SUCCESSO DEL 1° PIGRECOZEN FILMFEST- FESTIVAL INTERNAZIONALE DI CINEMA BREVE AL NUOVO CINEMA AZZURRO PATROCINATO DAL COMUNE.

COINVOLTO IL PUBBLICO CHE HA ASSISITITO A 16 PROIEZIONI E ASSEGNATO UN PREMIO

 

Ci sono due italiani- Alessandro Tesei e Francesca Draghetti- tra i vincitori del PiGrecoZen Film Fest, Festival internazionale di cinema breve organizzato dall’ omonima associazione culturale con il patrocinio del Comune di Ancona e con un più che soddisfacente riscontro di pubblico, che ha partecipato lunedì e martedì scorsi alle proiezioni dei 16 cortometraggi e alle premiazioni.

I lavori selezionati sono stati scelti tra lavori provenienti da 17 paesi (Grecia, Italia,

Cipro, Germania, Stati Uniti d’America, Giappone, Iran, Russia, Finlandia, Belgio,

Spagna, Regno Unito, Francia, Taiwan, Olanda, Australia e Canada), tutte opere di

elevato spessore artistico e di grande attualità, come ha riconosciuto il pubblico presente in sala chiamato ad esprimere la sua preferenza al termine della prima serata nella quale sono stati proiettati tutti i cortometraggi che hanno affrontato temi quali la crisi economica, la contaminazione nucleare, la crescita personale, l’ amore nelle sue diverse forme di espressione e di vita, l’identità sessuale, etica, solidarietà, oltre a molto altro.

La direzione artistica del Festival è stata curata da Max Miecchi, regista, sceneggiatore e produttore.   La Giuria era composta da:

  • Loris Rossi, Regista, ideatore, produttore artistico e coordinatore di regia per

numerose produzioni RAI.

  • Simona Lisi, Attrice, coreografa, direttrice del Festival “Cinematica-immagine in

movimento”.

  • Alessia Racchicini (in una delle FOTO), Attrice, storyteller e copywriter, autrice di racconti, testi teatrali e narrazioni.

 

I vincitori di PiGrecoZen FilmFest 2015 sono stati:

 

1) Vincitore sezione Giappone – “Fukushima no Daimyo” di Alessandro Tesei (Italia)

MOTIVAZIONE: “Per la bellezza con cui racconta una storia vera, dando alla scelta

coraggiosa del protagonista un sapore quasi leggendario. Fondendo i due mondi,

orientale e occidentale, in modo quasi perfetto, passando attraverso l’esperienza e il

mondo del protagonista. Per la fotografia a tratti straniante, che rende perfettamente il

senso di abbandono e desolazione di questa parte del mondo, una volta piena di vita e ora abbandonato alla sua rovina. Per l’immagine dello scivolo al cui termine sono

cresciute delle piante, chiudendone lo slancio, di grande impatto emotivo e di singolare efficacia. Per il grande merito di appassionare alla persona di Masami Yoshizawa e alla misteriosa cultura giapponese in generale.”

 

2) Vincitore sezione Grecia – “Austerity” di Renos Gavris (Cipro)

MOTIVAZIONE: “Per il coraggio con cui affronta il difficile argomento della crisi

economica, una situazione che il paese ellenico ha vissuto ed ancora vive. Per la forza

con cui viene presentata, raccontando un fatto realmente accaduto, una scelta estrema

di dignità davanti ad un futuro privo di prospettive. Psomì, Pedhìa, Elefterìa: Pane,

Istruzione, Libertà. Sono le tre parole scritte sui muri di Atene e gridate durante le

manifestazioni di piazza. Sembrano venire dal passato, un incubo che torna e riporta

alla memoria il periodo drammatico di un’altra dittatura.”

 

3) Vincitore sezione Italia – “W” di Francesca Draghetti (Italia)

MOTIVAZIONE: “Perché, pur rivelando sin dal titolo e dalla narrazione la possibile

conclusione, riesce, con un finale di sapore fortemente borgesiano, a lasciare a bocca

aperta lo spettatore distratto, emozionandolo. E per il legame non banale che riesce a

creare tra teatro e cinema, tra finzione e realtà.”

 

 

4) Premio del pubblico – “Intrinsic Moral Evil” – Harm Weistra (Olanda)

 

5) Vincitore del Premio Speciale della Giuria -“Employee of the Day” di Christoph

  1. Kellner (Germania)

MOTIVAZIONE: “Per il potere evocativo dell’ambientazione, capace di catapultare lo

spettatore in un mondo pre-apocalittico che, pur nella sua astrattezza, sembra

riguardarci tutti. Per la forza dei personaggi che con pochi tratti essenziali riescono ad

agganciare empaticamente il pubblico e trasmettere un ricco “sentire”. Per la qualità

della narrazione muta, senza dialoghi, che riesce a scandagliare la barriera linguistica e a dialogare con un pubblico trasversale. Per il messaggio trasmesso, ossia aprire gli

occhi e tornare a scorgere l’Amore e la Bellezza, come accade ai protagonisti di questo

film.”

 

6) Vincitore Miglior attrice Anne Alexander Sieder in “Moments” di Jean-Luc Julien

(Germania)

MOTIVAZIONE: “Un’interpretazione intensa fatta di gesti, sguardi e sorrisi, molto

misurata e al tempo stesso coinvolgente. Riesce a farci entrare nella storia, di cui è

anche autrice, trasportandoci nei diversi stati d’animo senza scadere nel

melodrammatico, ma anzi consegnandoci poco a poco il sentimento di speranza

attraverso la progressiva sorpresa della scoperta delle tracce lasciate dal compagno

scomparso.”

 

7) Vincitore Miglior cinematografia – “Impression-xps160” – Tiyam Yabandeh (Iran)

MOTIVAZIONE: “Per la potente fotografia e per la sconvolgente scena finale, che

catapulta lo spettatore in uno scenario post-apocalittico. Per la forza della narrazione

muta, che riesce a superare la barriera linguistica e a trasmettere in questo modo un

messaggio universale.”

 

8) Vincitore Miglior regia – “The Man Who Fed His Shadow” – Mario Garefo (Grecia)

MOTIVAZIONE: “Per la figura dell’artista che per sopravvivere finge di essere un

prestigiatore, agli occhi di un pubblico che sa solo nutrirsi materialmente ma non

spiritualmente, e non può capire la sua arte. Per il potente messaggio che ci ricorda che oltre le scelte di vita, le ideologie, le convenzioni sociali, le religioni, esistono valori che impongono altri parametri di valutazione. L’opera è un noir esistenziale, dove il

protagonista può nutrire la sua anima femminile soltanto mascherandosi dietro il

travestimento.”

 

9) Vincitore Miglior film “Cowboys” – Bernabé Rico (Spagna)

MOTIVAZIONE: “Per l’efficacia della narrazione e l’incantevole equilibrio tra la levità

dell’ambientazione e la profondità del tema trattato. Per la qualità degli attori e delle

interpretazioni, misurate e sorprendenti insieme, che fanno sorridere e affezionare ai

personaggi. Perché il protagonista è davvero l’uomo del destino, ma il suo apparente

cinismo gli impedisce di accettarlo, finché la sua barriera non cade di fronte alla

grandezza degli eventi. Per il modo a volte tenero e a volte un po’ beffardo in cui lo

spettatore viene preso per mano e accompagnato nella storia raccontata da questo

piccolo, grande film.”

 

Sponsor ufficiali del Festival: Inlingua School e Hotel City