DICHIARAZIONE DEL SINDACO VALERIA MANCINELLI SULLA RICORRENZA DELL’8 MARZO
In prossimità della ricorrenza dell’ 8 marzo, e data l’impossibilità di realizzare appuntamenti pubblici in collaborazione con istituzioni e associazioni cittadine, come ogni anno puntualmente avviene con il coordinamento dell’Amministrazione comunale, desidero rivolgere un pensiero a tutte le cittadine e a tutte le donne in generale.
Ad un anno dall’insorgenza e dalla diffusione a livello mondiale dell’emergenza epidemiologica i dati parlano chiaro: sono le donne- il cui ruolo sociale è caricato di ulteriori vincoli e sacrifici- a portare il peso maggiore della pandemia, in una condizione di forte restrizione della libertà e di necessaria riconfigurazione del menage lavorativo e familiare. Sono per lo più le donne che si sono dovute riorganizzare, conciliando le nuove modalità del lavoro a distanza con l’assistenza a figli da gestire a tempo pieno a casa (figli per i quali si sono improvvisate tutor e consulenti informatici) e agli anziani costretti a casa, a volte malati e resi fragili dalla situazione contingente, gestendo spesso in solitudine tutto l’insieme delle attività familiari rimodulate in funzione dell’emergenza.
Non dimentichiamoci che anche il personale medico e infermieristico impegnato nei servizi sanitari in questi lunghi mesi di strenua lotta al coronavirus è per lo più composto da donne che alla competenza professionale hanno unito un encomiabile spirito di sacrificio e una carica umana che ha supportato grandemente i malati e loro famiglie.
Alcune, troppe donne hanno perso il lavoro o hanno subito forti ridimensionamenti con contraccolpi economici; altre al chiuso delle pareti domestiche sono state esposte a violenze da parte di mariti e partner, sole e indifese di fronte a comportamenti che l’emergenza epidemiologica ha purtroppo visto peggiorare. Non a caso, nel nostro territorio come nel resto del Paese sono aumentate le richieste di aiuto ai centri anti-violenza, e sono aumentati notevolmente anche gli interventi delle forze dell’ordine chiamati in presenza di liti familiari che a ben guardare nascondono sotto la superficie tratti taciuti da vittime non sempre in condizione di denunciare.
Dall’inizio dell’anno -a quanto appreso- sono già una trentina i casi segnalati alla Questura di Ancona, oltre 150 quelli relativi al 2020.
Ecco, a tutte queste donne mi sento di rivolgere un pensiero e un incoraggiamento, a quante quotidianamente fanno del loro meglio, in ogni circostanza ordinaria e straordinaria, e faccio appello a tutta la società civile affinché ne venga riconosciuto il ruolo molteplice e fondamentale , affinché ne venga sancita nei fatti e nei comportamenti la dignità di “persona” in ogni ambito: familiare, sociale, lavorativo, economico.
Non è fuori luogo, anche se ancora ce ne meravigliamo, continuare a lottare perché venga abbattuta qualsiasi tipo di discriminazione di genere, perché venga sradicata- con l’inderogabile contributo della parte maschile dell’umanità- qualsiasi forma di pregiudizio sessista e prevaricatore che deriva da una cultura dura a morire, seppure dai più negata.
Come Istituzioni vogliamo continuare ad impegnarci per il riconoscimento dei principi costituzionali e sovranazionali che tutelano, riconoscono e salvaguardano la pari dignità di donne e uomini sul fronte lavorativo/retributivo, sociale e culturale.
Affinché ciò si traduca in azioni concrete serve il contributo di tutte le cittadine e i cittadini, di ogni età -e confido nelle giovani generazioni- perché si raggiunga quella svolta necessaria per il superamento di ogni tipo di violenza e di sperequazione di genere.
Per quanto riguarda questa Amministrazione- da un lato attraverso il Forum delle Donne del Comune di Ancona (organo riconosciuto dallo Statuto comunale) che agisce promuovendo azioni di sensibilizzazione e dall’altro la rete di servizi ingrati, fra cui il Centro anti-violenza (associazione Donne e Giustizia) volta alla tutela della integrità fisica, psicologica, di sicurezza e salute delle donne vittime di violenza- continuiamo a vigilare, a tutelare e garantire che il dibattito sia costantemente vivo e che le donne in difficoltà non siano lasciate sole.
Infine un pensiero va anche alle dipendenti comunali che hanno risposto con spirito di adattamento e di collaborazione all’emergenza pandemica, tenendo presente sempre il fine ultimo, cioè il supporto ai cittadini.
Auguri a tutte noi.