giovedì, Luglio 18

KUM! Festival 2021: “Come ripartire. Cantieri” dal 15 al 17 ottobre alla Mole

Torna da venerdì 15 a domenica 17 ottobre  alla Mole Vanvitelliana di Ancona, con l’edizione 2021,  KUM! Festival, manifestazione con la direzione scientifica dello psicoanalista Massimo Recalcati e il coordinamento scientifico del filosofo Federico Leoni, organizzata dal Comune di Ancona e dal Fondo Mole Vanvitelliana, con il patrocinio del Ministero della Cultura e con il sostegno della Regione Marche e della Fondazione Cariverona e con la cura di Jonas Ancona per le attività sul territorio. Tutti gli eventi sono gratuiti, in presenza, e trasmessi anche in live streaming, per raggiungere un pubblico più ampio possibile (www.kumfestival.it).

Come ripartire. Cantieri è il titolo dell’edizione 2021 di KUM!: anche quest’anno il festival propone un’edizione speciale, con l’obiettivo di interpretare con fiducia e reinventare creativamente il tema della ripartenza. Dopo aver esplorato, lo scorso anno, il trauma causato dalla pandemia, è ora il momento di indagare come superare le difficoltà del presente. Per farlo, 47 relatori tra filosofi e teologi, psichiatri e psicoanalisti, economisti e politici, sociologi e antropologi, scrittori e artisti, storici dell’arte e scienziati si confrontano in veri e propri Cantieri, intesi come officine aperte, a più voci: contesti di costruzione comune, momenti di condivisione e sperimentazione. Non solo luoghi di diffusione del sapere, quindi, ma impegni collettivi per trovare risposte concrete alle emergenze sociali, politiche, economiche, ambientali e culturali che la pandemia ha sollevato. Non occasioni in cui chiederci in astratto: che cosa dobbiamo sapere? ma invece, in concreto: come possiamo fare?

 «Il titolo di quest’anno nomina il nostro essere in bilico su un crinale altissimo» dichiarano Massimo Recalcati e Federico Leoni «C’è qualcosa di vertiginoso in questo oscillare tra la resistenza e la ripartenza. Ognuno di noi, il festival stesso, l’intera società è impegnata nel passaggio più enigmatico, quello che porta dall’aver resistito e continuare a resistere, giorno per giorno, a una crisi senza precedenti, verso la reinvenzione di una vita individuale e collettiva da troppo tempo sospesa in un limbo senza tempo e senza progetto. Di reinvenzione si tratta, appunto. Nessuna illusione di ritorno al passato, di ripristino della vita precedente, di restaurazione di una normalità impallidita alle nostre spalle. La cosiddetta normalità è una delle concause della crisi. Non sarà col vecchio che potremo costruire il nuovo. Il nuovo si costruisce col nuovo. Ogni resistenza esige ripartenza, ogni ripartenza esige reinvenzione».

Nel suo intervento alla presentazione del Festival, il sindaco di Ancona, Valeria Mancinelli ha affermato: “L’Amministrazione comunale promuove con grande convinzione questa manifestazione: KUM! ha dimostrato nei fatti di non essere un fenomeno istantaneo ma di seminare, costruire e alimentare la comunità, con una serie di iniziative che non si limitano solo ai giorni della durata del festival, come, ad esempio, il collegio dei docenti collettivo che si è svolto all’inizio di settembre: appuntamenti in cui si affrontano temi importanti per l’intera comunità. Questo festival, inoltre, è capace di intercettare il sentire comune, ciò che sentono con tutte sé stesse le persone che hanno attraversato la pandemia e ora vivono la pendolarità tra esistenza e voglia di ripartenza. Le risorse, umane ed economiche, che si investono in questa iniziativa sono sicuramente bene impiegate”.

Tutti gli incontri di KUM! si svolgono alla Mole Vanvitelliana, uno dei più affascinanti complessi monumentali del Paese. La Mole è un cantiere aperto, in continuo divenire: polo culturale della città – oggetto di importanti interventi di rigenerazione urbana con l’apertura di una nuova ala di 6.000 mq, che porta la struttura a raggiungere i 22.000 mq totali – e luogo della Cura, perché nata nel Settecento come lazzaretto. È dunque casa ideale del festival, che amplifica la vocazione simbolica dei suoi spazi: il sottotitolo di KUM! infatti, Curare, Educare, Governare – i tre mestieri impossibili secondo Freud – amplia il campo dell’analisi della Cura a tutti i differenti volti della sofferenza: del malato, della Polis, della Terra e di noi stessi.

IL PROGRAMMA

In palinsesto tutti eventi gratuiti in presenza, con prenotazione obbligatoria tramite sito, che saranno trasmessi anche in live streaming sulla pagina Facebook di KUM! Festival e sul sito www.kumfestival.it.

47 relatori con 30 tra lectio, dialoghi e conversazioni, organizzate in 10 Cantieri: Cantiere istituzioni; Cantiere antropocene; Cantiere generazioni; Cantiere politica; Cantiere antropologia post trauma; Cantiere economia; Cantiere il vaccino della cultura; Cantiere psicopatologia post covid; Cantiere sanità; Cantiere scuola.

Inoltre, 5 eventi speciali, tra arte, filosofia, cucina e presentazioni di volumi della collana del festival edita da Melangolo.

 

Cantiere istituzioni

Apre l’edizione 2021 di KUM! la lezione del filosofo Roberto Esposito, dal titolo Le istituzioni tra storia e vita. Partendo dalla recente crisi, politica e teorica, delle istituzioni, Esposito sostiene la necessità di ricostruire il loro legame, a lungo interrotto, con la vita. Le istituzioni sono esse stesse organismi viventi: nascono, crescono e a volte muoiono, quando vengono meno le condizioni che le hanno generate. La vita, a sua volta, non è mai semplice materia vivente, è sempre formata dal rapporto con le istituzioni (15 ottobre, ore 11.30).

Libertà e legame, identità personali e collettive: sono le quattro stelle polari che la filosofa e sociologa Chiara Giaccardi indaga, nell’incontro Individuazione, coindividuazione, transindividualità. Il potere istituente della interindipendenza, per orientare la nostra azione e rendere nuovamente possibile il vivere insieme, in un mondo profondamente cambiato dalla pandemia, in cui il tessuto sociale si costruisce anche attraverso la sfera del digitale (15 ottobre, ore 14).

 

Cantiere politica

Il sociologo Luigi Manconi parla di Assembrare, costruire, ricostruire. L’affermarsi del primato del web, oltre ai molti effetti positivi, ha contribuito in misura rilevante ad acutizzare la crisi del legame sociale. I rapporti virtuali hanno finito con il prevalere su quelli reali. In questo quadro di sfilacciamento della coesione sociale, la pandemia si è inserita con forza devastante e, alla distanza, ha aggiunto il peso del sospetto e la tentazione dell’autosufficienza. Ricostruire il legame sociale è ancora possibile? E cosa può fare la politica per contribuire a quest’opera di ricostruzione? (15 ottobre, ore 16).

La filosofa Laura Boella fa una riflessione su Il diritto al futuro. Le giovani generazioni denunciano che è stato rubato loro il futuro, ma la politica vive sul breve termine e gestisce il presente; quanto al futuro, invece, si limita alle raccomandazioni. È necessario quindi pensare all’avvenire non come oggetto di generici ammonimenti, ma come un diritto, la cui attuazione deve essere attentamente progettata e verificata passo dopo passo. Dichiarazioni solenni come quelle sulla riduzione delle emissioni di gas serra, o sulla nuova organizzazione del lavoro alla luce delle attuali disuguaglianze, non devono più essere un gesto di generosità o carità, ma un dovere dello Stato nei confronti delle generazioni presenti e future (16 ottobre, ore 16:30).

Ricordare e immaginare è il titolo dell’incontro con l’europarlamentare Pierfrancesco Majorino, che sottolinea l’importanza della memoria nella fase della ripartenza. Non si devono dimenticare la sofferenza, i lutti, gli errori e il crollo della medicina territoriale perfino in alcune aree particolarmente avanzate del Paese. Oltre alla memoria, occorre, però, l’immaginazione: desiderare un mondo radicalmente diverso, far circolare idee, punti di vista, progetti, mettere al primo posto principi e valori “costituzionali” (16 ottobre, ore 21.30).

 

Cantiere economia

Giovanna Melandri, economista ed esperta di politiche per la cultura, propone una riflessione sull’urgenza di riformare il capitalismo: una sfida che interpella tutti, amministrazioni statali, operatori del mercato, imprese e non profit, e richiede di costruire un modello economico generativo di valore e impatto sociale, senza tornare ai vecchi meccanismi di sfruttamento e speculazione (15 ottobre, ore 18).

Dopo una pandemia globale, sostenibilità e digitalizzazione sono i due driver del rilancio economico sui quali tutti confidano. Eppure, potrebbero condurci anche verso un futuro distopico, avverte il sociologo Mauro Magatti, in L’uomo è antiquato? Una vecchia domanda al tempo della sostenibilità e della digitalizzazione, a meno di scommettere seriamente sull’idea più antiquata, la libertà umana (15 ottobre, ore 15.30).

 

Cantiere sanità

Il fisico informatico della Northeastern University Alessandro Vespignani, famoso nel mondo per i suoi lavori nel campo delle predizioni scientifiche e della teoria delle reti, si confronta con la giornalista televisiva Veronica Gentili e Massimiliano Valerii, direttore generale del Censis, nell’incontro La salute, bene di tutti e di ciascuno, moderato da Margherita Rinaldi (15 ottobre, ore 21.30). La pandemia ha imposto un nuovo paradigma fatto di reti, complessità, interconnessioni, e ha reso evidente la necessità di pensare oltre i sistemi locali e i confini nazionali, un ripensamento che deve coinvolgere anche la salute.

Lo psichiatra Michele Rugo, la filosofa e counselor Laura Campanello e la psicoanalista Giorgia Cannizzaro discutono de Le parole chiave della ripartenza: l’Angoscia, la Leggerezza e la Responsabilità, a cura di Fondazione Seragnoli (16 ottobre, ore 17). Angoscia, perché, paradossalmente, può accompagnare anche la vita che rinasce. Responsabilità, perché ogni nostro gesto influisce sulla vita degli altri, come la pandemia ci ha ricordato. Leggerezza, perché la vita che sa accettare la fragilità sa dare il giusto peso alle cose e sa liberarsi di molti fantasmi che lottano contro la vita.

