di accesso al centro storico e ne recupera la pedonalità su entrambi i lati: il marciapiede dal lato degli archi sarà allargato verso il centro della strada e un sistema di sedute e panchine favorirà la sosta lungo questo nuovo spazio recuperato ai cittadini; sull’altro lato, il marciapiede ora “frammentato” dalla sosta a spina di pesce e gli accessi alle autofficine sarà integrato da una corsia riservata alle biciclette che si riconnetta al sistema già realizzato in piazza Italia verso il Piano. È inoltre prevista la riqualificazione del filare di alberi esistente eventualmente con nuove essenze più idonee per quanto riguarda le dimensioni della chioma e delle radici. La percorribilità veicolare in entrata alla città sarà di due corsie di cui una riservata esclusivamente al trasporto pubblico, mentre in uscita ci sarà una sola corsia fiancheggiata da una corsia riservata alla sosta speciale per il carico/scarico merci. Sono allo studio anche due differenti sistemi di illuminazione: uno per la carreggiata con elementi su palo e uno per il percorso pedonale accanto agli archi, con degli elementi a parete in corrispondenza dei pilastri, in modo da valorizzare l’aspetto architettonico dell’intera cortina edilizia, la riqualificazione degli Archi consisterà infatti anche nel recupero del delle cortine edilizie. L’amministrazione comunale emetterà un bando per l’erogazione di contributi ai privati per il recupero delle cortine lungo via Marconi, utilizzando parte dei finanziamenti statali concessi nell’ambito del Programma. Per accedere al contributo dovranno essere rispettati “alcuni requisiti di ammissibilità; il contributo è erogato per Unità Minime di Decoro, preventivamente individuate corrispondenti a cortine che presentano un carattere unitario originario”.
Al termine dei lavori per il parcheggio di interscambio sull’area ex gas si libererà una ampia area sotto all’asse attrezzato, ora impegnata dai mezzi del cantiere, che sarà necessario riprogettare funzionalmente per restituirla al quartiere. In seguito all’apertura del parcheggio dovrà inoltre essere garantita la sicurezza e la vivibilità attorno alla scuola elementare Leonardo Da Vinci, per la quale si ipotizza la realizzazione tutto intorno di una fascia di rispetto.
Uno dei temi prioritari della progettazione sarà la riqualificazione di piazza del Crocifisso, per la quale si pensa ad un suo ampliamento oltre via Mamiani fino a via Marconi, creando un unico spazio pedonale con la possibilità di realizzare sedute e altre attrezzature. Dal quartiere emerge infatti l’esigenza di rendere la piazza più flessibile a differenti tipi di utilizzo e di dare maggiore visibilità alla chiesa, ricollocando eventualmente gli alberi.
L’attraversamento pedonale su via Marconi in continuità con la piazza sarà protetto – così come gli altri attraversamenti sull’asse principale -, cioè attrezzato per garantire la sicurezza del pedone, tuttavia il restringimento della carreggiata con la conseguente riduzione della velocità dei veicoli dovrebbe già costituire una agevolazione alla mobilità trasversale rispetto all’asse. Inoltre, la scelta di una pavimentazione uguale per la piazza e il suo ideale proseguimento in direzione del Mandracchio, insieme ad altri interventi di arredo urbano, consentiranno di estendere l’ambito fino all’area portuale agevolando l’ingresso pedonale al porto soprattutto in seguito alla chiusura del varco in corrispondenza della Mole Vanvitelliana. L’opportunità di ridefinire le funzioni dell‘area a ridosso dell’ingresso alla galleria san Martino, una volta ultimata e resa operante a pieno regime, risulta indispensabile proprio perché si è in presenza dell’unico punto in cui il quartiere Archi riesce ad avere un relazione fisica e visiva con il mare e l’area portuale, e si configura come la porta d’ingresso al quartiere provenendo dal centro città. A questo proposito sono allo studio differenti ipotesi di sistemazione di questo nuovo spazio del quartiere.
