IL COMUNE DI ANCONA VINCE UN’ALTRA CAUSA PER LA VICENDA DELLA FONDAZIONE “LE CITTÀ DEL TEATRO”.

Ancora un passo avanti per il Comune di Ancona che vince un’altra causa relativa ai debiti della Fondazione “Le città del Teatro”. Il Tribunale di Ancona, a mezzo del Giudice delle esecuzioni ha  rigettato  la richiesta della Purple SPV (subentrata a Banca delle Marche nei crediti della Fondazione)  di pagamento dei debiti della fondazione e quindi di ripiano delle perdite di questa, da parte del Comune di Ancona.

Purple ha attivato tale ultimo giudizio, con il quale ha  ulteriormente richiesto al Tribunale  di Ancona   di accertare il presunto obbligo – in capo al Comune di Ancona –  di ripiano delle perdite della Fondazione Le città del teatro, asserendo  che il Comune dovesse coprire con oltre 3 milioni di euro i debiti  inscritti al bilancio di questa .

La domanda è stata respinta poiché è  prevalsa la tesi dell’Amministrazione comunale in ordine alla natura della  Fondazione quale soggetto dotato  di autonomia patrimoniale , al pari delle società di capitali. Il Comune, difeso  dall’avvocato Massimo Demetrio Sgrignuoli, ha eccepito altresì, oltre alla impossibilità del soccorso finanziario a favore di partecipate non più operative, anche  che nei confronti  della Fondazione stessa e quindi dei terzi creditori, non aveva mai assunto alcun  impegno formale  e giuridicamente vincolante, né esisteva nel bilancio del Comune  un titolo idoneo per  coprire un  debito di questo tipo. 

Accogliamo con favore questa sentenza che costituisce un ulteriore passo avanti in questa annosa vicenda. Ringrazio gli uffici e il dirigente dell’Ufficio legale per l’annoso lavoro che stanno portando avanti al riguardo” ribadisce l’assessore agli Affari Istituzionali, Antonella Andreoli.

La vicenda ha radici lontane: nel 1998 il Comune di Ancona aveva aderito alla Fondazione “Le città del teatro”, un organismo senza scopo di lucro partecipato da soggetti pubblici e privati, in qualità di socio fondatore con la quota sociale del 60%. Ne aveva approvato lo statuto che prevedeva la possibilità per la Fondazione di assumere dei mutui per il perseguimento dei propri scopi; così ne furono attivati due, uno di 1.800.000 euro nel 2000 e l’altro nel 2006 di 2.250.000 euro.

Il Comune di Ancona si era fatto garante del pagamento di questi debiti rilasciando apposite fideiussioni. Nel frattempo la Fondazione “Le città del teatro”, stante la difficile situazione finanziaria, non ha più provveduto a pagare le rate dei mutui. L’istituto finanziatore della Fondazione era stata la Banca delle Marche che, in attesa di verificare, nel tempo, che la situazione si risolvesse, non ha agito nei confronti del Comune per il recupero delle somme non pagate. In seguito, anche per le note vicende che hanno interessato l’istituto bancario, il credito vantato nei confronti della Fondazione “Le città del Teatro” è stato ceduto, dopo diversi passaggi, ad una società di recupero crediti (la Purple SPV).

Nel frattempo, nel 2014, l’Amministrazione comunale dorica, nell’ambito del processo di costituzione di un polo teatrale regionale, aveva approvato l’adesione quale socio a Marche Teatro e la Fondazione “Le città del teatro” era confluita quale socio fondatore nella medesima Marche Teatro.

Per risolvere la questione nel 2019 era stata proposta alla controparte una transazione, poi respinta, a favore dell’attuale titolare del credito (Purple SPV) per la somma di 250 mila euro ad estinzione della posizione debitoria complessiva ammontante a 3 milioni di euro.

Già nel 2022 una sentenza del Tribunale civile di Ancona bloccava le pretese risarcitorie nei confronti del Comune, dichiarando nulla la fideiussione rilasciata all’epoca da Palazzo del popolo. Il tribunale aveva stabilito che il Comune non aveva facoltà di rilasciare quelle garanzie a favore di un ente, la Fondazione “Le città del teatro”, che non rientrava tra quelli indicati dal Testo unico sugli enti locali come possibili beneficiari di fideiussioni da parte dei Comuni per l’assegnazione di mutui. Inoltre la normativa, si riportava nella sentenza di allora, limitava questa possibilità solo ai mutui destinati a investimenti, mentre all’epoca la Fondazione ricorse al credito per la gestione corrente. Così, il Tribunale dichiarò nulla la fideiussione del Comune e di conseguenza il decreto ingiuntivo. Si aggiunge oggi, con questa sentenza un nuovo importante successo  a favore del Comune di Ancona.

Ultimo aggiornamento

18 Luglio 2024, 09:17

Pubblicazione

17 Luglio 2024, 15:10