La chiesa è uno degli esempi più interessanti di architettura romanica dell’Italia centrale a cinque navate con cupola ottagonale d’ispirazione bizantina.Risalente al 1034, era situata accanto ad un monastero benedettino che intorno al 1500, a seguito di un’invasione turca, venne distrutto e quasi raso al suolo mentre la chiesa rimase miracolosamente in piedi rappresentando per quasi 700 anni l’unico edificio di tutta la Baia di Portonovo.
Perfettamente inserita nel paradiso naturale del Monte Conero, questa chiesa sovrasta la scogliera di bianco calcare su cui è arroccata. In armonia con l’ambiente circostante, parzialmente nascosta nel verde, è un vero e proprio gioiello dell’architettura romanica, realizzato in blocchetti lavorati di calcare del Conero.
La pianta a croce greca è divisa in cinque navate, e due cappelle laterali, abside semicircolare sia per la navata centrale che per le due più esterne e un tamburo quadrato che sorregge una cupola ellittica troneggiante in alto, sopra a tutto. Quest’ultima, di ispirazione bizantina nel suo sviluppo in altezza si trasforma in una sorta di torre ottagonale.
La cupola è illuminata all’interno da quattro coppie di bifore ed è ornata nei pennacchi da una decorazione a mensola, tipo quella a ghiera dentata, con quattro nicchie, che probabilmente un tempo ospitavano statue.
Le finestre, presenti lungo tutto il perimetro dell’edificio, sono costituite, a differenza delle aperture nella cupola, da monofore a strombatura doppia; le finestre delle due navatelle di sinistra e di destra non sono state aperte al centro dell’abside, ma rispettivamente più verso sinistra l’una e più verso destra l’altra: questo per ottimizzare il passaggio della luce, sfruttando al massimo questa fonte d’illuminazione.