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STAGIONE TEATRALE MARCHE TEATRO 2021-2022
22 Gennaio 2022 - 23 Gennaio 2022
KIND
Teatro delle Muse
Inizio spettacoli ore 20.45 – domenica ore 16.30 – sabato pomeriggio 16.00
22 – 23 gennaio 2022
Produzione Peeping Tom
Ideazione e regia Gabriela Carrizo e Franck Chartier
Creazione e performance Eurudike De Beul, Marie Gyselbrecht, Hun-Mok Jung, Brandon Lagaert, Yi-chun Liu e Maria Carolina Vieira
Assistenza artistica Lulu Tikovsky
Composizione del suono Raphaëlle Latini, Hjorvar Rognvaldsson, Renaud Crols, Annalena Fröhlich, Fhun Gao e Peeping Tom
Mixaggio del suono Yannick Willockx e Peeping Tom
Disegno luci Amber Vandenhoeck, Sinan Poffyn e Peeping Tom
Costumi Lulu Tikovsky, Yi-chun Liu, Nina Lopez Le Galliard e Peeping Tom
Scenografia Justine Bougerol e Peeping Tom
Costruzione della scenografia KVS-atelier, Flora Facto e Peeping Tom
Oggetti di scena Nina Lopez Le Galliard e Silvio Palomo
Direzione tecnica Filip Timmerman
Luci Hadrien Lefeure
Suono Hjorvar Rognvaldsson
Tour manager Lulu Tikovsky / Helena Casas
Direttore di produzione An Van der Donckt
Comunicazione e ufficio stampa Sébastien Parizel
Direttore di compagnia Veerle Mans
Partner di Produzione KVS – Koninklijke Vlaamse Schouwburg (Brussel), Teatre Nacional de Catalunya / Grec Festival de Barcelona, Theater im Pfalzbau (Ludwigshafen)
Co-produzione Les Théâtres de la Ville de Luxembourg, deSingel (Antwerpen), Théâtre de la Ville Paris / Maison des Arts de Créteil (Paris), Maison de la Culture de Bourges, La Rose des Vents (Villeneuve d’Ascq), Festival Aperto/Fondazione I Teatri (Reggio Emilia), Julidans Amsterdam, Théâtre de Caen, Gessnerallee Zürich, La Bâtie Festival de Genève e Le Manège Maubeuge
Con il supporto di the Flemish authorities
Distribuzione Frans Brood Productions
Kind è la terza parte di una trilogia che indaga le emozioni nascoste nelle costellazioni familiari, è una coreografia surreale, al contempo divertente e inquietante.
Lo spettacolo sviscera il potenziale espressivo di bambini e adolescenti, la loro fantasia, i giochi di ruolo, le imitazioni, i cambiamenti fisici e mentali nel corso della crescita e il modo in cui questi si traducono in gesti e linguaggio del corpo, specialmente in situazioni traumatiche.
Lo spettacolo sviscera il potenziale espressivo di bambini e adolescenti, la loro fantasia, i giochi di ruolo, le imitazioni, i cambiamenti fisici e mentali nel corso della crescita e il modo in cui questi si traducono in gesti e linguaggio del corpo, specialmente in situazioni traumatiche.
In Kind ci troviamo in una foresta oscura ai piedi di scogliere minacciose, in un mondo che trascende il bene e il male e dove non sono stati ancora posti limiti
Scossa da tic e gesti infantili, una ragazza troppo grande va su una bicicletta che è troppo piccola per lei e ci porta nel suo universo ai confini logori dell’inconscio.
Un posto dove la terra parla, dove i bambini crescono sugli alberi, e dove strani eventi suscitano curiosità piuttosto che allarmare.
Un posto dove la terra parla, dove i bambini crescono sugli alberi, e dove strani eventi suscitano curiosità piuttosto che allarmare.
Kind (Figlio) è l’ultimo tassello della trilogia di Peeping Tom che indaga le emozioni latenti nei contesti familiari, iniziata nel 2014 con Vader (Padre), diretto da Franck Chartier, seguito da Moeder (Madre) nel 2016, firmato da Gabriela Carrizo, e che si conclude con questa creazione che vede i due direttori collaborare insieme nell’ esplorazione dell’origine della psicosi dal punto di vista del bambino.
Lo spettacolo indaga i temi della violenza, del paradosso tra reale e fasullo, dell’altro, del trauma, e della questione dell’identità.
L’ambiente in cui cresciamo e le persone che ci circondano determinano la persona che diventeremo, lo stesso accade in Kind, la bambina protagonista rispecchia il suo ambiente, e contemporaneamente gli si oppone per poter far valere la propria identità.
L’ambiente in cui cresciamo e le persone che ci circondano determinano la persona che diventeremo, lo stesso accade in Kind, la bambina protagonista rispecchia il suo ambiente, e contemporaneamente gli si oppone per poter far valere la propria identità.
In questa dualità, Kind si interroga sull’aspetto perverso della formazione dell’identità.
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