 

Cantiere generazioni

La teologa Isabella Guanzini sostiene che la Bibbia, come la storia umana, si può considerare come un testo delle generazioni. La storia si sviluppa come un intreccio di voci di padri e figlie, madri e figli, di benedizioni e maledizioni che si susseguono, secondo un ritmo imprevedibile e persino anarchico, come una rottura delle acque, resistente sia al determinismo della genealogia sia alle previsioni algoritmiche del mercato. Come pensare il passaggio fra le generazioni quando il testimone è la crisi? Ripartire dalla Bibbia significa credere che ciascuno di noi è stato atteso sulla Terra per ricominciare (15 ottobre, ore 18.30).

Che tracce resteranno, nella memoria degli infanti e degli adolescenti, di questo periodo terribile? Insegnerà loro qualcosa nel campo del desiderio e dei legami, o resterà solo un fatto senza senso? Cosa si attendono dalla società? Sono alcune delle domande cui tenta di dare risposta lo psicoanalista Uberto Zuccardi Merli, nell’appuntamento La Generazione-Covid. Un’esperienza di ascolto psicoanalitico (16 ottobre, ore 9).

Lo psicoanalista Aldo Becce riflette sul tema Cadere, rialzarsi. La lezione dell’infanzia, suggerendo di ispirarci ai bambini che siamo stati, per ripartire, per cercare la via d’uscita dal trauma del presente. Se nel mezzo del cammin di nostra vita ci siamo ritrovati in una selva oscura, forse è il piccolo Virgilio che tutti siamo stati a poterci indicare la strada (16 ottobre, ore 11.30).

Cantiere scuola

L’epistemologa Luigina Mortari suggerisce di vedere la scuola non solo come un laboratorio di cultura, ma anche come laboratorio di umanità. Cicerone parlava di cultura animi: una scuola di cultura promuove la piena attualizzazione delle potenzialità di ciascuno, al fine di garantire una aristocrazia diffusa del pensare e dell’agire (17 ottobre, ore 14.30).

Sul tema strategico della scuola anche la lezione magistrale di chiusura del festival: Massimo Recalcati si concentra sulla riapertura della scuola, traumatizzata dall’esperienza del Covid-19, tra chiusure e aperture disordinate, e la didattica a distanza che ha azzerato improvvisamente la vita pulsante di una comunità. Da dove ricominciare? Con quali priorità e con quale desiderio? (17 ottobre, ore 19).


Cantiere il vaccino della cultura

Quali sfide, dopo la pandemia e alla luce della pandemia, riguardano la gestione del patrimonio culturale, lo sviluppo della cultura e dell’educazione alla cultura nelle città italiane? Risponde a queste domande Stefano Baia Curioni, esperto di economia culturale, con una riflessione di ampio respiro, ancorata all’esame di casi particolari ed esperienze concrete (17 ottobre, ore 10).

Cultura concreta con lo scultore Edoardo Tresoldi, l’assessore alla Cultura del Comune di Ancona Paolo Marasca e l’attrice Marta Cuscunà. Nell’incontro Sporcarsi le mani. La (ri)partenza per chi fa l’arte, moderato dalla psicologa Anna Stefi, si parla di burocrazia, ruolo della cultura, nuovi scenari e possibilità concrete, oltre le sovrastrutture che sono state improvvisamente messe in discussione con la pandemia (17 ottobre, ore 11).

Il filosofo Rocco Ronchi propone la lezione Veri e falsi movimenti. Ricominciare dopo la crisi. Dopo la pandemia siamo chiamati ad agire e a reinventare la vita quotidiana. Come farlo, sfuggendo alla trappola della ripetizione? La filosofia può fornirci delle linee guida per essere soggetti del cambiamento e non sue vittime, oltre che per ricostruire un futuro condiviso? (17 ottobre, ore 12.30).

Lo storico dell’arte Cyrille Gouyette, che ha sviluppato i programmi educativi del Louvre, nell’incontro Le Louvre dans la rue, affronta con Andrea Socrati il cambio di paradigma che si sta imponendo nel mondo dell’arte, in seguito alla chiusura dei musei durante il lockdown. Dobbiamo riportare l’arte per le strade; l’arte urbana ha un ruolo fondamentale nel far rinascere e reincantare le nostre città (17 ottobre, ore 13).

Il vicepresidente esecutivo del FAI Marco Magnifico, in La memoria è il sogno del futuro, racconta il ruolo del Fondo per l’Ambiente Italiano, che da quarant’anni si occupa di custodire la memoria, diffondere la consapevolezza delle nostre radici, coltivare la sensibilità per la storia artistica e culturale del nostro Paese (17 ottobre, ore 18).

 

Cantiere antropocene

L’antropologo Adriano Favole si focalizza sui limiti: crescita, espansione, progresso sono aspirazioni di ogni società o “miti” della società moderna occidentale? Porre collettivamente dei limiti alla produzione è un atteggiamento irrazionale e primitivo o, al contrario, il frutto di uno sguardo attento al futuro? Partendo da casi di studio africanisti e americanisti e da etnografie realizzate in prima persona in Oceania e in alcune aree dell’Europa d’Oltremare, Favole illustra come la sospensione delle attività produttive consenta, talvolta, di riaprire l’orizzonte del tempo (16 ottobre, ore 10).

Non bisogna sperare di tornare alla normalità, fatta di un modello di sviluppo estrattivo e nocivo per la biodiversità, perché proprio quello era il problema. Ripartiamo dall’ambiente è quanto sostiene l’ecologista Rossella Muroni, vicepresidente della Commissione Ambiente, Territorio e Lavori Pubblici di Montecitorio. Seguendo la strada che ci indica l’Europa con NextGenerationEU, abbiamo l’occasione per dare basi solide a un’economia innovativa, de-carbonizzata e competitiva, l’arma migliore che abbiamo per difenderci da nuove pandemie e prenderci cura di persone e ambiente, per tornare a investire su scuola, università e ricerca, restituendo prospettive ai giovani (15 ottobre, ore 14:30).

L’Unione Buddhista Italiana ha raccolto professionisti appartenenti ad aree nevralgiche del Paese chiedendo loro di immaginare insieme il futuro dell’ambiente, dell’educazione, della società, della cura. La pedagogista Monica Colli, Silvia Francescon, membro del comitato esperti G20 del gruppo di lavoro energia e clima presso il Ministero della transizione ecologica, e la tanatologa, esperta di meditazione e mindfulness Caterina Giavotto si confrontano, in un incontro moderato dalla vice presidente dell’Unione Buddhista Italiana Giovanna Giorgetti, sui valori e le prospettive di un buddhismo moderno che possono indicare una strada e azioni efficaci per una ripartenza (16 ottobre, ore 12).

 

Cantiere psicopatologia post covid

L’epidemia ha fatto emergere sofferenze diffuse: depressioni, attacchi di panico, somatizzazioni, disturbi alimentari, comportamenti autolesivi, per citarne alcuni. Massimo Recalcati cerca di spiegare cosa ci aspetta ora, quali effetti post traumatici dovremo attenderci e come possiamo contrastare un’angoscia collettiva di fronte a un avvenire incerto (16 ottobre, ore 18.30).
La psicoanalista Ana Hounie, docente all’Università della Repubblica in Uruguay, è protagonista dell’incontro Abitare la vulnerabilità. Uno sguardo sul pathos del nostro tempo. La pandemia ha ridisegnato le storie di dolore e vulnerabilità, singolare e collettiva, e ha consentito di ascoltare forme inedite di resistenza all’appiattimento, alla quantificazione, all’indifferenza. Alla pratica della cura spetta il compito di far tesoro di questa esperienza per favorire la spinta alla vita (17 ottobre, ore 15.30).

 

Cantiere antropologia post trauma

L’immediato futuro, ci dicono, non promette la scomparsa del virus ma la convivenza con esso. Più o meno lunga, via via più gestibile, anche grazie ai vaccini. Ma che cosa significa salute, se non significa più scomparsa della malattia? E che cosa significa fabbricare un vaccino, se non diventare parassiti dei nostri parassiti? Che sia questa la mutazione antropologica che la pandemia ci ha imposto, e che ora ci traghetta al di là della pandemia? Affronta queste tematiche il filosofo Federico Leoni nella lectio Metafisica dei vaccini (17 ottobre, ore 16.30).

 

Eventi Speciali

Il critico d’arte Flavio Arensi, Federico Leoni e la storica dell’arte Marta Mazza saranno protagonisti dell’incontro Terrasacra. L’enigma di ciò che resta, moderato dalla giornalista Sabrina Rappoli. “Terrasacra” è il titolo della mostra che sarà ospitata alla Mole Vanvitelliana dal 25 novembre, nata dalla necessità di lavorare sulle tracce di altre epoche, culture, esistenze individuali e collettive, ma anche su ciò che non rimane del passato. Che cosa fare di ciò che resta? E che cosa fare se non tutto sopravvive? (16 ottobre, ore 12.30).

Due le presentazioni di volumi della collana Melangolo, che raccoglie le voci e gli interventi più originali che di anno in anno sono stati presentati al festival: L’origine della Vita, dalla III edizione di KUM!, con il teologo biblista Mario Cucca e la psicoanalista argentina Mariela Castrillejo (16 ottobre, ore 16), e La cura, sui temi dell’edizione 2020, con Ingrid Paoletti, esperta di tecnologia dell’architettura del Politecnico di Milano, e Luigina Mortari (17 ottobre, ore 10). Modera entrambi gli incontri il filosofo Simone Regazzoni, direttore editoriale de Il Melangolo.

Ripensare il cibo: un dialogo, a cura di Alce Nero, con due maestri della cucina vegetale, Pietro Leemann e Simone Salvini, moderato da Angelo Serri, per conoscere e riconoscere che ciò che fa bene alle persone fa bene anche al pianeta (16 ottobre, ore 15.30).

La filosofa Francesca Romana Recchia Luciani propone Jean-Luc Nancy: Comunità Corpo Sesso, un omaggio al filosofo francese Nancy, recentemente scomparso, protagonista di un percorso teoretico unico nella filosofia contemporanea (17 ottobre, ore 9.30).

 

Tutti gli appuntamenti sono gratuiti, con prenotazione obbligatoria esclusivamente on-line attraverso il sito www.kumfestival.it a partire dal 25 settembre.

Nel rispetto delle norme per la prevenzione del Covid-19 è assicurato il distanziamento tra le persone e per accedere agli eventi è necessario esibire il Green pass valido per la giornata in cui si svolgono gli eventi prenotati.

 

Il servizio food del festival è gestito da MicaMole: progetto che impegna un gruppo di ragazzi con bisogni educativi speciali e i loro insegnanti in un’impresa sociale che ridisegna il concetto tradizionale di spazio di cultura, ampliandone il senso e le possibilità, e permette a ragazzi con disabilità e svantaggio sociale di cimentarsi nella cucina e nel servizio in sala.

Da sempre il festival è attento ai temi dell’accessibilità e dell’inclusività, e per questa edizione 13 degli appuntamenti in programma saranno tradotti simultaneamente in lingua dei segni LIS.