L’attenzione rivolta alla percorribilità pedonale che permea l’intero progetto, da Porta Pia fino a piazza Rosselli, non può infine trascurare l’esigenza di rendere fruibile anche la rupe attrezzandola con un sistema di risalite nel verde e spazi per la sosta che possano accogliere chiunque desideri passeggiare per questo ritrovato polmone verde che offre una vista esclusiva sul Mandracchio e il mare. Le risalite saranno di due tipi: un percorso in quota che attraversa longitudinalmente la rupe collegando tra loro gli esistenti spazi gioco e si dirama con delle propaggini verso via Pergolesi in alto e i luoghi più significativi del quartiere, come piazza del Crocifisso; un collegamento pedonale che dalla sommità del parcheggio scambiatore approda in quota a via Pergolesi e si connette idealmente a un tracciato segnalato che si snoda per le vie di Montirozzo fino agli uffici regionali.
La partecipazione
La condivisione sociale è stata fortemente e continuamente ricercata per qualificare il progetto e conferirgli i caratteri di un disegno in cui gli usi e le funzioni dei luoghi fossero concertate con tutti i soggetti che quei luogo li vivono, ne conoscono le risorse e meglio di chiunque altro saranno in grado di far funzionare i nuovi spazi per il quartiere. Il coinvolgimento della cittadinanza è avvenuto sotto forma di differenti tipi di iniziative:
Gli incontri estivi
Le consultazioni pubbliche si sono svolte dal 15 luglio al 23 settembre, ogni giovedì pomeriggio presso la sede dell’Associazione Archi Vivi, in via Mamiani 70, impegnata nella promozione di progetti di recupero del quartiere ed iniziative cittadine. I locali messi a disposizione sono stati allestiti con una selezione delle tavole di analisi più significative, consultabili da chiunque, inoltre i progettisti hanno garantito la loro disponibilità per incontrare i cittadini, raccogliendo i loro suggerimenti e fornendo chiarimenti sul lavoro fatto.
Esposizione Fiera degli Archi
In occasione della Fiera degli Archi svoltasi il 4 e 5 settembre 2004, il Comune ha allestito in piazza del Crocifisso, al centro del quartiere Archi, uno stand informativo presso il quale prendere visione di alcune delle più significative tavole di analisi e poter esprimere le proprie opinioni grazie a un questionario.
Incontro con il Sindaco
Il 26 novembre 2004, presso la scuola elementare Leonardo da Vinci, alla presenza del Sindaco e dell’Assessore Giaccaglia sono stati presentati i primi progetti e le idee da sviluppare.
Il book dei progetti
Per avvicinare gli abitanti al progetto sono stati lasciati in consultazione presso alcuni dei negozi di vicinato degli Archi dei book, cioè dei fascicoli in formato A3 a colori che costituiscono solo una sintesi di tutti gli elaborati prodotti nelle differenti fasi di lavoro del PIAU per ciascuna delle quali sono riprodotte le carte e i materiali più rappresentativi. L’intenzione è quella di consentire a chi ancora non conosce il PIAU di familiarizzare con i suoi contenuti; mentre, per coloro i quali si sono già confrontati con il progetto, questo rappresenta la definizione di una tappa e la curiosità per ulteriori approfondimenti con rimando alla documentazione completa.
Sauro Moglie
Claudio Centanni
Florinda Boschetti
Raffaela Coppari
Dario Gelo
Ilaria Nicoloro
Stefania Paradiso
Marilena Sciarretta
Documento di sintesi sulla metodologia di analisi dell’ambito di studio quartiere Archi-Stazione
Documento di sintesi sulla metodologia di calcolo dei valori immobiliari nel nel comune di Ancona
Questionario sulla riqualificazione degli Archi
Breve questionario per l’espressione del parere pubblico sul progetto di riqualificazione del quartiere Archi distribuito in occasione della Fiera degli Archi del 4-5 settembre 2004
Elaborazione dei dati dei questionari compilati
Tavola di inquadramento degli interventi puntuali previsti dal Programma innovativo in ambito urbano
1999 – P.R.U.S.S.T. “CITTÀ, PORTO E TERRITORIO”
Il Programma di Riqualificazione Urbana e di Sviluppo Sostenibile del Territorio (P.R.U.S.S.T.) messo a punto dal Ministero dei LLPP e pubblicato con Decreto Ministeriale dell’8 ottobre 1998 intende “avviare una sperimentazione sulle azioni amministrative e sui moduli operativi più efficaci per attivare i finanziamenti per gli interventi nelle aree urbane che saranno previste nel nuovo quadro comunitario di sostegno”.
