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KUM! FESTIVAL

Mancava in Italia un’occasione importante per riunire intellettuali di diverse discipline a riflettere sul grande tema della cura.

È per questo che abbiamo inventato un nuovo festival culturale sotto l’insegna di questa grande problematica, che non è solo una problematica medico-clinica, ma una problematica più estesa, che investe la vita delle nostre città, i rapporti tra i soggetti, la vita delle nostre istituzioni, il curare, l’educare, il governare”.

Massimo Recalcati, Direttore scientifico di KUM! Festival


  • COSA È KUM!

KUM! è un festival dedicato allo sviluppo del concetto contemporaneo di cura in tutte le sue declinazioni: un festival nuovo, potente, che per tre giorni fa discutere, ad Ancona, studiosi di molte discipline sulle questioni legate alla cura con un occhio attento ai grandi temi dell’attualità. Filosofi, psicologi, artisti, scrittori, sociologi, medici, insegnanti si confrontano sul grande tema trasversale dell’epoca: la cura. Una riflessione collettiva dove la lectio e il dialogo, la lettura e la tavola rotonda si alternano tenendo a distanza pregiudizi e luoghi comuni.

Anticipati da una serie di appuntamenti preliminari nelle scuole e nei teatri, i tre giorni del Festival KUM! si svolgono alla Mole Vanvitelliana di Ancona, un ex-lazzaretto, dunque, luogo di cura e di incontro con l’altro e rappresentano la grande occasione, in Italia, per ampliare il tema e non cedere alla tentazione di recintarlo in confini sempre troppo stretti.

  • TITOLO

KUM! parola forte e antica, rimanda alle molteplici dimensioni del curare e del prendersi cura. “Talithà, kum!” è l’esortazione che Gesù rivolge in aramaico alla fanciulla che ha appena risanato: “Alzati, fanciulla!”.

Il sottotitolo Curare, Educare, Governare amplia il campo della riflessione e allude alla difficoltà e all’ambiguità del curare e del prendersi cura. Si riferisce ad un passo famoso di Analisi terminabile e interminabile di Sigmund Freud. Il padre della psicoanalisi li usa per indicare i tre mestieri impossibili che da sempre accompagnano l’uomo.

Curare: come fare il bene dell’altro senza sostituirsi a lui?

Educare: come accogliere quel gesto senza che esso si traduca in ordine, ingiunzione, comandamento?

Governare: come evitare che la strada che indichiamo, o che ci viene indicata, sia segnata una volta per tutte, marchiata dal gesto di chi l’ha inaugurata, anziché dall’impronta singolare di chi la percorrerà?


COMITATO SCIENTIFICO

Massimo Recalcati, Direttore scientifico
Federico Leoni, Coordinatore scientifico
Luigina Mortari
Riccardo Panattoni
Rocco Ronchi


EDIZIONE 2021: LA VITA ALLA FINE
15-17 ottobre, La Mole Ancona

“La vita, alla fine” chiude il ciclo aperto nel 2019 con “L’origine della vita”. La fine della vita è un tema vasto e antico. Impegna da sempre il mito e la letteratura, la medicina e la filosofia, l’arte e l’esperienza religiosa. Tante sono le forme della cura che possono accompagnare gli ultimi passi di un’esistenza. Come e più di tutte le soglie che la vita umana attraversa, anche l’ultima soglia si carica di significati molteplici e proietta la sua ombra sulle soglie precedenti. Le riassume nel suo segno inaggirabile, le riscrive come le tappe di un destino.

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