1999 – P.R.U.S.S.T. “Città, porto e territorio”
P.R.U.S.S.T.
Programma
Il Programma di Riqualificazione Urbana e di Sviluppo Sostenibile del Territorio (P.R.U.S.S.T.) messo a punto dal Ministero dei LLPP e pubblicato con Decreto Ministeriale dell’8 ottobre 1998 intende “avviare una sperimentazione sulle azioni amministrative e sui moduli operativi più efficaci per attivare i finanziamenti per gli interventi nelle aree urbane che saranno previste nel nuovo quadro comunitario di sostegno”.
In sostanza il bando si configura come un vero e proprio concorso a livello nazionale che selezionerà 32 progetti di fattibilità su aree urbane in tutta Italia.
I programmi da ammettere ai finanziamenti sono così individuati:
- per ciascuna regione, il programma che ha conseguito il punteggio più elevato;
- i restanti programmi utilmente collocati in graduatoria fino all’esaurimento dei finanziamenti.
Ai progetti vincitori il Ministero destinerà fino a 4 milirdi di Lire per la progettazione delle opere pubbliche contenute all’interno del programma.
Soggetti Promotori
I programmi possono essere presentati:
- dai Comuni
- da Provincie e Regioni previa intesa con i Comuni interessati
Soggetti Proponenti
Sono tutti i soggetti pubblici e privati che concorrono alla formazione del programma
Tempistica
Fase | Soggetto | Durata (mesi) | Scadenza |
Pubblicazione sulla G.U. | Min. LLPP | 0 | 27/11/1998 |
Trasmissione programma + documentazione | Promotore | 9 | 27/09/1999 |
Valutazione dei programmi pervenuti | Min. LLPP | 3 | 27/11/1999 |
Sottoscrizione del protocollo di intesa | Min. LLPP / Prom. / Propon. | 1 | 27/12/1999 |
Trasferimento dei finanziamenti ai soggetti promotori | Min. LLPP | 1 | 27/01/2000 |
Sottoscrizione accordo quadro | Tutti | 11 | 27/12/2000 |
Richiesta di Finanziamenti all’Unione Europea
Entro il febbraio 2000 la Commissione Europea approverà il Qcs 2000/2006, insieme ai Programmi Operativi (PO) e ai Documenti Unici di Programmazione (DOCUP) presentati dai Governi dei diversi Paesi. Per convogliare i fondi europei sui PRUSST, il Governo dovrà presentare un quadro degli obiettivi generali e una prima stima dei costi complessivi e dei finanziamenti richiesti.
Programma “concertato” tra pubblico e privato
Art. 6 comma 2: “Gli investimenti privati devono coprire almeno 1/3 dell’investimento complessivo”.
Come tutti i piani di nuova concezione il PRUSST intende reperire sin dal momento della programmazione le risorse necessarie alla propria attuazione. Il programma infatti prevede una quota di investimenti privati pari ad un terzo dell’ammontare dell’intero investimento. L’esigenza di raccogliere adesioni private al programma induce la pubblica amministrazione ad assumere i panni del promoter urbanistico intento a creare il più alto grado di consenso possibile, che diventa poi la riprova del corretto meccanismo di concertazione pubblico/privato.
La quota del 33% di partecipazione privata è da intendersi quindi come attivatore di consenso, oltrechè garanzia di realizzabilità del programma.
Opportunita’ del P.R.U.S.S.T.
Enti Pubblici
- Attivare uno strumento di coordinamento tra diversi soggetti pubblici e privati in un piano complesso, in grado di cambiare il volto della città con un forte apporto infrastrutturale.
- Possibilità di accesso alle disponibilità del Ministero dei LL.PP. nella misura massima di quattro miliardi da destinare alla progettazione delle opere pubbliche.
- Possibilità di accesso ai fondi della UE (Qcs 2000-2006) da destinare all’attuazione delle opere.
- Entrare a far parte di un “parco progetti” pronto per altre forme di finanziamento statale.
Soggetti Privati
- Possibilità di accesso ai fondi del Qcs 2000-2006 per l’attuazione degli interventi di loro competenza inseriti nel PRUSST.