 

Per informazioni: www.kumfestival.it 

 

Segreteria organizzativa: 071.9257825

 

Telegram: @KumFestival | Facebook: @kumfestival | Twitter: @KumFestival

Instagram: @kumfestival | YouTube: KUM! Festival

 

 

 

 

 

Venerdì 15 Ottobre 2021

Ore 11:00

Auditorium

INAUGURAZIONE

Ore 11:30

Auditorium

Cantiere Istituzioni

ROBERTO ESPOSITO

Le istituzioni tra storia e vita Le istituzioni sono in crisi. Le istituzioni nascono, vivono, muoiono. Muoiono quando vengono meno le condizioni che le hanno fatte nascere e vivere. Per questo è necessario un nuovo pensiero delle istituzioni. Per questo è necessario un nuovo pensiero del legame. E un pensiero del legame di tutti i legami, il legame tra vita e istituzioni.

Roberto Esposito insegna nel dottorato in filosofia della Scuola Normale Superiore di Pisa. Sul tema delle istituzioni ha pubblicato ‘Pensiero istituente. Tre paradigmi di filosofia politica’ (Einaudi, 2020) e ‘Istituzione’ (il Mulino 2021), entrambi in traduzione in diverse lingue.

Ore 12:30

Magazzino Tabacchi

Cantiere Antropocene

ROSSELLA MURONI

Ripartiamo dall’ambiente

Non dobbiamo sperare di tornare alla normalità, perché proprio quella era il problema con il suo modello di sviluppo estrattivo e l’attacco alla biodiversità. Ripartire dall’ambiente è l’occasione migliore che abbiamo per difenderci da nuove pandemie. Costruire una società più giusta e coesa e un’economia in equilibrio con il Pianeta è l’unica alternativa alla crisi climatica in atto. Ed è la strada che ci indica l’Europa con NextGenerationEU.

Rossella Muroni, ecologista, vicepresidente della Commissione Ambiente, Territorio e Lavori Pubblici di Montecitorio e capogruppo alla Camera della componente FacciamoECO. Arrivata in Legambiente come volontaria, ne è stata direttrice generale e poi presidente nazionale dal 2015 al 2017. Sociologa, esperta nei temi della sostenibilità ambientale nell’ambito turistico e di organizzazione dei servizi territoriali. Fa parte dell’ufficio di presidenza di Green Italia e del Forum Diseguaglianze e Diversità, è tra i garanti della missione umanitaria collettiva Mediterranea e tra le promotrici de Le Contemporanee.

Ore 14:00

Sala delle Polveri

Cantiere Istituzioni

CHIARA GIACCARDI

Individuazione, coindividuazione, transindividualità. Il potere istituente della interindipendenza

Libertà e legame. La crisi pandemica ha illuminato di nuova luce questo nodo paradossale. Identità personali e collettive. È anche nella sfera del digitale che il tessuto sociale si costruisce e ricostruisce.

Sono queste quattro stelle polari a orientare ogni domanda su come rendere nuovamente possibile il nostro vivere insieme in un mondo così profondamente cambiato.

Chiara Giaccardi è laureata in Filosofia e con un PhD in Social Sciences conseguito alla University of Kent (UK), è professore ordinario di Sociologia dei processi culturali e comunicativi all’Università Cattolica di Milano, dove dirige anche la rivista Comunicazioni Sociali-Journal of Media, Performing Arts and Cultural Studies. Si occupa di trasformazioni culturali legati ai processi di globalizzazione e

alla rete. Ha scritto La comunicazione interculturale nell’era digitale (Il Mulino 2012) e diversi saggi in volumi e riviste. Con Mauro Magatti ha scritto il manifesto della generatività sociale Generativi di tutto il mondo unitevi! (Feltrinelli 2014), La scommessa cattolica (il Mulino 2019), Nella fine è l’inizio (il Mulino 2020).

Ore 15:30

Magazzino Tabacchi

Cantiere Economia

MAURO MAGATTI

L’uomo è antiquato? Una vecchia domanda al tempo di sostenibilità e digitalizzazione

L’uomo è antiquato, denunciava Günther Anders cinquant’anni fa. Eravamo solo all’inizio di profonda trasformazione antropologica. Oggi sostenibilità e digitalizzazione sono i due driver fondamentali del rilancio economico. Due driver che possono aprire alla speranza come al futuro più distopico. A meno di non tornare a scommettere sull’idea più antiquata. La libertà umana.

Mauro Magatti: Sociologo ed economista, insegna Sociologia (Corso Avanzato) e Analisi e istituzioni del capitalismo contemporaneo all’Università Cattolica di Milano. Ha tenuto corsi in Francia, a Buenos Aires, Città del Messico, New Haven, Berlino, Lima e Kyoto. Attualmente è Permanent Research Fellow del Centre for Ethics and Culture della Notre Dame University (US). È autore di numerosi saggi e ha partecipato anche da Direttore a network internazionali per UE, MIUR e altri enti pubblici e privati. È editorialista de Il Corriere della Sera e Avvenire.

Ore 16:00

Auditorium

Cantiere Politica

LUIGI MANCONI Assembrare, costruire, ricostruire

Il primato del web ha reso più acuta la crisi del legame sociale. I rapporti virtuali hanno finito per prevalere su quelli reali. La pandemia è precipitata con forza devastante su questo tessuto già sfilacciato. Ma ha anche mostrato l’intimo legame, l’intima dipendenza di ciascuno da ciascuno. È da questo legame che dobbiamo ripartire per pensare la politica?

Luigi Manconi, già docente di sociologia dei fenomeni politici a Palermo e a Milano, è stato parlamentare per tre legislature, Sottosegretario alla Giustizia nel secondo governo Prodi e Presidente della Commissione per la tutela dei diritti umani del Senato. Nel 2001 ha fondato A Buon Diritto Onlus, di cui è Presidente. Nel 2004 è stato il primo Garante dei diritti delle persone private della libertà per il Comune di Roma. Nel 2018 è stato nominato Direttore dell’Ufficio Nazionale Antidiscriminazione Razziale presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri. È editorialista de La Repubblica e La Stampa. Tra i suoi testi più recenti: Il senso della vita. Conversazioni tra un religioso e un poco credente (con Monsignor Vincenzo Paglia, Einaudi 2021); Per il tuo bene ti mozzerò la testa. Contro il giustizialismo morale (con Federica Graziani, Einaudi 2020) e Non sono razzista, ma:

La xenofobia degli italiani e gli imprenditori politici della paura (con Federica Resta, Feltrinelli 2017). Attualmente è responsabile del Comitato per il diritto al soccorso.

Ore 18:00

Magazzino Tabacchi

Cantiere Economia

GIOVANNA MELANDRI

Per un’economia e una finanza generativa

La pandemia non è una parentesi che possiamo superare tornando ai vecchi meccanismi di estrazione del valore. È urgente chiedersi come generare valore invece che estrarlo dalla natura, dallo sfruttamento, dalla speculazione. È urgente riformare il capitalismo, e questa sfida interpella tutti, amministrazioni dello Stato e operatori del mercato, imprese e non profit. È la sfida che ci richiede di costruire un modello economico generativo di valore ed impatto sociale. È la sfida della Impact Economy.

Giovanna Melandri nata a New York nel 1962, vive a Roma, è sposata e ha una figlia. Economista, ambientalista ed esperta di politiche per la cultura. Ministro per i Beni e le Attività Culturali (1998 – 2001) e per le Politiche Giovanili e le Attività Sportive (2006- 2008). Dal 2012 Presidente del MAXXI, il museo nazionale di arte contemporanea, fondatrice e presidente di Human Foundation e Social Impact Agenda per l’Italia. Firma la rubrica “Impact Economy” su Repubblica Affari&Finanza. Scrive regolarmente su Huffington Post, Vita e Corriere della Sera Buone Notizie.

Ore 18:30

Sala delle Polveri

Cantiere Generazioni

ISABELLA GUANZINI Nascere di nuovo. Profezia e anarchia delle generazioni

La Bibbia è il testo delle generazioni. Mette in scena la fede nella possibilità di generare il nuovo. Racconta di padri e figlie, madri e figli, di benedizioni e maledizioni che si susseguono secondo un ritmo imprevedibile e persino anarchico. Come una continua rottura delle acque. Promessa di nuova vita al di là di ogni trauma.

Isabella Guanzini è professoressa ordinaria di Teologia fondamentale presso l’Università Cattolica di Linz (KU Linz). Ha conseguito il dottorato in teologia presso l’Università di Vienna e il dottorato in Studi Umanistici presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. La sua ricerca si concentra sul problema della traduzione di categorie biblico-teologiche nel contesto plurale contemporaneo, sul rapporto tra teologia ed estetica e fra cristianesimo e psicoanalisi. Tra le sue pubblicazioni: Potenza della gioia (2021), Neognosticismo (2019, con K. Appel), Tenerezza. La rivoluzione del potere gentile (2017).

Ore 21:30

Auditorium

Cantiere Sanità

VERONICA GENTILI, ALESSANDRO VESPIGNANI E MASSIMILIANO VALERII.

Modera Margherita Rinaldi La salute, bene di tutti e di ciascuno L’evento globale della pandemia ha imposto la necessità di pensare oltre i sistemi locali e i confini nazionali. Si è imposto un nuovo paradigma fatto di reti, complessità, interconnessioni. La salute stessa richiede di essere ripensata in questa luce. Mai come oggi il male comune rivela che anche il bene è comune o non è, anche la vita è comune o non è.

Alessandro Vespignani è professore di Fisica, Informatica alla Northeastern University di Boston, dove dirige anche il Network Science Institute. È fellow dell’American Physical Society, dell’Institute for Quantitative Social Science alla Harvard University e membro dell’Academia Europea. La sua attività di ricerca si concentra su network e data science, epidemiologia computazionale e sistemi complessi. È autore di numerosi articoli scientifici pubblicati su riviste internazionali come Nature, Science e PNAS. In italiano ha pubblicato il libro L’Algoritmo e l’oracolo, Il Saggiatore, 2019.

Massimiliano Valerii è direttore generale del Censis. Dopo gli studi in Filosofia a Roma, si è dedicato alla ricerca sociale, economica e territoriale. È il curatore dell’annuale “Rapporto sulla situazione sociale del Paese”, considerato uno dei più qualificati e completi strumenti di interpretazione della realtà socio-economica italiana. È autore di La notte di un’epoca (2019) e Il contagio del desiderio (2020), entrambi pubblicati da Ponte alle Grazie.

