Dal 8 dicembre 2023 al 1 aprile 2024 alla Sala delle Polveri della Mole Vanvitelliana, sarà possibile visitare la mostra "Dal futurismo all'informale". DESCRIZIONE Inaugurata l’8 dicembre, la mostra presenta una selezione di opere provenienti dalle prestigiose raccolte del Mart a testimonianza di alcune delle più importanti correnti artistiche del Novecento, dal Futurismo all’Arte Informale del secondo dopoguerra, passando per la Metafisica, il Realismo Magico e l’Astrattismo. Nella prima sala le opere di Fortunato Depero – artista trentino che nel 1914, a Roma, si unisce al gruppo futurista – dialogano con quelle di Giacomo Balla e Gino Severini, fondatori di questa avanguardia. Particolarmente suggestivo è il confronto tra l’arazzo di Balla e le tarsie in panno che Depero produce nella sua Casa d’Arte, un’innovativa officina di arti applicate aperta a Rovereto nel 1919. I due artisti avevano firmato, nel 1915, il manifesto Ricostruzione futurista dell’universo e condividevano l’idea di “arte totale” con l’obiettivo di ridisegnare l’estetica della vita quotidiana. I dipinti degli aeropittori Tullio Crali e Mino Delle Site, infine, interpretano il tema tipicamente futurista del dinamismo nella seconda stagione del movimento. L’esperienza del volo permette a questi artisti di sperimentare una visione inedita e vertiginosa del paesaggio. Massimo Campigli, Carlo Carrà, Felice Casorati, Giorgio de Chirico e Giorgio Morandi sono fra i protagonisti dell’arte italiana tra le due guerre, che, declinando il dettato di “ritorno all’ordine” trovano nel dialogo con l’arte antica motivi per un ritorno alla figurazione. Le opere esposte, più tarde, testimoniano ancora i caratteri fondamentali della ricerca di questi artisti: le infinite variazioni sul tema della natura morta in Morandi, l’atmosfera sospesa e la semplificazione delle forme in Carrà e Casorati, la stilizzazione arcaica delle figure femminili di Campigli e le atmosfere enigmatiche delle piazze e dei manichini di de Chirico che riecheggiano la classicità. Nel […]