- Inserirsi in una programmazione pubblica-privata di vasto respiro, con garanzie relative ai tempi e alle procedure amministrative.
- Inserirsi in un processo di coordinamento tra interventi pubblici e privati, in cui la realizzazione prioritaria delle infrastrutture e dei servizi pubblici è condizione indispensabile per lo sviluppo delle attività imprenditoriali private.
P.R.U.S.S.T. :: Ancona “Città, porto e territorio”
Premessa
Il Programma che viene presentato interessa il vasto sistema territoriale che gravita attorno al PORTO internazionale di Ancona.
Il programma definisce i limiti dello sviluppo dell’area urbana, che vede il porto come nodo di un sistema infrastrutturale più ampio in cui convergono non solo le direttive del sistema costiero da sud a nord, ma anche quelle dei sistemi produttivi del bacino vallivo della Vallesina al cui interno sono situati gli altri nodi del sistema:
- l’aeroporto di Falconara;
- la relativa zona industriale;
- l’interporto di Jesi;
- la zona produttiva della Baraccola a sud di Ancona che pur essendo meno estesa presenta una concentrazione di attività che la pone come uno dei poli produttivo-commerciali più grandi della regione
Programma
Questo sistema attualmente presenta alcune criticità, dovute alla incompiutezza del sistema della viabilità primaria, e alla mancanza di un coordinamento efficiente fra i vari nodi che mancano di un progetto organico e strutturato.
Obbiettivi
sistema integrato
Uno degli obbiettivi del programma è quello di creare un unico sistema integrato dove confluiscano: porto, interporto, aeroporto e stazione ferroviaria collegati fra di loro non solo infrastrutturalmente ma anche con l’utilizzo di sistemi telematici in modo da organizzare, smistare e separare i flussi di traffico che ora vengono gestiti da reti non integrate e quindi scarsamente efficienti.
completamento della viabilità primaria
Per quanto riguarda la viabilità, l’obiettivo è quello di completare le opere infrastrutturali intraprese in modo da rendere operativo il sistema della viabilità primaria, formata dal sistema: variante SS 16 – asse attrezzato – porto – by pass della Palombella.
razionalizzazione della viabilità secondaria
Il sistema formato da via Marconi-galleria S. Martino-centro storico-galleria Risorgimento-Piazza d’Armi-Piazza Ugo Bassi si relaziona al sistema primario attraverso tratti stradali urbani che per ruolo e posizione risultano nodi oltremodo complessi: via Conca a Torrette e via della Montagnola al Pinocchio,oltre al recente svincolo di Vallemiano. Il congestionamento della rete secondaria ha come effetto quello di dividere la città per parti che seppur contigue finiscono per non essere più relazionate tra di loro.
riqualificazione urbana
Uno degli obbiettivi del PRUSST è proprio quello di cogliere l’occasione del completamento della viabilità primaria per superare le barriere che hanno da sempre separato queste parti di città. In questo modo verrà avviata la riqualificazione delle cosiddette periferie storiche: il quartiere del Piano e quello degli Archi. Al Piano si prevede un intervento che interessa l’accessibilità, la sosta, il sostegno al commercio esistente e la fruibilità pedonale, di tutto il quartiere da integrare con il centro commerciale di Piazza d’Armi già previsto dal PRG e che attende da anni il completamento delle pratiche di acquisizione delle aree del Demanio Analogamente, il quartiere Archi, a ridosso del porto potrà vedere incrementata la propria qualità urbana in seguito alla riduzione dell’impatto della viabilità locale sulla residenza grazie all’alleggerimento del carico veicolare su via Marconi, con privilegio del trasporto pubblico su gomma e rotaia, e al rapido collegamento con il centro attraverso la costruzione della Galleria S. Martino.
centro multifunzionale del Mandracchio
Il programma ha la sua sintesi nell’individuazione di un’area all’interno della zona portuale ritenuta strategica per ubicazione e potenzialità: lo scalo ferroviario Marotti.