Margherita Rinaldi è giornalista professionista e master in Comunicazione pubblica e in Management e innovazione nella Pa. Attualmente è in servizio all’ufficio stampa del Comune di Ancona ed è coordinatrice regionale Pa Social Marche. Fino al 2020 è stata responsabile Informazione e comunicazione istituzionale della Regione Marche, dove ha guidato, tra l’altro, le attività specifiche legate alla pandemia Covid-19 e al sisma del Centro Italia. Svolge attività di docenza e di divulgazione, come ospite esperta, in corsi universitari, professionali e master. È autrice di pubblicazioni sulle nuove forme di comunicazione e sulle best practices nella Pa.

Sabato 16 Ottobre 2021

Ore 09:00

Auditorium

Cantiere Generazioni UBERTO ZUCCARDI MERLI

La Generazione-Covid. Un’esperienza di ascolto psicoanalitico

I ragazzi che hanno vissuto un lungo tratto della loro infanzia o adolescenza durante la pandemia hanno testimoniato qualcosa di inaudito. Che tracce resteranno nella loro memoria? Come hanno vissuto nel chiuso delle loro stanze? Che cosa ci hanno detto del presente e del futuro? Che cosa si attendono dalla società e dal potere? Questa lunga crisi insegnerà loro qualcosa sulla natura dei legami e dei desideri o resterà un trauma insensato?

Uberto Zuccardi Merli è psicologo e psicoanalista. Membro dell’Associazione Mondiale di Psicoanalisi, si è formato a Parigi con Jaques Alain Miller. Socio fondatore dell’Associazione “Jonas Onlus” per la clinica dei nuovi sintomi creata da Massimo Recalcati nel 2003. Fa parte dell’Equipe di Jonas Milano; insegna “Teoria psicoanalitica dei nuovi sintomi” nella Scuola di Specializzazione in Psicoterapia “IRPA” il cui Direttore scientifico è Massimo Recalcati. Da dieci anni è il Direttore Scientifico di “Gianburrasca-Onlus” Centro per ricerca e il trattamento del disagio infantile con sede a Milano.

Ore 10:00

Sala Polveri

Cantiere Antropocene

ADRIANO FAVOLE

Sospensioni. Che cosa ci insegna l’Oceania sull’antropocene Crescita, espansione, progresso sono aspirazioni di ogni società? O sono miti della modernità occidentale? Porre dei limiti alla produzione è una bizzarria da primitivi? O è il primo passo per tornare a guardare al futuro? L’Oceania, l’Europa d’Oltremare, il mondo dei Nativi Americani ci offrono una lezione inattesa su come la sospensione delle attività produttive consenta, talvolta, di riaprire l’orizzonte del tempo.

Adriano Favole è Professore di Antropologia culturale all’Università di Torino, dove insegna “Cultura e Potere” e “Antropologia della comunicazione”. Ha viaggiato e compiuto ricerche in Oceania (Wallis e Futuna, Nuova Caledonia, Australia, Vanuatu), nell’Oceano indiano (La Rèunion) e in Guyana Francese. Si occupa prevalentemente di temi di antropologia politica e, attualmente, dirige il Laboratorio “Arcipelago Europa” che si occupa di Paesi, Territori e Regioni dell’Oltremare europeo. Si dedica da alcuni anni alla disseminazione dei saperi antropologici: collabora con il supplemento La Lettura del Corriere della Sera ed è co-curatore scientifico del Festival Dialoghi sull’Uomo di Pistoia. I sui ultimi libri sono

Vie di fuga (Utet, 2018), L’Europa d’Oltremare (a cura, Cortina, 2020), Il mondo che avrete (Utet 2020, con M. Aime e F. Remotti).

Ore 11:00

Magazzino Tabacchi

Cantiere Generazioni

ALDO BECCE

Cadere, rialzarsi. La lezione dell’infanzia

E se fosse l’infanzia a insegnarci come ripartire? A mostrare come ci si rialza? Se nel mezzo del cammin di nostra vita ci siamo ritrovati in una selva oscura, se ogni via conosciuta si rivela ormai impraticabile, forse è un piccolo Virgilio a poterci indicare la strada. Quel piccolo Virgilio che tutti siamo stati.

Aldo Becce, nato in Argentina, vive e lavora a Trieste come psicoanalista.

Inizia l’esperienza clinica come membro fondatore di un servizio di psicopatologia in un ospedale a Buenos Aires, nel 1979.

Ha un’esperienza decennale come psicologo nel Servizio Sociale del Comune di Muggia (TS).

È stato Giudice Onorario presso il Tribunale per Minorenni di Trieste ed è Perito e Consulente Tecnico d’Ufficio in ambito penale e civile.

Presidente di Jonas Italia – Ente di coordinamento delle sedi locali Jonas, Telemaco e Gianburrasca che eredita i valori e la mission di Jonas Onlus – Centro di Clinica Psicoanalitica per i Nuovi Sintomi, fondata nel 2003 da Massimo Recalcati.

È stato professore di Pedagogia Interculturale della Facoltà di Lettere e Filosofia, Università di Trieste.

Attualmente è professore delle materie Psicologia Evolutiva 1, Psicoanalisi applicata al campo giuridico e Deontologia Professionale/Erica della Psicoanalisi nell’IRPA, Istituto di Ricerca di Psicoanalisi Applicata sedi di Milano ed Ancona e del Seminario d’introduzione alla Psicologia Giuridica nella Facoltà di Psicologia dell’Università di Trieste.

È membro della Società Triestina di Psicoanalisi.

È autore del libro Scene della vita forense. Psicoanalisi Lacaniana e discorso giuridico. Mimesis, Milano 2017.

Ore 12:00

Auditorium

Cantiere Antropocene

MONICA COLLI, SILVIA FRANCESCON, CATERINA GIAVOTTO.

Modera Giovanna Giorgetti – a cura di Unione Buddhista Italiana

Il Dharma in azione, per ricostruire

L’Unione Buddhista Italiana ha raccolto professionisti appartenenti ad aree nevralgiche del paese. E ha chiesto loro di immaginare insieme il futuro dell’ambiente, dell’educazione, della società, della cura. Monica Colli, Silvia Francescon e Caterina Giavotto ci raccontano come i valori di un buddhismo moderno possono indicarci la strada della ripartenza.

Monica Colli Laureata in Lettere moderne a indirizzo pedagogico, è Vice Presidente dell’Associazione ProXXIma di Milano per cui cura lo sviluppo della linea didattica “Viaggio nella Grammatica Fantastica” che ha coinvolto finora più di 30.000 bambini di scuola primaria, all’interno del progetto Diderot della Fondazione CRT. Ha una vera e propria passione per la ricerca e lo sviluppo di nuovi strumenti educativi (come, ad esempio, la serie Sam Grammaticus di Erickson) e per una formazione che sia trasformativa. Da qualche mese si occupa del coordinamento dell’Agenda Educazione dell’Ubi.

Silvia Francescon è esperta in diritto internazionale dell’ambiente, attualmente responsabile agenda ambiente dell’Unione Buddhista Italiana e componente del comitato esperti G20 del gruppo di lavoro energia e clima presso il Ministero della transizione ecologica. È stata negoziatrice di accordi multilaterali ambientali per il Ministero dell’Ambiente, coordinatrice della task force G8 alla Presidenza del Consiglio; coordinatrice della Campagna ONU sugli obiettivi del millennio; direttrice dello European Council on Foreign Relations di Roma. Ha lavorato per numerose organizzazioni internazionali fra cui OCSE, WTO e Commissione europea e per le Università di Leida (NL) e Ferrara, dove ha conseguito la Laurea con lode in giurisprudenza. Ha un master in diritto internazionale dell’ambiente presso il SOAS, School of Oriental and African Studies dell’Università di Londra.

Caterina Giavotto incontra il Buddismo da bambina, e da lì nasce in lei il desiderio di dedicarsi a qualcosa di concretamente utile alla società. Negli anni comprende di voler stare accanto a chi si trova alla fine della vita, proprio perché la morte oggi è il grande tabù. Da molti anni svolge attività di volontariato accanto ai malati inguaribili, e dopo quasi 25 anni di lavoro in una grande casa editrice, si dedica ora alla cura in qualità di tanatologa, assistente spirituale e istruttrice mindfulness.

Giovanna Giorgetti è vice presidente dell’Unione Buddhista italiana. Laureata in Economia presso la Bocconi di Milano. In seguito, ha ottenuto un Master in Modelli matematici applicati alle scienze economiche e sociali. Ha lavorato presso alcune aziende e presso la CGIL fino al 2008. Nel 1999, a seguito a di viaggi in oriente e in Tibet si è appassionata alla cultura tibetana e al Buddhismo tibetano in particolare. Ha fatto parte del Consiglio direttivo del Ghe Pel Ling Istituto studi di Buddhismo tibetano di Milano di cui è stata presidente dal 2008 al 2019. Ha contribuito alla realizzazione di eventi con Sua Santità il Dalai Lama nel 2007, 2012, 2016.

Ore 12:30

Sala delle Polveri

Evento Speciale

FLAVIO ARENSI, FEDERICO LEONI e MARTA MAZZA, modera Sabrina Rappoli

Terrasacra. L’enigma di ciò che resta “Terrasacra” è il titolo della mostra che la Mole Vanvitelliana ospiterà dal weekend del festival in avanti. La guida una certa necessità di lavorare su ciò che resta, sulle tracce del passato, sulle rimanenze di altre epoche, culture, esistenze individuali e collettive. E su ciò che non resta, su ciò che le macerie non restituiranno, su ciò che i documenti sembreranno conservare, ma sembreranno soltanto. Che cosa fare di ciò che resta e sopravvive? E che cosa fare se non tutto resta, non tutto sopravvive?

Flavio Arensi (Milano, 1975) è giornalista e critico d’arte collabora da oltre vent’anni con istituzioni pubbliche e musei per realizzare progetti espositivi e culturali; fra questi il progetto per il ventennale della scomparsa di Giovanni Testori (2003), le due più importanti retrospettive dedicate ad Auguste Rodin (2010, 2012), Kathe Kollwitz, James Ensor, Zoran Music, Tony Cragg, Carol Rama, Giosetta Fioroni, Mimmo Paladino. Ad Ancona ha curato la mostra di Rouault e la collettiva di scultura Ecce Homo. Insegna Metodologia della curatela ed Editoria artistica all’Accademia Galli di Como.

Federico Leoni insegna Antropologia filosofica all’Università di Verona. È il coordinatore scientifico del Kum! Festival. Tra i suoi libri: L’automa. Leibniz, Bergson (2019) e Jacques Lacan, una scienza di fantasmi (2019). Ha curato il numero di “aut aut” Sade, Masoch. Due etiche dell’immanenza (2019).