In sostanza il bando si configura come un vero e proprio concorso a livello nazionale che selezionerà 32 progetti di fattibilità su aree urbane in tutta Italia.
I programmi da ammettere ai finanziamenti sono così individuati:
Ai progetti vincitori il Ministero destinerà fino a 4 milirdi di Lire per la progettazione delle opere pubbliche contenute all’interno del programma.
Soggetti Promotori
I programmi possono essere presentati:
Soggetti Proponenti
Sono tutti i soggetti pubblici e privati che concorrono alla formazione del programma
Tempistica
Fase | Soggetto | Durata (mesi) | Scadenza |
Pubblicazione sulla G.U. | Min. LLPP | 0 | 27/11/1998 |
Trasmissione programma + documentazione | Promotore | 9 | 27/09/1999 |
Valutazione dei programmi pervenuti | Min. LLPP | 3 | 27/11/1999 |
Sottoscrizione del protocollo di intesa | Min. LLPP / Prom. / Propon. | 1 | 27/12/1999 |
Trasferimento dei finanziamenti ai soggetti promotori | Min. LLPP | 1 | 27/01/2000 |
Sottoscrizione accordo quadro | Tutti | 11 | 27/12/2000 |
Richiesta di Finanziamenti all’Unione Europea
Entro il febbraio 2000 la Commissione Europea approverà il Qcs 2000/2006, insieme ai Programmi Operativi (PO) e ai Documenti Unici di Programmazione (DOCUP) presentati dai Governi dei diversi Paesi. Per convogliare i fondi europei sui PRUSST, il Governo dovrà presentare un quadro degli obiettivi generali e una prima stima dei costi complessivi e dei finanziamenti richiesti.
Programma “concertato” tra pubblico e privato
Art. 6 comma 2: “Gli investimenti privati devono coprire almeno 1/3 dell’investimento complessivo”.
Come tutti i piani di nuova concezione il PRUSST intende reperire sin dal momento della programmazione le risorse necessarie alla propria attuazione. Il programma infatti prevede una quota di investimenti privati pari ad un terzo dell’ammontare dell’intero investimento. L’esigenza di raccogliere adesioni private al programma induce la pubblica amministrazione ad assumere i panni del promoter urbanistico intento a creare il più alto grado di consenso possibile, che diventa poi la riprova del corretto meccanismo di concertazione pubblico/privato.
La quota del 33% di partecipazione privata è da intendersi quindi come attivatore di consenso, oltrechè garanzia di realizzabilità del programma.
Enti Pubblici
Soggetti Privati
P.R.U.S.S.T. :: Ancona “Città, porto e territorio”
Il Programma che viene presentato interessa il vasto sistema territoriale che gravita attorno al PORTO internazionale di Ancona.
Il programma definisce i limiti dello sviluppo dell’area urbana, che vede il porto come nodo di un sistema infrastrutturale più ampio in cui convergono non solo le direttive del sistema costiero da sud a nord, ma anche quelle dei sistemi produttivi del bacino vallivo della Vallesina al cui interno sono situati gli altri nodi del sistema:
Programma
Questo sistema attualmente presenta alcune criticità, dovute alla incompiutezza del sistema della viabilità primaria, e alla mancanza di un coordinamento efficiente fra i vari nodi che mancano di un progetto organico e strutturato.
Sistema integrato
Uno degli obbiettivi del programma è quello di creare un unico sistema integrato dove confluiscano: porto, interporto, aeroporto e stazione ferroviaria collegati fra di loro non solo infrastrutturalmente ma anche con l’utilizzo di sistemi telematici in modo da organizzare, smistare e separare i flussi di traffico che ora vengono gestiti da reti non integrate e quindi scarsamente efficienti.
Completamento della viabilità primaria
Per quanto riguarda la viabilità, l’obiettivo è quello di completare le opere infrastrutturali intraprese in modo da rendere operativo il sistema della viabilità primaria, formata dal sistema: variante SS 16 – asse attrezzato – porto – by pass della Palombella.
Razionalizzazione della viabilità secondaria
Il sistema formato da via Marconi-galleria S. Martino-centro storico-galleria Risorgimento-Piazza d’Armi-Piazza Ugo Bassi si relaziona al sistema primario attraverso tratti stradali urbani che per ruolo e posizione risultano nodi oltremodo complessi: via Conca a Torrette e via della Montagnola al Pinocchio,oltre al recente svincolo di Vallemiano. Il congestionamento della rete secondaria ha come effetto quello di dividere la città per parti che seppur contigue finiscono per non essere più relazionate tra di loro.