Quest’area attualmente sottoutilizzata dalle FF SS si trova a cerniera fra la città e il porto, nei pressi di una zona che ha nella Mole Vanvitelliana l’emergenza storico-monumentale più significativa. All’interno di questa area dovrebbe essere ubicata una struttura multifunzionale capace di assolvere al compito di porta della città e di polo direttivo del sistema di collegamento internazionale, quasi una torre di controllo che dirige le relazioni tra la città, il territorio, il porto.
Questo polo dovrebbe segnalare le criticità, oltre ad indicare le soglie di sostenibilità, che tutti i sistemi complessi come questo hanno o dovrebbero avere.
Fasi di Realizzazione
Il programma quindi dovrebbe concretizzarsi nella successione di queste fasi:
- completamento del sistema viario primario;
- razionalizzazione del sistema infrastrutturale secondario attraverso il riequilibrio in termini di mobilità e di integrazione con il sistema primario;
- riordino del sistema urbano finora compromesso dal riversamento del traffico della viabilità primaria su quella secondaria;
- organizzazione degli interventi legati alla riqualificazione ambientale di tutto il sistema costiero:
- monitoraggio delle attività produttive;
- trasferimento di quelle incompatibili, dalla zona portuale ad altre zone industriali da concertare con i privati interessati;
- riqualificazione di quelle compatibili con le attività portuali nei termini indicati dalle direttive CEE:
- studio idrogeologico e successivo recupero della zona delle Falesie da annettere al sistema dei parchi urbani;
- riqualificazione edilizia dei quartieri individuati nel programma, quartiere del Piano e degli Archi da realizzare attraverso un sistema di incentivazione concordato anche con istituti bancari;
- definizione della viabilità confluente dal bacino territoriale regionale e nazionale nell’area del Mandracchio, terminale di traffico e snodo per l’attraversamento cittadino e integrazione tra città e area portuale, grazie alla razionalizzazione dell’accesso al porto, della canalizzazione e regolamentazione dei flussi veicolari nell’intorno, della progettazione di una parte del tessuto urbano;
- creazione del polo direttivo, torre di controllo del porto, integrato con un parcheggio per la sosta delle auto provenienti dall’esterno e legato anche alla vicina stazione ferroviaria con corse di autobus e/o tram.
riferimenti normativi e atti
LINK | contenuto |
LOCALE | Ministero dei Lavori Pubblici: decreto dell’8 ottobre 1998 “Promozione di programmi innovativi in ambito urbano denominati <<Programmi di riqualificazione urbana e di sviluppo sostenibile del territorio>>” |
LOCALE | Giunta comunale : deliberazione n.433 del 22 giugno 1999 “Adesione del Comune di Ancona al PRUSST promosso dall’Amministrazione provinciale” |
LOCALE | Ministero dei Lavori Pubblici: modificazioni al decreto ministeriale 8 ottobre 1998 recante: <<Promozione di programmi innovativi in ambito urbano denominati “Programmi di riqualificazione urbana e di sviluppo sostenibile del territorio”>> |
LOCALE | Giunta comunale : deliberazione n.578 del 3 agosto 1999 “approvazione programma riqualificazione urbana e sviluppo sostenibile territorio (PRUSST) denominato “Città porto e territorio” e relativa documentazione da trasmettere alla Regione Marche ed al Ministero dei Lavori Pubblici.” |
LOCALE | Giunta comunale : deliberazione n.72 del 10 luglio 2000 “approvazione del programma di riqualificazione urbana e sviluppo sostenibile del territorio (PRUSST) “Città porto e territorio” (D.M. 8 ottobre 1998, così come modificato dal D.M. 28 maggio 1999).” |
LOCALE | Giunta comunale : deliberazione n.287 del 20 giugno 2001 “protocollo d’intesa per la redazione del progetto denominato “rete telematica ancona–patrasso” in attuazione del PRUSST “Città, porto e territorio”.” |
LOCALE | Consiglio comunale : deliberazione n.12 del 18 febbraio 2002 “approvazione dell’accordo quadro del programma di riqualificazione urbana e sviluppo sostenibile del territorio (PRUSST) “Città porto e territorio” e nomina del responsabile del monitoraggio” |