Marta Mazza è stata storica dell’arte della Soprintendenza per il patrimonio storico e artistico per le province di Venezia, Padova, Belluno e Treviso. Dal 2016 al 2018 ha diretto il Museo nazionale Collezione Salce a Treviso, la più grande sede espositiva in Italia di manifesti pubblicitari storici. Nel 2018 la nomina a Soprintendente Unica delle Marche, incarico che ha curato nel lungo e delicato periodo della pandemia. A sua cura moltissime mostre ed esposizioni di alto livello in vari edifici culturali e musei nazionali.

Ore 14:30

Magazzino Tabacchi Cantiere Politica

LAURA BOELLA

Il diritto al futuro – a cura di Anconambiente Ci è stato rubato il futuro. È la denuncia che le giovani generazioni non smettono di ripetere. Ma la politica vive sul breve termine e gestisce il presente. Quanto al futuro, si limita alle raccomandazioni. Fate attenzione al clima, alla deforestazione, all’inquinamento. Il grande salto consisterà nel pensare al futuro non come all’oggetto di generici ammonimenti, ma come a un diritto. Un diritto la cui attuazione è attentamente progettata e verificata passo dopo passo. Come quella di ogni diritto.

Laura Boella è stata professore ordinario di Filosofia Morale e di Etica dell’ambiente presso il Dipartimento di Filosofia dell’Università Statale di Milano. Ha dedicato numerosi studi e traduzioni al pensiero di GyörgyLukács e di Ernst Bloch, volgendosi successivamente al pensiero femminile del ‘900, in particolare a Hannah Arendt, Ágnes Heller, Jeanne Hersch, Simone Weil, Maria Zambrano e Edith Stein. Il coraggio dell’etica. Per una nuova immaginazione morale (Cortina 2012), Le imperdonabili. Milena Jesenská, EttyHillesum, Marina Cvetaeva, Ingeborg Bachmann, Cristina Campo (Mimesis 2013), Hannah Arendt. Un difficile umanesimo (Feltrinelli 2020) e Cuori pensanti. Cinque brevi lezioni di filosofia per un tempo difficile (Chiarelettere 2020) elaborano il contributo delle pensatrici e di alcune scrittrici al pensiero contemporaneo e la loro eredità. Ha inoltre sviluppato il tema delle relazioni intersoggettive, dell’empatia e della simpatia proponendo un confronto critico tra l’attuale ricerca scientifica e la prospettiva fenomenologica. Ha curato la nuova edizione italiana di M. Scheler, Essenza e forme della simpatia (Franco Angeli 2010) e pubblicato Sentire l’altro. Conoscere e praticare l’empatia, Cortina 2006, Neuroetica. La morale prima della morale (Cortina 2008) e Empatie. L’esperienza empatica nella società del conflitto, Cortina 2018.

Ore 15:30 Auditorium

Evento speciale/Cantiere da def

SIMONE SALVINI e PIETRO LEEMANN. Modera Angelo Serri, a cura di Alce Nero

Ripensare il cibo

Dialogo con due maestri della cucina vegetale per conoscere e riconoscere che quello che fa bene alle persone fa bene anche al Pianeta. Pietro Leemann e Simone Salvini intervistati da Angelo Serri.

Simone Salvini è tra i grandi maestri italiani della cucina vegetariana, vegana e ayurvedica. Importante interprete dell’alta cucina vegetale, lo chef frequenta le cucine fin da giovanissimo, imparando basi che approfondirà attraverso la ricerca personale svolta in Italia e all’estero (Irlanda e India, in primis).

Gli studi di ayurvedica e di psicologia lo aiutano a sviluppare sensibilità e spiritualità profonde, aspetto che si ricette nello stile culinario. Tra le sue collaborazioni: il Joia di Pietro Leemann a Milano, per cui è stato Capo Chef, l’Associazione Vegetariana Italiana, la Fondazione Umberto Veronesi e la Scuola di Cucina Alma. Simone Salvini è docente all’Università del Gusto di Vicenza, nel percorso Ghita di alta cucina alla FunnyVeg Academy di Milano ed è consulente per l’associazione di categoria APPE di Padova. È chef di Identità Golose ed è stato autore/protagonista delle puntate del Gambero Rosso dedicate alla cucina vegetale.

Ha pubblicato il suo primo libro con Mondadori nel 2012, Cucina Vegana, a cui sono seguiti I dolci della salute e La mia vita in verde, oltre che Diario di un cuoco insieme a Pietro Leemann e La scienza della felicità con Mara Di Noia.

Pietro Leemann nasce a Locarno, in Svizzera, nell’estate del 1961. Sin da piccolo coltiva – in tutti i sensi – l’amore per la terra e la natura, giocando e lavorando con i genitori nell’orto di famiglia.

Nel 1976, folgorato da una bavarese alla vaniglia del grande cuoco ticinese Angelo Conti Rossini, decide di intraprendere quella strada. Si apre per lui un lungo periodo di studio alla corte di maestri tra cui lo stesso Angelo, Gualtiero Marchesi e Frédy Girardet, dai quali acquisisce i principali fondamenti della grande cucina. Appassionato di filosofia e di mistica, vive per anni in Oriente dove esplora quelle affascinanti culture e in particolar modo il Buddismo Zen, il Taoismo e il mondo dei Veda. Nel 1989, con un gruppo di amici, a Milano, apre “Joia” che, nel 1996, è il primo ristorante vegetariano Gourmet a ricevere la prestigiosa stella Michelin. Qualche anno dopo il riconoscimento della guida Michelin, nel 2000 viene insignito del premio Pellegrino Artusi per la qualità e l’originalità della sua cucina e nel 2010 di quello della Città di Fabriano.

Nel 2015 è Chef Ambassador di ExpoMilano. Nel 2018 riceve il Premio 2018 della Fondazione del Centenario della Banca della Svizzera Italiana, gli vengono riconosciuti i grandi meriti maturati in più di trent’anni di professione in qualità di chef ticinese che, scelto l’Italia come patria, ha saputo realizzare il suo progetto di alta cucina vegetariana. Ha scritto più di dieci libri di cucina, di divulgazione di cultura alimentare, di filosofia naturale e di ricette. Assieme all’amico giornalista Gabriele Eschenazi ha fondato “The Vegetarian Chance”, il primo festival internazionale di cultura e cucina vegetariana.

Nel 2020 Lo Chef Leemann e il ristorante Joia ricevono la stella verde della guida Michelin per una cucina sostenibile. Premio istituito, nello stesso 2020, per mettere in luce tutte quelle strutture che favoriscono una gastronomia più virtuosa e all’avanguardia per responsabilità e senso etico verso ambiente e Natura. Dalle modalità di approvvigionamento delle materie prime alla lotta contro lo spreco alimentare, dalla corretta gestione dei rifiuti all’impatto energetico e all’etica lavorativa.

Lo Chef Leemann è impegnato in numerosi progetti con aziende ed enti – pubblici e privati – con l’obiettivo di divulgare i precetti di una cucina sana, sostenibile e consapevole.

Angelo Serri, professionista di relazioni pubbliche e marketing territoriale, esperto di turismo e comunicazione, giornalista pubblicista e fotografo, è direttore ed ideatore del “brand ombrello TIPICITÀ”.

Ha partecipato alla progettazione e realizzazione di iniziative promozionali, in Italia e all’estero, ideato e coordinato progetti di cooperazione transnazionale con partners europei ed extraeuropei.

Ha insegnato “Pubblicità, pubbliche relazioni e territorio” all’Università di Macerata (Scienze del turismo). Attualmente è docente di “Comunicazione e giornalismo enogastronomico” all’Università di Camerino (Scienze Gastronomiche).

Ore 16:00

MicaMole!

Evento Speciale: L’origine della vita

Presentazione collana Melangolo – Kum – vol III/ L’origine della Vita, con Mario Cucca e Mariela Castrillejo, coordina Simone Regazzoni

Mario Cucca, teologo biblista, è autore di numerosi articoli e saggi monografici. È editore, insieme a Federico Giuntoli e Ludwig Monti, di una nuova traduzione della Bibbia, che è in fase di stampa per la prestigiosa collana “I Millenni” di Einaudi. Per la stessa Bibbia ha curato Introduzione, traduzione dall’ebraico, dall’aramaico e dal greco e note testuali ai libri di Isaia, Geremia, Ezechiele, Daniele.

La sua ricerca è attualmente dedicata in modo particolare ai rapporti tra testo biblico e psicoanalisi. È membro del Dipartimento di Studi Bibbia e Psicoanalisi della Società Milanese di Psicoanalisi.

Mariela Castrillejo, psicoanalista membro della Società triestina di psicoanalisi. Dal 1991 vive e lavora in Italia. L’esperienza clinica comincia nel 1984 in un ospedale argentino trattando i sintomi emergenti nel sociale. In Italia si forma a Milano con Massimo Recalcati. Animata dal desiderio di rendere accessibile a tutti l’esperienza della psicoanalisi, segue il suo maestro nella fondazione nel gennaio 2003 di “Jonas Onlus: Centro di clinica psicoanalitica per i nuovi sintomi”, di cui è il presidente tra il 2007 e il 2014. È docente e membro del coordinamento scientifico dell’IRPA, scuola riconosciuta di specializzazione in psicoterapia. Svolge in diversi ambiti corsi di formazione rivolti a operatori sociali, educatori, insegnanti, psicologi e medici. Ha pubblicato numerosi articoli scientifici sul tema della nuova clinica psicoanalitica. Ha curato per Franco Angeli le pubblicazioni: Ritratti della nuova clinica. Psicoanalisi dei sintomi contemporanei (2010) e Il soggetto fuorilegge. Psicoanalisi, legalità e diritto (2016) e per Il Nuovo Melangolo, con Simone Regazzoni.

Psicoanalisi e televisione. Il «Lessico amoroso» di Massimo Recalcati (2019). Nel 2020 ha pubblicato Ti amo, ti odio, ti ignoro. Le passioni nella clinica psicoanalitica per Mimesi Edizioni.

Simone Regazzoni, già allievo di Jacques Derrida, ha conseguito un dottorato in filosofia presso le Università di Paris 8 Vincennes-Saint-Denis e Genova. Ha insegnato presso l’Università Cattolica di Milano e l’Università di Pavia. Attualmente collabora con la Scuola Holden di Torino e insegna presso l’IRPA (Istituto di Ricerca di Psicoanalisi Applicata) di Milano diretto da Massimo Recalcati. Scrive regolarmente per “Tuttolibri” de “La Stampa”. È autore di diversi volumi di saggistica tra cui da ultimo: Jacques Derrida. Il desiderio della scrittura, Feltrinelli, 2019; La palestra di Platone. Filosofia come allenamento, Ponte alle Grazie, 2020. È autore di tre romanzi: Abyss, Longanesi, 2014; Foresta di tenebra, Longanesi, 2017; I segni del male, Rizzoli, 2020.