Riqualificazione urbana
Uno degli obbiettivi del PRUSST è proprio quello di cogliere l’occasione del completamento della viabilità primaria per superare le barriere che hanno da sempre separato queste parti di città. In questo modo verrà avviata la riqualificazione delle cosiddette periferie storiche: il quartiere del Piano e quello degli Archi. Al Piano si prevede un intervento che interessa l’accessibilità, la sosta, il sostegno al commercio esistente e la fruibilità pedonale, di tutto il quartiere da integrare con il centro commerciale di Piazza d’Armi già previsto dal PRG e che attende da anni il completamento delle pratiche di acquisizione delle aree del Demanio Analogamente, il quartiere Archi, a ridosso del porto potrà vedere incrementata la propria qualità urbana in seguito alla riduzione dell’impatto della viabilità locale sulla residenza grazie all’alleggerimento del carico veicolare su via Marconi, con privilegio del trasporto pubblico su gomma e rotaia, e al rapido collegamento con il centro attraverso la costruzione della Galleria S. Martino.
Centro multifunzionale del Mandracchio
Il programma ha la sua sintesi nell’individuazione di un’area all’interno della zona portuale ritenuta strategica per ubicazione e potenzialità: lo scalo ferroviario Marotti.
Quest’area attualmente sottoutilizzata dalle FF SS si trova a cerniera fra la città e il porto, nei pressi di una zona che ha nella Mole Vanvitelliana l’emergenza storico-monumentale più significativa. All’interno di questa area dovrebbe essere ubicata una struttura multifunzionale capace di assolvere al compito di porta della città e di polo direttivo del sistema di collegamento internazionale, quasi una torre di controllo che dirige le relazioni tra la città, il territorio, il porto.
Questo polo dovrebbe segnalare le criticità, oltre ad indicare le soglie di sostenibilità, che tutti i sistemi complessi come questo hanno o dovrebbero avere.
Il programma quindi dovrebbe concretizzarsi nella successione di queste fasi:
LINK | contenuto |
LOCALE | Ministero dei Lavori Pubblici: decreto dell’8 ottobre 1998 “Promozione di programmi innovativi in ambito urbano denominati <<Programmi di riqualificazione urbana e di sviluppo sostenibile del territorio>>” |
LOCALE | Giunta comunale : deliberazione n.433 del 22 giugno 1999 “Adesione del Comune di Ancona al PRUSST promosso dall’Amministrazione provinciale” |
LOCALE | Ministero dei Lavori Pubblici: modificazioni al decreto ministeriale 8 ottobre 1998 recante: <<Promozione di programmi innovativi in ambito urbano denominati “Programmi di riqualificazione urbana e di sviluppo sostenibile del territorio”>> |
LOCALE | Giunta comunale : deliberazione n.578 del 3 agosto 1999 “approvazione programma riqualificazione urbana e sviluppo sostenibile territorio (PRUSST) denominato “Città porto e territorio” e relativa documentazione da trasmettere alla Regione Marche ed al Ministero dei Lavori Pubblici.” |
LOCALE | Giunta comunale : deliberazione n.72 del 10 luglio 2000 “approvazione del programma di riqualificazione urbana e sviluppo sostenibile del territorio (PRUSST) “Città porto e territorio” (D.M. 8 ottobre 1998, così come modificato dal D.M. 28 maggio 1999).” |
LOCALE | Giunta comunale : deliberazione n.287 del 20 giugno 2001 “protocollo d’intesa per la redazione del progetto denominato “rete telematica ancona–patrasso” in attuazione del PRUSST “Città, porto e territorio”.” |
LOCALE | Consiglio comunale : deliberazione n.12 del 18 febbraio 2002 “approvazione dell’accordo quadro del programma di riqualificazione urbana e sviluppo sostenibile del territorio (PRUSST) “Città porto e territorio” e nomina del responsabile del monitoraggio” |
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Ultimo aggiornamento
13 Giugno 2022, 10:21
Pubblicazione
13 Giugno 2022, 09:24