Per rafforzare un rapporto di collaborazione che ha già dato risultati concreti
Il sindaco di Ancona Valeria Mancinelli e il direttore regionale Marche dell’Agenzia delle Entrate, Carmelo Rau hanno firmato oggi un protocollo di intesa tra Comune di Ancona e Agenzia delle Entrate con il quale si definiscono le modalità operative per attuare ulteriori interventi sulle banche dati catastali e comunali e gli standard di comunicazione e trasferimento dei dati. Un passo importante che rafforza il già stretto rapporto di collaborazione tra le due istituzioni, hanno riferito i firmatari, stimolate ulteriormente in virtù di questo accordo. Il Comune di Ancona si configura come il sedicesimo nella scala nazionale quanto a segnalazioni qualificate per la lotta all’evasione fiscale ed tra i primi in rapporto al numero di abitanti. L’intesa persegue il raggiungimento di un’alta valenza fiscale, con allineamento delle banche dati e miglioramento della fruibilità dei servizi catastali; prevede l’attuazione di uno studio finalizzato alla verifica dei presupposti per la piena applicazione della legge 311 del 2004 per il conseguimento di obiettivi di equità fiscale da parte del Comune e rafforza la collaborazione tra Agenzia e Comune per l’interscambio delle informazioni necessarie alla verifica puntuale dei classamenti, al fine di eliminare le sperequazioni dell’attuale sistema e studi preliminari per la corretta attuazione della riforma del catasto. “Questo passo- ha commentato il Sindaco- costituisce una ulteriore dimostrazione concreta di azioni messe a segno, pensate e subito attivate. E’ un altro segnale che diamo”. “E’ importante l’intesa firmata oggi – conferma l’assessore alle Politiche finanziarie e di Bilancio, Fabio Fiorillo- anche per una ragione di equità: le rendite catastali sul territorio anconetano sono fortemente sperequate.
Analizzando, infatti, i dati del Comune di Ancona (v. figura sopra), è palese la sperequazione tra le zone più ricche, dove si paga di meno, e quelle più periferiche e popolari, dove paradossalmente si va a pagare di più a causa del valore delle rendite catastali, stabilite negli anni del Dopoguerra, mai riviste e distribuite in maniera sensibilmente diversa rispetto ai valori di mercato degli immobili. L’esempio più emblematico è riferito alle zone del Passetto (residenziale tra quelle di maggior valore) e Q1 (popolare/periferia). In case della medesima dimensione, circa 6,7 vani in media, al Passetto si pagherebbero circa 110 euro in meno rispetto alla zona Q1.
Il tavolo di lavoro che nascerà con questo protocollo di intesa, permetterà di studiare e suggerire misure utili alla revisione del catasto cittadino, anticipando sul territorio comunale la ormai necessaria riforma del catasto”
Ultimo aggiornamento
27 Maggio 2015, 10:48
Pubblicazione
27 Maggio 2015, 10:48