Ore 17:00

Sala delle Polveri

Cantiere Sanità

MICHELE RUGO, LAURA CAMPANELLO e GIORGIA CANNIZZARO Le parole chiave della ripartenza: l’Angoscia, la Leggerezza e la Responsabilità –

a cura di Fondazione Seragnoli

Tre parole chiave della ripartenza, nei percorsi di cura come nella vita di tutti i giorni. Angoscia, perché l’angoscia, paradossalmente, può accompagnare anche la vita che rinasce. Responsabilità, perché ogni nostro gesto influisce sulla vita degli altri, come la pandemia ci ha ricordato drasticamente. Leggerezza, perché la vita che sa accettare la fragilità sa dare il giusto peso alle cose e sa liberarsi di molti fantasmi che lottano contro la vita.

Michele Rugo, medico chirurgo, psichiatra, psicoterapeuta e psicoanalista è laureato in filosofia. Insegna nelle scuole di psicoterapia IRPA e SPIC ed in diversi master di I livello; è docente a contratto di psicobiologia presso l’Università dell’Insubria. Ha conseguito il master in Executive Master in Management delle Aziende Sanitarie e Socio Assistenziali (2019) presso l’Università Bocconi di Milano. Attualmente è il direttore sanitario della Residenza Gruber per DA a Bologna.

Laura Campanello è filosofa e consulente pedagogica. È fondatrice con Romano Màdera della Scuola Superiore di Pratiche filosofiche Philo ed è presidente di Sabof (Società di analisi biografica ad orientamento filosofico (Abof). Studia e approfondisce la “felicità” attraverso la pratica filosofica e la psicologia analitica. Ha collaborato con il “Corriere della Sera” e la “27° Ora”, tiene workshop e incontri, e partecipa a convegni di filosofia nazionali e internazionali, anche sui temi dell’etica in ambito sanitario, delle cure palliative e del lutto.

Il suo ultimo libro è Ricominciare (2020, per Mondadori). Per BUR a settembre 2021 esce la nuova edizione di Leggerezza (già pubblicato nel 2015 per Mursia).

Giorgia Cannizzaro, psicoanalista. Formata alla psicologia ospedaliera ed in particolare alla psicologia in area critica. Collabora da numerosi anni con il Dipartimento di Emergenza e Accettazione degli Ospedali Riuniti di Ancona come supervisore, formatore e psicologo di supporto delle equipe sanitarie. È responsabile delle attività in ambito psicologico del Servizio di Elisoccorso della Regione Marche. Supervisore, formatore e psicologo di supporto dell’equipe medica della Terapia Intensiva Pediatrica De Marchi, dell’Ospedale Maggiore Policlinico di Milano. Professore a contratto di psicologia generale e di psicologia del lavoro e dell’organizzazione presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università Politecnica delle Marche. Coordinatrice del Servizio di Psicologia della Fondazione Hospice MTC Seràgnoli Onlus. Nella sua carriera si è occupata della formazione, della supervisione e del sostegno in ambito psicologico del personale medico e infermieristico di reparti ospedalieri intensivi e ad alta criticità di varie realtà italiane, sviluppando modelli di assistenza in ambito psicologico per formare e supportare equipe sanitarie, pazienti e caregiver.

Ore 18:30

Auditorium

Cantiere Psicopatologia Post Covid

MASSIMO RECALCATI

Angoscia post-Covid?

L’epidemia ha fatto emergere sofferenze diffuse: depressioni, attacchi di panico, somatizzazioni, disturbi alimentari, comportamenti autolesivi, ecc.

Cosa accadrà adesso? Quali effetti post traumatici dovremo attenderci? Come contrastare un’angoscia collettiva di fronte a un avvenire incerto?

Massimo Recalcati è uno degli psicoanalisti più noti in Italia. Insegna all’Università di Pavia e di Verona. È fondatore di Jonas Onlus: centro di clinica psicoanalitica per i nuovi sintomi e Direttore Scientifico della Scuola di specializzazione in psicoterapia IRPA. Dal 2014 dirige per Feltrinelli la

Collana Eredi. Dal 2015 per Mimesis la collana Studi di Psicoanalisi. Collabora con diverse riviste specializzate italiane e internazionali e con le pagine culturali de La Repubblica

Ore 21:30

Auditorium

Cantiere Politica

PIERFRANCESCO MAJORINO

Ricordare e immaginare.

Ripartire vuol dire non dimenticare. Non dimenticare i lutti, i camion carichi di vittime, le sirene delle ambulanze, i volti stremati degli operatori sanitari. Ricordare le omissioni, gli errori del sistema sanitario, la sciagurata dismissione della medicina territoriale. Rimettere al centro la costituzione, soprattutto certi suoi valori trascurati. Saper essere esigenti. Immaginare.

Pierfrancesco Majorino è nato nel 1973 a Milano, dove dal 2011 al 2019 è stato l’Assessore alle Politiche sociali, alla salute, ai diritti del Comune di Milano, prima nella Giunta guidata da Giuliano Pisapia dal 2011 al 2016 e poi nella Giunta guidata da Beppe Sala dal 2016.

In questo ruolo ha concorso a produrre il primo e il secondo Piano di sviluppo del welfare e si è occupato di lotta alle povertà, ideando il “Patto per il riscatto sociale”, una forma di sostegno al reddito comunale in vigore negli anni che hanno preceduto l’introduzione a livello nazionale del Reddito di Inclusione (REI). Ha guidato il potenziamento dei servizi per le persone con disabilità e per gli anziani fragili; la creazione di nuovi strumenti di accesso ai servizi di home care come il sistema WEMI; la promozione del sistema, unico in Italia, della residenzialità sociale temporanea; nuovi interventi per i senzatetto che hanno visto più che raddoppiare i posti letto in città. Tra i vari riconoscimenti ottenuti sotto il suo mandato, nel 2016, Milano ha vinto il primo premio europeo per le città a misura di disabili, l’Access City Award.

Ha coordinato la realizzazione del “Piano infanzia” dell’Amministrazione Comunale. Si è occupato inoltre di promozione della cultura della salute e della prevenzione, di diritti civili, con l’istituzione del Registro delle Unioni civili, del Registro delle dichiarazioni anticipate di fine vita, dell’ideazione e attivazione della Casa dei Diritti che oggi ospita servizi e sportelli per la difesa e la tutela delle persone contro ogni discriminazione, per il contrasto alla violenza di genere e la tratta degli esseri umani e della prima casa “rifugio” per ragazze e ragazzi omosessuali venuta alla luce alla fine del suo mandato.

Durante le Giunte Pisapia e Sala, ha coordinato l’azione di accoglienza dei migranti che ha offerto, dal 18 ottobre del 2013, una sistemazione temporanea a 128 mila persone, di cui oltre 25 mila bambini e ragazzi.

Ha infine ideato forme di coinvolgimento e partecipazione della città alla vita sociale della realtà comunale e metropolitana, come il Forum delle Politiche sociali, giunto alla sua ottava edizione, e il Festival dei Beni confiscati alle mafie, giunto alla sua settima edizione. Ha collaborato attivamente ai lavori di network nazionali e internazionali tra città e realtà metropolitane, come Solidarity Cities e Eurocities, che ha portato all’organizzazione, a Milano, nel novembre 2018, dell’VIII Integrating Cities Conference. Ha rappresentato la città di Milano nell’ambito dei lavori del Global Mayors Summit di New York (settembre 2017), incontro che ha portato alla sottoscrizione di una dichiarazione comune delle città sul Global Compact for Migration e sul Global Compact on Refugees. È stato a lungo vicepresidente nazionale della Rete Città Sane.

Dal 1994 al 1998 aveva ricoperto il ruolo di Presidente nazionale dell’Unione degli Studenti e della Rete Studentesca. Nel 1998 è stato nominato Consigliere del Dipartimento Affari sociali della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Ha collaborato con il Ministro alla Solidarietà sociale, Livia Turco, con l’incarico di occuparsi di politiche giovanili e dell’infanzia e di lotta alle dipendenze. In questo ruolo ha rappresentato il governo in Albania durante incontri internazionali per la promozione di progetti legati alla creatività giovanile e

al sostegno dei minori fragili. Nel 2004 è stato eletto segretario cittadino dei Democratici di Sinistra, carica che ha svolto fino al 2007. Nel 2006 è stato eletto in Consiglio comunale nella lista dell’Ulivo. Nel 2008 è stato nominato capogruppo del Partito Democratico, assumendo la guida del gruppo di opposizione fino alla fine della consiliatura.

Nel corso del mandato del Sindaco Moratti è stato tra i proponenti dell’istituzione della Commissione Antimafia, del Registro delle Unioni civili per le coppie di fatto, dell’aumento delle abitazioni sociali all’interno del Piano di Governo del Territorio, dell’istituzione del Fondo anticrisi come misura contro il precariato e la povertà. Nel giugno del 2016, capolista per il Partito Democratico, è stato eletto per la terza volta in Consiglio Comunale. Oggi è membro della direzione nazionale del PD.

Nella sua attività di scrittore ha pubblicato diversi romanzi e reportage. Nell’autunno del 2018 ha pubblicato insieme al sociologo Aldo Bonomi il saggio Nel labirinto delle paure (Bollati Boringhieri). Nel 2020 ha pubblicato insieme a Lorenzo Zacchetti il saggio La Resa, sulla crisi sanitaria in Lombardia.

Domenica 17 Ottobre 2021

Ore 9:30

Magazzino Tabacchi

Evento Speciale

FRANCESCA ROMANA RECCHIA LUCIANI

Jean-Luc Nancy: Comunità Corpo Sesso Con la recente scomparsa di Jean-Luc Nancy, protagonista di un percorso teoretico unico nella filosofia contemporanea, questa resta definitivamente orfana dei padri fondatori di quell’attitudine alla decostruzione che Nancy ha condiviso soprattutto con Lacoue-Labarthe e Derrida. Il suo pensiero “sagittale” ha considerato come proprio orizzonte di senso una co-ontologia che fonda la comunità sull’esistenza “singolare plurale” e relazionale degli umani, individuando il tatto come il senso proprio dell’”in-comune”. Nell’epoca della pandemia globale potente è la risonanza di tale nucleo ontologico del pensiero di Nancy che da Comunità inoperosa, passando per Corpus, fino a Sessistenza, pensa la comunità come l’”essere-con” di corpi in relazione, la corporeità come rapporto tra corpi altri/altrui e il sesso come agire interconnettivo e trasformativo.

