- Questo evento è passato.
CINEOPERA 2021-2022 AL TEATRO DELLE MUSE
28 Dicembre 2021
Dai teatri più prestigiosi del mondo al cinema
Martedì 28 dicembre 2021 ore 20.15
TURANDOT
Da Bregenz Festival
Musica di Giacomo Puccini
Direttore Paolo Carignani
Regia Marco Arturo Marelli
Con Mlada Khudoley e Riccardo Massi
Musica di Giacomo Puccini
Direttore Paolo Carignani
Regia Marco Arturo Marelli
Con Mlada Khudoley e Riccardo Massi
Trama
Nessun uomo riuscirà mai a possederla: per preservare la sua indipendenza, la principessa cinese Turandot pone tre enigmi da risolvere ad ogni uomo che la chiede in sposa.
Il prezzo del fallimento è la morte.
Quando un principe ignoto risolve l’impossibile, Turandot è ancora riluttante.
Pur di conquistare l’amore di Turandot, il principe le pone a sua volta un indovinello: sarebbe pronto a sacrificare la sua stessa vita nel caso Turandot riuscisse a svelare la sua vera identità prima dell’alba.
Furiosa, Turandot ordina che nessuno dorma: tutti devono cercare di scoprire il suo nome… L’aria “Nessun Dorma” cantata da Calaf, ha reso la Turandot di Puccini famosa nel mondo.
Sul palcoscenico di Bregenz, è interpretata sullo sfondo imponente di un muro a forma di drago sul Lago di Costanza.
La scenografia di Marco Arturo Marelli fa uso di simboli del potere cinesi ed è ispirata dall’opera umana più lunga al mondo: la Grande Muraglia Cinese.
Il muro di Bregenz è attraversato da squadroni di guerrieri di terracotta, oltre duecento in tutto, alcuni di loro altissimi, altri semi sommersi nell’acqua.
Ci sono elementi cinesi anche nella musica.
Puccini fu ispirato dai temi musicali cinesi di un carillon donatogli da un suo amico diplomatico.
Eppure, per quanto cinese possa apparire la stesura finale dell’opera di Puccini, il soggetto è tratto da una novella persiana e la partitura è in piena regola italiana. La potente Turandot si contrappone a Liù, che ama il principe Calaf e ne conosce il vero nome, e decide di portare il segreto con sé nella tomba.
Il popolo piange la sua morte con la stessa passione con cui aveva in precedenza assistito alle esecuzioni dei pretendenti di Turandot.
Artisti del fuoco, danzatori e soldati accompagnano l’entrata di Turandot nel secondo atto.
Prima di pronunciare gli enigmi da risolvere, rivela la ragione del suo cuore di ghiaccio: molto tempo prima, una sua antenata era stata violata e uccisa da un uomo crudele e manipolatore.
Finalmente però l’amore di Calaf riesce a rompere la maschera dell’antenata di Turandot.
Come da desiderio di Puccini, i due diventano umani grazie all’amore e questo amore si impossessa di tutta la scena.
Il prezzo del fallimento è la morte.
Quando un principe ignoto risolve l’impossibile, Turandot è ancora riluttante.
Pur di conquistare l’amore di Turandot, il principe le pone a sua volta un indovinello: sarebbe pronto a sacrificare la sua stessa vita nel caso Turandot riuscisse a svelare la sua vera identità prima dell’alba.
Furiosa, Turandot ordina che nessuno dorma: tutti devono cercare di scoprire il suo nome… L’aria “Nessun Dorma” cantata da Calaf, ha reso la Turandot di Puccini famosa nel mondo.
Sul palcoscenico di Bregenz, è interpretata sullo sfondo imponente di un muro a forma di drago sul Lago di Costanza.
La scenografia di Marco Arturo Marelli fa uso di simboli del potere cinesi ed è ispirata dall’opera umana più lunga al mondo: la Grande Muraglia Cinese.
Il muro di Bregenz è attraversato da squadroni di guerrieri di terracotta, oltre duecento in tutto, alcuni di loro altissimi, altri semi sommersi nell’acqua.
Ci sono elementi cinesi anche nella musica.
Puccini fu ispirato dai temi musicali cinesi di un carillon donatogli da un suo amico diplomatico.
Eppure, per quanto cinese possa apparire la stesura finale dell’opera di Puccini, il soggetto è tratto da una novella persiana e la partitura è in piena regola italiana. La potente Turandot si contrappone a Liù, che ama il principe Calaf e ne conosce il vero nome, e decide di portare il segreto con sé nella tomba.
Il popolo piange la sua morte con la stessa passione con cui aveva in precedenza assistito alle esecuzioni dei pretendenti di Turandot.
Artisti del fuoco, danzatori e soldati accompagnano l’entrata di Turandot nel secondo atto.
Prima di pronunciare gli enigmi da risolvere, rivela la ragione del suo cuore di ghiaccio: molto tempo prima, una sua antenata era stata violata e uccisa da un uomo crudele e manipolatore.
Finalmente però l’amore di Calaf riesce a rompere la maschera dell’antenata di Turandot.
Come da desiderio di Puccini, i due diventano umani grazie all’amore e questo amore si impossessa di tutta la scena.
BIGLIETTI
Intero € 10 – Ridotto € 8 (MTCard oro, OperaCard, under 30 e over 65)