Nel mese di giugno 2023 (la data dell’inaugurazione non è ancora stata comunicata) sarà aperta nella sede di Palazzo dei Diamanti di Ferrara la mostra sull’arte fotografica di Guido Harari che La Mole di Ancona ha voluto e co-prodotto nei mesi scorsi (Remain in Light, 2 giugno-6 novembre 2022).
Oltre che ospitare mostre, infatti, da alcuni anni La Mole di Ancona le produce, o co-produce. “Questo accade – spiega l’assessore alla Cultura Paolo Marasca – perché l’ex Lazzaretto di Ancona è diventato un vero e proprio crocevia di artisti e figure della cultura nazionale che, qui, ispirate dall’architettura e dal clima generativo della Mole, danno vita a nuovi progetti”.
Uno degli ultimi è stato, appunto, quello della mostra antologica di Guido Harari, che era stato ospite del festival La mia generazione e aveva respirato e apprezzato il clima della Mole, tanto da ipotizzare per la prima volta una sua grande antologica proprio ad Ancona.
“Alla Mole in quel periodo – prosegue Marasca – si trovavano Denis Curti e Alberto Rossetti, così Guido è riuscito a costruire un progetto con partner esperti e a proporlo. Dal canto nostro, la sua antologica si inseriva bene nel nuovo profilo nazionale della Mole, legato sì all’arte contemporanea ma anche al mondo della cultura tout court, dello spettacolo, della musica. Per questo abbiamo deciso di sostenere la nascita di questa mostra.”
Dopo due anni di selezione degli scatti e di studio, la mostra è stata allestita nelle Sale Vanvitelli della Mole e ha immediatamente riscosso grande successo, portando la città su molte testate nazionali. Con la mostra, è nata ad Ancona anche la “Caverna magica”, un set di ritratto utilizzato da Harari per dialogare con le persone del territorio, fotografarle, conoscerle, esporre i loro ritratti in mostra. Un successo nel successo, che ha legato Guido Harari alla città di Ancona anche oltre le aspettative, e lo ha spinto a proseguire il progetto anche altrove.
“Non tutte le mostre che abbiamo fatto nascere qui possono essere esportate” sottolinea l’assessore Marasca “Penso a Terrasacra, o Ecce Homo, che nascono per le sale della Mole e coinvolgono tantissimi artisti. Ma sarebbe stato un peccato non portare in giro per l’Italia ma mostra di Guido Harari, ed è un grande orgoglio per Ancona che la prima tappa sia Palazzo dei diamanti, uno dei luoghi più significativi per la cultura del Paese”.
Prima della mostra di Harari, un percorso analogo era stato quello di Toccare la bellezza, mostra dedicata a Bruno Munari e Maria Montessori e prodotta dal Museo Omero e dal Comune di Ancona. Nata anche questa alla Mole, era approdata a Palazzo delle esposizioni di Roma.
“Non capita per caso” ribadisce l’assessore Marasca. “Da un lato, abbiamo creato un motore culturale che non si ferma mai, che produce incontri e idee nuove, e dove circola il meglio della cultura italiana: quando certe persone si incontrano qui durante un festival, o un evento, o una mostra, è ovvio che nascano intuizioni e progetti nuovi. Dall’altro lato, abbiamo una eccellente reputazione culturale. Questo però non sarebbe possibile senza due cose: un investimento che abbiamo sempre fatto sulla cultura, e un team della Mole in cui lavorano, oggi, circa 10 giovani e giovanissimi appassionati e competenti”.
La mostra di Harari alla Mole ha avuto anche visitatori eccellenti, da Liliana Segre a Massimo Recalcati, da Claudio Bisio a Motta. E ha dato l’occasione ad Harari di ritrarre gli artisti di alcuni festival della Mole, come Vasco Brondi, Gemitaiz, Rodrigo D’Erasmo, Emma Nolde. “Siamo felicissimi” conclude Marasca “per Guido, che oramai è un anconetano acquisito, e per la nostra città, che va a fare una grande figura in uno dei templi della cultura italiani.”
Ultimo aggiornamento
20 Marzo 2023, 12:18
Pubblicazione
2 Marzo 2023, 16:58