Francesca Romana Recchia Luciani, professoressa ordinaria di Storia delle filosofie contemporanee presso l’Università degli Studi di Bari Aldo Moro, è responsabile della linea d’azione relativa alle questioni di genere e Coordinatrice del Centro Interdipartimentale di Studi sulle Culture di Genere dell’Università di Bari, nonché ideatrice e direttrice scientifica, sin dal 2012, del Festival delle Donne e dei Saperi di Genere. Dirige per la casa editrice Il melangolo la collana Xenos. Filosofia, fenomenologia e storia dell’alterità ed è direttrice scientifica ed editoriale di “Post-filosofie. Rivista di pratiche filosofiche e di scienze umane”. Nella sua produzione scientifica si trovano saggi e monografie su M. Weber, L. Wittgenstein, P. Winch, S. Weil, H. Arendt, P. Levi, G. Anders, J.-L. Nancy, studi su teorie femministe e filosofie di genere, oltre che di ermeneutica della Shoah e dei totalitarismi. Dopo aver curato la raccolta di saggi di Jean-Luc Nancy intitolata Del sesso (Cronopio 2016), ha co-tradotto, introdotto e curato il libro del filosofo strasburghese Sessistenza (il melangolo 2019).

Ore 10:00

MicaMole!

Evento Speciale: La Cura

Presentazione collana Melangolo – Kum – vol IV/ La cura, con Ingrid Paoletti e Luigina Mortari, coordina Simone Regazzoni

Ingrid Paoletti è professore associato di Tecnologia dell’Architettura presso il Dipartimento ABC del Politecnico di Milano dove ricerca materiali innovativi e tecnologie digitali per sviluppare nuova cultura

materiale responsabile. È coordinatrice del gruppo di ricerca e del laboratorio sperimentale Material Balance. È Vice presidente della Fondazione Politecnico e delegato del rettore per Expo2021 Dubai.

Luigina Mortari è professoressa ordinaria di Epistemologia della ricerca qualitativa presso la Scuola di Medicina e chirurgia e di Filosofia della scuola presso il Dipartimento di Scienze Umane dell’Università degli studi di Verona. Le sue ricerche hanno per oggetto la filosofia dell’educazione, la filosofia della cura, la definizione teorica e l’implementazione dei processi di ricerca qualitativa e la formazione dei docenti. Ha al suo attivo numerosissime pubblicazioni: 21 monografie, molte delle quali tradotte in inglese, spagnolo, tedesco, portoghese e russo, e circa duecento tra articoli su riviste scientifiche o saggi in collettanea. Tra i suoi ultimi lavori: La politica della cura (Raffaello Cortina, 2015), Aver cura di sé (Raffaello Cortina, 2019), Filosofia della cura (Raffaello Cortina, 2015), La sapienza del cuore (Raffaello Cortina, 2017), MelArete. Cura Etica Virtù (Vita e Pensiero, 2019).

Simone Regazzoni, già allievo di Jacques Derrida, ha conseguito un dottorato in filosofia presso le Università di Paris 8 Vincennes-Saint-Denis e Genova. Ha insegnato presso l’Università Cattolica di Milano e l’Università di Pavia. Attualmente collabora con la Scuola Holden di Torino e insegna presso l’IRPA (Istituto di Ricerca di Psicoanalisi Applicata) di Milano diretto da Massimo Recalcati. Scrive regolarmente per “Tuttolibri” de “La Stampa”. È autore di diversi volumi di saggistica tra cui da ultimo: Jacques Derrida. Il desiderio della scrittura, Feltrinelli, 2019; La palestra di Platone. Filosofia come allenamento, Ponte alle Grazie, 2020. È autore di tre romanzi: Abyss, Longanesi, 2014; Foresta di tenebra, Longanesi, 2017; I segni del male, Rizzoli, 2020.

Ore 10:00

Sala delle Polveri

Cantiere Il Vaccino della Cultura

STEFANO BAIA CURIONI I Numeri e le persone

Quali sfide, dopo la pandemia e alla luce della pandemia, si pongono nell’ambito della gestione del nostro patrimonio culturale? Quali sfide, in particolare, per quanto riguarda lo sviluppo della cultura e dell’educazione alla cultura? Una riflessione ancorata ad alcuni grandi paradigmi ma anche all’esame di casi particolari ed esperienze concrete.

Stefano Baia Curioni – Professore Associato, Dipartimento Scienze Sociali e Politiche Università Bocconi e direttore Centro di ricerca ASK Università Bocconi, ha svolto la sua attività di ricerca studiando i processi di trasformazione dei sistemi di produzione e scambio culturale. Ha pubblicato Mercanti dell’Opera per il Saggiatore e Cosmopolitan Canvases (con O. Velthuis) per Oxford University Press. È stato consigliere del Ministro dei Beni Culturali per la riforma dei musei nazionali, membro del Consiglio Superiore dei Beni Culturali, Presidente della commissione per la nomina di Capitale Italiana della Cultura (edizioni del 2018, 2020, 2022), consigliere di amministrazione della Fondazione Piccolo Teatro di Milano e del museo Nazionale Pinacoteca di Brera e altre istituzioni. È direttore della Fondazione Palazzo Te a Mantova

Ore 11:00

Auditorium Cantiere Il Vaccino della Cultura EDOARDO TRESOLDI, PAOLO MARASCA E MARTA CUSCUNÀ. Modera ANNA STEFI

Sporcarsi le mani. La (ri)partenza per chi fa l’arte

Dal colpo durissimo che arte e spettacolo hanno subito con la pandemia, emerge la visione di chi, nella pratica, si confronta quotidianamente con il “fare arte”. Un giovane artista e una giovane

drammaturga, entrambi di fama internazionale, una filosofa e psicologa, vicedirettore di Doppiozero, impegnata nel lavoro sulla scuola, e un amministratore locale, parlano di burocrazia, ruolo della cultura, nuovi scenari e possibilità concrete, oltre le sovrastrutture che improvvisamente sono tutte messe in discussione.

Edoardo Tresoldi indaga le poetiche del dialogo tra uomo e paesaggio utilizzando il linguaggio architettonico come strumento espressivo e chiave di lettura dello spazio. Nel 2016 realizza, in collaborazione con il MiBACT, l’intervento autoriale nello scavo archeologico della Basilica di Siponto, premiato con la Medaglia d’Oro all’Architettura Italiana. Nel 2018 realizza Etherea per il Coachella Festival negli USA. Nel 2019 fonda STUDIO STUDIO STUDIO, laboratorio interdisciplinare a sostegno di artisti, progetti di arte pubblica e produzioni di arte contemporanea. Nel 2020 inaugura l’installazione permanente Opera a Reggio Calabria

Paolo Marasca è nato ad Ancona nel 1967 e dopo gli studi classici si è trasferito a Milano, dove ha conseguito presso l’Università Statale la laurea in Lettere Moderne con indirizzo storico-artistico.

Tornato nel capoluogo marchigiano nella metà degli anni Novanta, si è occupato di produzione, programmazione e diffusione di eventi culturali con l’associazione Fahrenheit451 prima e il Circolo Thermos poi: tra gli eventi da lui curati in quegli anni, la mostra lo spettacolo di Andrea Pazienza, il festival musicale Homesleep, numerosi concerti con artisti di levatura nazionale e internazionale come Manuel Agnelli, i Giant Sand, Lee Konitz, Enrico Rava, Giardini di Mirò, Cristina Donà, The Lapse e molti altri. Dal 2005 ha ricevuto l’incarico di occuparsi della Biblioteca Amatori in Palazzo Benincasa. Si è sposato nel 2014 con Monica, con cui vive ad Ancona.

È autore di testi narrativi per le scuole (Tre commedie di Plauto, Percorsi d’estate I e II, Loescher editore), di sceneggiature cinematografiche (Precauzione momentanea, 1994, regia di Alessandro Lentati, scelto per rappresentare il giovane cinema italiano al Festival Internazionale di Annecy; Addetti ai lavori, 2012, regia di Alessandro Lentati, imperniato sulla crisi del cantiere di Ancona di quegli anni) e collabora sporadicamente con riviste culturali e letterarie on line e off line, tra le quali Argo e Ultima Sigaretta.

Ha pubblicato il suo primo romanzo, La qualità della vita, nel 2010 (edizioni Italic) e il secondo, La meccanica dei gesti, nel 2013 (edizioni Milieu).

Dal 2013 al 2018 ha ricoperto la carica di Assessore alla Cultura, al Turismo e alle Politiche Giovanili per il Comune di Ancona.

Anna Stefi è docente di filosofia, vicedirettrice di doppiozero, psicologa.

Ore 12:30

Sala delle Polveri

Cantiere Il Vaccino della Cultura

ROCCO RONCHI

Veri e falsi movimenti. Ricominciare dopo la crisi

Kafka ha raccontato quanto sia difficile, persino per il messaggero dell’Imperatore, mettersi in cammino e raggiungere la meta. Su ogni nostra azione grava il rischio della paralisi, lo spettro del circolo vizioso. Come distinguere vero e falso movimento, vera e falsa metamorfosi? Come reinventare la vita quotidiana dopo la pandemia? Come evitare la trappola della semplice ricostruzione e dar vita al nuovo?

Rocco Ronchi è ordinario di Filosofia teoretica presso l’Università degli Studi dell’Aquila. Tiene corsi e seminari in varie università italiane e straniere. Insegna filosofia presso l’IRPA (Istituto di ricerca di psicanalisi applicata) di Milano. Dirige la collana “Filosofia al presente” della Textus edizioni dell’Aquila e la collana “Canone minore” per la casa editrice Mimesis di Milano. Organizza e coordina la scuola di filosofia teoretica Praxis di Forlì. Tra le sue più recenti pubblicazioni: Gilles

Deleuze,Feltrinelli, Milano 2015; Il canone minore. Verso una filosofia della natura, Feltrinelli, Milano 2017 (La lignemineure, Mimésis France, 2020); Bertolt Brecht, Orthotes, Napoli-Salerno 2017. Insieme a Riccardo Panattoni ha curato il volume: Immanenza: una mappa, Mimesis, Milano 2019.

Ore 13:00 Magazzino Tabacchi Cantiere Il vaccino della cultura CYRILLE GOUYETTE e ANDREA SOCRATI Le Louvre dans la rue L’arte occupa un posto decisivo nelle nostre società democratiche. Ma i musei sono chiusi, o lo sono stati per mesi. Un cambio di paradigma si impone. Dobbiamo riportare l’arte per le strade. L’arte urbana gioca un ruolo fondamentale per la rinascita delle nostre città. Politica, poetica, umoristica, l’arte urbana sa sempre come reincantare gli spazi della nostra vita comune.

