I MAESTRI VELASCO VITALI E ENZO CUCCHI INCONTRANO LA CITTA’

Come annunciato nei giorni scorsi, proseguono e si intensificano in questi giorni gli eventi legati al progetto Mole.   In concomitanza con la grande mostra Ecce Homo – che continua ad avere ottimi riscontri di pubblico e di critica- e a pochi giorni dall’arrivo ad Ancona del Cavallo di Mimmo Paladino -posizionato sul marciaronda del monumento- si svolgeranno giovedì e venerdì due incontri con artisti protagonisti della Mostra e dell’Arte contemporanea, a livello nazionale e internazionale.

Autore di “Sbarco”, la grande opera collocata nella corte della Mole nelle settimane scorse , Velasco Vitali incontrerà il pubblico giovedì 23 marzo, alle 18, presso la sala conferenze del Museo Omero. Per l’occasione l’ingresso alla mostra “Ecce Homo” sarà gratuito. Durante l’incontro Vitali dialogherà con il curatore Flavio Arensi e verrà proiettato in anteprima il video “Sbarco alla Mole”.

L’incontro con Velasco Vitali precede l’appuntamento del 24 marzo, con Enzo Cucchi al Ridotto delle Muse alle ore 18. Il Maestro della Transavanguardia dialogherà con l’editorialista della Repubblica, Francesco Merlo.

 

 

Velasco Vitali nasce a Bellano nel 1960. Nel 1983 vince il premio San Fedele Incisione Giovani e l’anno successivo Giovanni Testori lo invita alla Rotonda della Besana di Milano per la mostra Artisti e Scrittori. Realizza la personale Isolitudine con Ferdinando Scianna nel 2000 e Mixtura con Franco Battiato nel 2003. Alla fine degli anni Novanta è invitato alla Quadriennale di Roma. Nel 2004 Electa pubblica Velasco 20, una monografia sui suoi primi venti anni di lavoro. Nel 2005 sue opere entrano a far parte della permanente del MACRO di Roma e nel 2011 è invitato alla Biennale di Venezia. Sbarco viene allestito dal 2010 a Pietrasanta, in Piazza Duomo e a Milano, a Palazzo Reale: è l’inizio di un percorso di riflessione sulla precarietà e sulla clandestinità. Nel febbraio 2015 è invitato alla Berlinale come come produttore e protagonista del film documentario Il gesto delle mani di Francesco Clerici, vincitore del Premio della Critica Internazionale FIPRESCI e presente in numerosi festival internazionali.

 

Enzo Cucchi nasce a Morro d’Alba nel 1950.   Dopo esordi in ambito concettuale, approda alla figurazione, diventando uno dei principali esponenti del nucleo storico della Transavanguardia. Nelle opere su tela, accompagnate da numerosi disegni e spesso presentate da testi poetici scritti da lui stesso, si riappropria, con sguardo visionario, del mito, della storia dell’arte e della letteratura. Dà vita a composizioni di grande intensità simbolica, nelle quali il mondo è rappresentato come campo di battaglia tra due principi opposti. Dopo le grandi composizioni con l’uso del carboncino e del collage, ha sperimentato l’utilizzo di diversi materiali, tra cui la terra, il legno bruciato, i tubi al neon e il ferro. La serie “Vitebsk-Harar” è dedicata a Rimbaud e K.S Malevic. Abbraccia nel contempo un uso quasi caravaggiesco della luce, che gli consente effetti di profondità spaziale. Ha realizzato anche alcune sculture e la decorazione della cappella di monte Tamaro presso Lugano.