Venerdì 13 dicembre ore 21:15 alla Mole Vanvitelliana, si terrà l'evento "Popsophia - Il mio canto libero". DESCRIZIONE Dopo l’anteprima da tutto esaurito in Sicilia, al Politeama di Palermo lo scorso 19 novembre, la nuova produzione di Popsophia “Il mio canto libero” debutta alla Mole di Ancona il 13 dicembre alle ore 21:15. La nuova produzione culturale ideata da Lucrezia Ercoli in collaborazione con la Fondazione Luigi Einaudi affronta l’eredità dell’intellettuale liberale attraverso i linguaggi della contemporaneità. Dai Dialoghi di Platone alle atmosfere distopiche di Divergent, dai Queen al potere visionario di Arancia Meccanica, Popsophia parla di libertà nella nuova produzione culturale realizzata in occasione del 150esimo anniversario dalla nascita di Luigi Einaudi, secondo presidente della Repubblica eletto dal Parlamento italiano. Lo spettacolo dal titolo “Il mio canto libero” ha esordito in anteprima a Palermo lo scorso 19 novembre. Ideato e realizzato da Popsophia in collaborazione con la Fondazione Luigi Einaudi, è promosso dalla Regione Marche e dal Comune di Ancona. Si tratta di un appuntamento dedicato alla riflessione filosofica sul tema della libertà attraverso gli stimoli offerti dai nuovi linguaggi, dal cinema alla musica, dalle serie tv alla letteratura. “Il mio canto libero” propone un viaggio musicale e filosofico sul concetto di libertà confrontando mondo antico e democrazie moderne, come si sia evoluto nel tempo in rapporto alla società e alle nuove scoperte scientifiche e tecniche e come, proprio le nuove tecnologie, dai social all’intelligenza artificiale possano divenire strumenti di libertà, ma anche di controllo. La direttrice artistica, Lucrezia Ercoli, e il Segretario generale della Fondazione Luigi Einaudi, Andrea Cangini, guideranno il pubblico in questo percorso intellettuale che unisce riflessione critica e contaminazione pop, alternando lectio e interventi filosofici a performance musicali live della band Factory, videomontaggi e clip tratti da film e serie TV, sotto la regia di Riccardo Minnucci. […]