Cyrille Gouyette è laureato in Storia dell’arte presso l’Università di Parigi I, Panthéon Sorbonne. È entrato a far parte del Louvre nel 1993 e ha sviluppato programmi educativi dedicato al pubblico giovane e ai disabili, per i quali ha immaginato nuovo materiale educativo per permettere ai non vedenti di accedere all’arte per mezzo di una collezione di libri in rilievo e di una galleria. Ha poi organizzato mostre didattiche itineranti in vari paesi esteri (Europa, Asia e Centro America). Nel 2008 è diventato responsabile del servizio di educazione artistica, ha sviluppato collaborazioni con scuole e università e ha fornito programmi di formazione per educatori e insegnanti. Nel 2018 ha in programma una “stagione dell’arte di strada” che riunisce artisti classici e urbani. Il suo ultimo libro “Under Street Art, the Louvre” mostra così l’eredità dei vecchi maestri in questo movimento artistico contemporaneo. Nel 2019 ha organizzato la mostra ” Veni, Vidi, Vinci – L’art urbain face au génie ” su Fluctuart, il nuovissimo Urban Art Center di Parigi. Convinto del ruolo che l’arte urbana svolge per una trasformazione virtuosa della società, ora sostiene il lavoro di artisti impegnati nella causa ambientale, in particolare Philippe Echaroux, “In the Memory of the World” al Quai Branly, nell’autunno 2020 oltre poi alle mostre di Zevs, “Oikos Logos” al MAMO di Marsiglia, e del collettivo 624 “Circuit Court” al Docks Vauban di Le Havre. Nel febbraio 2021 inaugura il nuovo M.U.R. Bastille con l’artista Madame, poi a luglio il M.U.R ad Avignone, durante il suo festival di teatro con Andrea RavoMattoni.

Durante il primo confinamento, Cyrille Gouyette ha avviato una serie di rubriche su Instagram chiamate “The Culture Virus” volte a confrontare, in 1 minuto piatto, un’opera d’arte classica con un’opera d’arte urbana. Ha poi ripetuto l’esperienza durante il secondo lockdown, con “Le Tisonnier de la culture” ma in modo partecipativo, invitando i suoi followers a offrirgli un’opera di arte urbana a loro scelta da porre a confronto con un’opera classica, nell’intento di decompartimentare i movimenti artistici proponendo ponti tra artisti, epoche e tecniche nel tentativo di spiegare la creazione artistica nella sua diversità.

Andrea Socrati (Roma, 1965), laureato in Discipline dell’arte della musica e dello spettacolo con indirizzo arti visive presso l’Università degli Studi di Bologna è docente specializzato per il sostegno presso il Liceo Artistico “Edgardo Mannucci” di Ancona. Si occupa di accessibilità ai beni culturali, di pedagogia speciale dell’arte, di ricerca nel campo dell’arte contemporanea declinata sui temi della multisensorialità e dell’interculturalità, e di marketing creativo e inclusivo.

Collabora dal 2002 con il Museo Tattile Statale Omero di cui è responsabile dei progetti speciali, ideatore e referente della Biennale Arteinsieme – cultura e culture senza barriere e con cui ha partecipato con un suo contributo alla realizzazione del volume L’arte contemporanea e la scoperta dei valori della tattilità per le Edizioni Armando, 2018.

Ore 14:30

Auditorium

Cantiere Scuola

LUIGINA MORTARI

La scuola come laboratorio di umanità

La scuola è da sempre laboratorio di cultura. Cicerone parlava di “cultura animi”: cultura è coltura della cittadinanza. Una scuola di cultura coltiva le direzioni essenziali dell’esserci per promuovere la piena attualizzazione delle potenzialità di ciascuno al fine di garantire una aristocrazia diffusa del pensare e dell’agire.

Luigina Mortari è professoressa ordinaria di Epistemologia della ricerca qualitativa presso la Scuola di Medicina e chirurgia e di Filosofia della scuola presso il Dipartimento di Scienze Umane dell’Università degli studi di Verona. Le sue ricerche hanno per oggetto la filosofia dell’educazione, la filosofia della cura, la definizione teorica e l’implementazione dei processi di ricerca qualitativa e la formazione dei docenti. Ha al suo attivo numerosissime pubblicazioni: 21 monografie, molte delle quali tradotte in inglese, spagnolo, tedesco, portoghese e russo, e circa duecento tra articoli su riviste scientifiche o saggi in collettanea. Tra i suoi ultimi lavori: La politica della cura (Raffaello Cortina, 2015), Aver cura di sé (Raffaello Cortina, 2019), Filosofia della cura (Raffaello Cortina, 2015), La sapienza del cuore (Raffaello Cortina, 2017), MelArete. Cura Etica Virtù (Vita e Pensiero, 2019)

Ore 15.30

Sala delle Polveri

Cantiere Psicopatologia Post-Covid

ANA HOUNIE Abitare la vulnerabilità. Uno sguardo sul pathos del nostro tempo

In quello spazio che chiamiamo clinico ascoltiamo storie che parlano di dolore e desiderio, vita e morte, odio e amore. La pandemia ha ridisegnato quelle storie, ha riportato in primo piano domande appiattite dalle troppe risposte prefabbricate. Ha consentito di ascoltare forme inedite di resistenza all’appiattimento, alla quantificazione, all’indifferenza. Ci ha mostrato in una luce nuova i sottili dettagli attraverso cui prende piede la spinta alla vita.

Ana Hounie è psicoanalista, Dott.ssa l’Università Complutense di Madrid nella linea di ricerca in psicoanalisi presso la Facoltà di Filosofia e professoressa universitaria presso l’Istituto di Psicologia Clinica della Facoltà di Psicologia, UdelaR, Uruguay. Lì coordina la linea di ricerca: Il clinico, l’estetico e il politico nei processi di soggettivazione” che ha portato a numerose pubblicazioni sull’argomento. È visiting professor presso Università in Argentina, Brasile, Costa Rica, Messico, Spagna, Francia e Italia

Ore 16:30 Magazzino Tabacchi

Cantiere Antropologia Post Trauma

FEDERICO LEONI

Metafisica dei vaccini

L’immediato futuro, ci dicono, non promette la scomparsa del virus ma la convivenza col virus. Più o meno lunga, via via più gestibile, anche grazie ai vaccini. Ma che cosa significa salute, se non significa più scomparsa della malattia? E che cosa significa fabbricare un vaccino, se non diventare parassiti dei nostri parassiti? Che sia questa la mutazione antropologica che la pandemia ci ha imposto, e che ora ci traghetta al di là della pandemia?

Federico Leoni insegna Antropologia filosofica all’Università di Verona. È il coordinatore scientifico del Kum! Festival. Tra i suoi libri: L’automa. Leibniz, Bergson (2019) e Jacques Lacan, una scienza di fantasmi (2019). Ha curato il numero di “aut aut” Sade, Masoch. Due etiche dell’immanenza (2019).

Ore 18:00

Sala delle Polveri

Cantiere Il Vaccino della Cultura

MARCO MAGNIFICO

La memoria è il sogno del futuro

Il Fai protegge e valorizza da quarant’anni un vastissimo patrimonio fatto di arte, storia, paesaggio. Si occupa di custodire la memoria, diffondere la consapevolezza delle nostre radici, coltivare la sensibilità di tutti noi per la storia artistica e culturale del nostro Paese. Perché la memoria non serve a ricordare il passato ma a sognare insieme il futuro.

Marco Magnifico Fracaro, nato a Como il 29 ottobre 1954, è Vicepresidente Esecutivo e membro del Comitato Esecutivo del FAI – Fondo per l’Ambiente Italiano. Laureato in Lettere con indirizzo Storico Artistico all’Università di Pavia, si è quindi specializzato in Storia dell’Arte presso l’Università di Firenze vincendo, in seguito, una borsa di studio di un anno presso la fiorentina Fondazione Roberto Longhi. Per quasi quattro anni ha lavorato, in qualità di esperto di dipinti antichi, alla casa d’aste inglese Sotheby’s; prima presso la sede di Londra, quindi in Italia. Ha partecipato, come membro del Comitato Scientifico, a numerose mostre d’arte antica, curandone in parte i cataloghi (Zenale e Leonardo, tradizione e rinnovamento nella pittura lombarda – Milano – Museo Poldi Pezzoli, 1982; Francesco Cairo – Varese – Musei Civici, 1983; I Campi – Cremona – 1985); per il FAI ha organizzato nel 1987 la grande mostra “Vedute Italiane del ‘700 in collezioni private italiane” (Venezia – Museo S. Apolllonia; Milano – Palazzo Reale) curando i settori veneto e romano del catalogo critico.

Nei primi anni Ottanta ha redatto alcune voci del Catalogo Generale dei Dipinti della Pinacoteca di Brera, curato da Federico Zeri ed edito da Electa. In qualità di Vicepresidente Esecutivo del FAI è responsabile delle relazioni culturali con il Ministero per i Beni e le Attività Culturali, il Ministero dell’Ambiente, Enti, Associazioni private e pubbliche italiane e straniere, dei restauri e della conservazione degli oggetti mobili e delle collezioni di proprietà della Fondazione, dell’attività editoriale e delle istruttorie per le proposte di acquisizione rivolte alla Fondazione. È inoltre co-autore delle principali pubblicazioni del FAI.

Ha collaborato per diversi anni alla rubrica Magnifica Italia sul Giornale dell’Arte.

È spesso ospite di trasmissioni televisive di approfondimento culturale e ambientale come GEO e Kilimangiaro e collabora frequentemente, in veste di inviato, con il telegiornale satirico Striscia la Notizia.

Ha tenuto lezioni dedicate ai beni culturali e all’attività del FAI presso diverse università e scuole di specializzazione, tra cui l’Università Commerciale Luigi Bocconi e l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano e la Fondazione Scuola dei Beni e delle Attività Culturali di Roma. È stato insignito dell’onorificenza di Cavaliere al Merito della Repubblica nel 2009. Dal 2018 è membro del CdA dei Musei Reali di Torino.

Ore 19:00

Auditorium

Cantiere Scuola

MASSIMO RECALCATI

Riaprire la scuola

L’esperienza del Covid-19 ha traumatizzato la nostra scuola. La sua esistenza è rimasta in bilico tra chiusure e aperture disordinatamente. L’impossibilità della didattica in presenza ha imposto quella a distanza, la vita pulsante di una comunità si è azzerata di colpo. Da dove ricominciare? Con quali priorità? Con quale desiderio?

Massimo Recalcati è uno degli psicoanalisti più noti in Italia. Insegna all’Università di Pavia e di Verona. È fondatore di Jonas Onlus: centro di clinica psicoanalitica per i nuovi sintomi e Direttore Scientifico della Scuola di specializzazione in psicoterapia IRPA. Dal 2014 dirige per Feltrinelli la Collana Eredi. Dal 2015 per Mimesis la collana Studi di Psicoanalisi. Collabora con diverse riviste specializzate italiane e internazionali e con le pagine culturali de La Repubblica.