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STAGIONE MARCHE TEATRO 2024 – 2025 – LA MORTE A VENEZIA
Novembre 14
Giovedì 14 novembre ore 20:45 al Teatro Sperimentale, si terrà un appuntamento della Stagione Marche Teatro 2024 – 2025.
LA MORTE A VENEZIA – STAGIONE CONTEMPORANEA – PRIMA REGIONALE
Gli spettacoli inizieranno dal lunedì al sabato alle 20:45 e la domenica alle 16:30.
DESCRIZIONE SPETTACOLO
Ispirato a “La morte a Venezia” di Thomas Mann
Drammaturgia e regia di Liv Ferracchiati
Con Liv Ferracchiati e Alice Raffaelli
Movimento Alice Raffaelli
Dramaturgia Michele De Vita Conti
Aiuto regia Anna Zanetti / Piera Mungiguerra
Assistente alla drammaturgia Eliana Rotella
Scene Giuseppe Stellato
Costumi Lucia Menegazzo
Luci Emiliano Austeri
Suono spallarossa
Voce di Tadzio Weronika Młódzik
Consulenza letteraria Marco Castellari
Una produzione MARCHE TEATRO / TSU Teatro Stabile dell’Umbria / Fondazione Teatro di Napoli – Teatro Bellini
Coprodotto con Spoleto Festival dei Due Mondi in collaborazione con Fondazione Piccolo Teatro di Milano -Teatro d’Europa
Una macchina fotografica su un treppiede al limitare delle onde e uno scrittore che muore su una spiaggia per aver mangiato delle fragole contaminate dal colera, simbolo dell’inesplorato che c’è in ognuno di noi.
Non un adattamento teatrale de “La Morte a Venezia”, ma un percorso scenico liberamente ispirato al romanzo che combina tre diversi linguaggi: parola, danza e video.
Distaccandosi dal tema dell’omoerotismo e della differenza d’etá, rimane l’incontro a Venezia tra Gustav Von Aschenbach e Tadzio, rimane la morte.
Due sconosciuti che vivono ciò che Mann riassume così: “Nulla esiste di più singolare, di più scabroso, che il rapporto fra persone che si conoscano solo attraverso lo sguardo”.
Il tentativo è di avvicinare questi due personaggi a noi e, allo stesso tempo, di raccontare la fatica di scrivere e di come questa fatica, alla fine, sia squarciata da momenti rari, bellissimi e terribili, fatti di incontri con altri esseri umani.
Ironicamente, terzo personaggio è la Parola, che prima cerca un’armonia in una forma cristallizzata e poi si libera, si concretizza, si accende, ritrova una sua forma estrosa, per quanto ridicola e vana di fronte all’irraccontabile.
INFORMAZIONI E PRENOTAZIONI
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