LA STORIA DELLE DONNE, I NOMI DELLE DONNE: IN COMUNE IL FOCUS SULLA TOPONOMASTICA FEMMINILE

La storia delle donne, i nomi delle donne, focus sulla toponomastica femminile” è il titolo del convegno che si è svolto ieri pomeriggio, giovedì 14 novembre, nella sala del Consiglio del Comune di Ancona, organizzato dall’Associazione Reti Culturali con il patrocinio del Comune di Ancona, del Consiglio Regionale, del Forum delle Donne, della Commissione per le Pari opportunità, del CSV e il sostegno di molti altri enti e soggetti del territorio.

Lo spazio pubblico – si legge nella descrizione ufficiale del convegno – restituisce a chi lo attraversa quasi solo numi di uomini: eroi di guerra, scienziati e poeti, a costante memoria del loro lavoro. Rappresentano circa il 90 per cento dei luoghi dedicati a persone. Da qualche anno lo studio dell’urbanistica si è intrecciato con quello della toponomastica di genere per disegnare città più inclusive e contrastare la cancellazione storica subita da artiste, politiche o scienziate. Non basterà a sradicare il retaggio di una cultura patriarcale che spesso dimentica le donne, è tuttavia un modo importante per ricordare negli spazi in cui viviamo il valore e il ruolo che le donne hanno nella società”.

Gli studi sulla toponomastica – afferma l’assessore alle Pari opportunità Orlanda Latini che ha aperto ieri i lavori – hanno messo in luce il fatto che i nomi delle donne sono in quantità veramente inferiore rispetto ai nomi degli uomini. Anche questa è una forma di discriminazione. Cominciando a procedere nella direzione di un cambio di tendenza, su impulso dell’assessore alla Cultura Anna Maria Bertini, la sala dell’ex Fondo Mole al primo piano del teatro diventerà Sala Artemisia Gentileschi. Le intitolazioni sono azioni che conferiscono visibilità e aumentano la consapevolezza sul ruolo delle donne nella storia e nel mondo, ma a questo devono necessariamente seguire politiche adeguate, per combattere ogni forma di discriminazione e di violenza, da quella fisica a quella psicologica ed economica, violenza che spesso avviene tra le mura domestiche”.

La toponomastica femminile – ha affermato l’assessore ai Servizi demografici Antonella Andreoli – è un tema importante che non riguarda soltanto la città di Ancona ma tutto il nostro Paese. Sappiamo che in tutta Italia le intitolazioni a figure femminili di vie, piazze e strade purtroppo sono molto limitate: sono, in percentuale, tra il 3 e il 5 per cento del totale. In base a una nostra prima analisi, Ancona conferma questi dati. Questo incontro di oggi è molto importante perché pone l’accento su questa problematica e ci consente anche di ricordare, in questa sede, che nel mondo ci sono donne a cui viene negato qualsiasi diritto, primo tra tutti l’accesso all’istruzione. È importante inserire questo tema nel tema più generale della reale e concreta parità di genere, anche nel dialogo tra culture orientali e occidentali, per uniformare i percorsi di parità facendo tesoro dei progressi di alcuni Paesi, prevalentemente quelli occidentali, che sono più avanzati rispetto ad altri”.

Dopo i saluti istituzionali dell’assessore alle Pari Opportunità Orlanda Latini, l’intervento dell’assessore ai Servizi demografici Antonella Andreoli e l’introduzione della presidente di Reti Culturali Marina Turchetti, sono intervenute Maria Pia Ercolini, presidente dell’Associazione nazionale Toponomastica femminile, i docenti universitari Chiara Belingardi, Antonello Alici e l’architetto Monica Principe. 

Ultimo aggiornamento

15 Novembre 2024, 13:40

Pubblicazione

15 Novembre 2024, 13:40