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STAGIONE TEATRALE MARCHE TEATRO 2021-2022
22 Febbraio 2022 - 23 Febbraio 2022
LES NUITS BARBARES
OU LES PREMIERS MANTIS DU MONDE
Teatro delle Muse
ESCLUSIVA REGIONALE
Inizio spettacoli ore 20.45
Dal 22 al 23 febbraio
Coreografia Hervé Koubi
Assistente alla coreografia Fayçal Hamlat
Musiche Wolfgang Amadeus Mozart, Gabriel Fauré, Richard Wagner e musiche Tradizionali algerine con i danzatori della Compagnie Hervé Koubi
Creazione musicale Maxime Bodson | arrangiamenti Guillaume Gabriel
Luci Lionel Buzonie
Costumi e accessori Guillaume Gabriel
Con l’assistenza di Claudine G-Delattre | coltelli Esteban Cedres
Maschere gioiello realizzate con il sostegno e con i migliori cristalli Swarovski – Swarovski Elements
Co-produzione Cannes – Festival de Danse / Centre Chorégraphique National de La Rochelle – Poitou Charente – CieAccrorap / Centre Chorégraphique National de Creteil et du Val de Marne – Compagnie Käfig / Ballet de l’Opéra National du Rhin – Centre Chorégraphique National de Mulhouse / Théâtre de Vitré / Sémaphore – Scène conventionnée de Cébazat / La Papeterie d’Uzerche – Centre de Développement Chorégraphique en préfiguration / Centre Culturel Yves Furet – La Souterraine / Le Forum de Fréjus.
Con il supporto di: Channel – Scène Nationale de Calais / Conservatoire de Calais / Domaine Départemental de l’étang des Aulnes – Département des Bouches du Rhône / Conservatoire de Musique et de Danse de Brive-la-Gaillarde / École Supérieure de Danse de Cannes – Rosella Hightower / CDEC – Studios actuels de la danse de Vallauris / Ville de Vallauris / MAC de Sallaumines / Hivernales d’Avignon – Centre de Développement Chorégraphique / Théâtre de Fossur-Mer / Théâtre la Colonne de Miramas / Pianock’tail de Bouguenais / Safran – Scène conventionnée d’Amiens / La Fabrique Mimont – Cannes
“Les nuits barbares, ou les premiers matins du monde è un’opera dedicata al tema dell’origine della cultura mediterranea, un lavoro definito dalla stampa internazionale «spettacolare, sublime e superlativo»”.
Con questo spettacolo, il coreografo franco-algerino Hervé Koubi ha concepito un gioiello che unisce la potenza ipnotica della parata da guerra e la precisione di un balletto classico e affronta la paura ancestrale del barbaro, portando agli occhi del pubblico ciò che di più affascinante c’è nell’incontro fra culture e religioni.
I danzatori fanno vorticare le loro gonne come dervisci, brandendo lame e coltelli al suono della musica sacra di Mozart e Fauré, mescolata con ipnotiche melodie tradizionali algerine, dialogando con il patrimonio musicale e spirituale dell’occidente.
La loro sensualità virile e l’energia mozzafiato evocano un’umanità intera di Persiani, Celti, Greci, Vandali e Babilonesi, quasi delle apparizioni da tempi remoti e oscuri che hanno influenzato quel grande crocevia di culture che è il Mediterraneo.
Tutti questi elementi storici e culturali si mescolano, dal punto di vista stilistico, con il linguaggio della breakdance e dell’hip-hop, reinventati in maniera spettacolare, in un mix di generi dalla sensualità quasi spirituale.
Non lavorando sulla narrazione, ma sugli ambienti, sulla presenza della carne e la potenza delle immagini, la compagnia si trasforma da esercito di guerrieri a corpo di ballo o coro d’opera.
La loro sensualità virile e l’energia mozzafiato evocano un’umanità intera di Persiani, Celti, Greci, Vandali e Babilonesi, quasi delle apparizioni da tempi remoti e oscuri che hanno influenzato quel grande crocevia di culture che è il Mediterraneo.
Tutti questi elementi storici e culturali si mescolano, dal punto di vista stilistico, con il linguaggio della breakdance e dell’hip-hop, reinventati in maniera spettacolare, in un mix di generi dalla sensualità quasi spirituale.
Non lavorando sulla narrazione, ma sugli ambienti, sulla presenza della carne e la potenza delle immagini, la compagnia si trasforma da esercito di guerrieri a corpo di ballo o coro d’opera.
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