PRECISAZIONI SUI COSTI DI TRASFERIMENTO DEI RIFIUTI E SUL FUTURO SISTEMA DI RACCOLTA
Circa l’uscita degli articoli pubblicati ieri sulla stampa locale, preme sia al Comune di Ancona che ad AnconAmbiente evidenziare alcune inesattezze che non corrispondono alla realtà dei fatti né a quanto affermato dall’Assessore al Bilancio Fabio Fiorillo.
Per quanto attiene la problematica del costo di trasferimento dei rifiuti, l’Amministratore delegato di AnconAmbiente Patrizio Ciotti precisa quanto segue:
“È la frazione organica che viene trasferita fuori dalle Marche in linea con le vigenti regole del mercato, in quanto manca in Provincia di Ancona un impianto di trattamento ad hoc (dopo la decisione di convertire l’impianto di Corinaldo, comunque non sufficiente). Il costo totale per lo smaltimento, comprensivo di trasporto e conferimento in impianto, per la sola città di Ancona, è di circa 900.000 euro.
Per la frazione indifferenziata, una Direttiva comunitaria vieta sin dal gennaio 2014 il conferimento in discarica del rifiuto “tal quale” ammettendolo solo dopo un primo trattamento. La Provincia di Ancona al momento non dispone di un impianto adeguato (ne disporrà solo dopo la conversione allo scopo dell’impianto di Corinaldo); la frazione indifferenziata conferita agli impianti di Corinaldo e Maiolati necessita pertanto di una vagliatura a seguito della quale il 20% del totale dell’indifferenziato conferito viene condotto in provincia di Macerata per la stabilizzazione.
Il sovraccosto per questa nuova procedura è di 300.000 euro su base annua”.
Per quanto riguarda il sistema di raccolta, è vero che l’ATA (Assemblea Territoriale di Ambito) – unico ente deputato a decidere nel merito – lavora ad una proposta di contratto di gestione che prevede per la città di Ancona l’adozione di un sistema di raccolta porta a porta per 3 frazioni (indifferenziato, carta e plastica) e di raccolta con conferimento stradale per le 2 rimanenti (organico e vetro). Questa nuova proposta sarà pronta entro il mese di gennaio 2016. La messa in pratica potrà avvenire solo dopo il tempo necessario a organizzare il lavoro, acquisire i mezzi, formare il personale e, soprattutto, formare e informare i cittadini.
Inoltre ribadiamo che esiste uno studio realizzato da Multiservizi nella logica di proporsi come gestore unico in house del servizio integrato ambientale (spazzamento, raccolta e gestione dei CentrAmbiente).
Lo studio evidenzia come la sola economia di scala derivante dalla gestione unitaria e sinergica possa permettere significativi risparmi sui costi totali (valutati in circa 5 milioni di euro a livello provinciale).
“Altri risparmi possono derivare dal modello di raccolta adottato ma questo potrà essere valutato solo dopo la definizione del modello che è competenza dell’ATA, e non del gestore, e da una più razionale disponibilità degli impianti di conferimento . Il gestore unico avrà inoltre l’obiettivo di arrivare ad una tariffa unica”, conclude Ciotti.
Infine precisiamo che è auspicio dell’Assessore al Bilancio Fabio Fiorillo che si passi quanto prima ad una tariffa puntuale possibilmente basata sull’uso di un badge – progetto che comunque va definito nei modi, tempi e finalità – e che questo è un auspicio condiviso ma ancora in fase di definizione.