Mense scolastiche, sopralluogo ieri alla Gabbianella di Montedago

Cibi caldi e puntuali in tavola, bambini che mangiano soddisfatti e nella quasi totalità svuotano i piatti: è questa la fotografia dell’appuntamento alle 12 circa, con il momento del pranzo dei piccoli ospiti della scuola materna La Gabbianella nel complesso di Montedago, dove convivono -in due sezioni separate-materna e nido.
Nella tarda mattinata l’assessore alle Politiche educative, Tiziana Borini, ha raggiunto la dietista comunale, Giordana Fioretti, 27 anni di esperienza al servizio del Comune di Ancona, e tutto lo staff di cuoche, operatrici e maestre, come ciclicamente fa, per vedere da vicino il lavoro che quotidianamente viene svolto. Un lavoro attento e assolutamente accurato- quello che vede impegnata la dietista a sovrintendere ogni minima fase del percorso pasti; dalle verifiche dei locali cucina, al ricevimento delle derrate alimentari, alla lavorazione e preparazione del cibo fino alla distribuzione e alla consegna dei pasti che- dai cinque centri cottura del Comune (tre interni, come quello di Montedago- e due in appalto) raggiungono nei tempi fissati le mense scolastiche secondo una mappatura precisa e ragionata. Di prima mattina la dietista raggiunge i centri cottura e assiste alla fase della consegna delle forniture, e poi nell’arco della mattinata controlla l’apertura delle confezioni dei prodotti e la lavorazione dei cibi nelle cucine. Quindi sovrintende la partenza dei pasti dalle cucine, vuoi per le mense nello stesso edificio (come a montedago) vuoi per le altre scuole organizzate lungo percorsi definiti: chiusi in appositi contenitori termici, pietanze, contorni e diete speciali vengono inseriti appena pronti nei furgoni; per ultimi vengono consegnati i primi, scolati e conditi e inseriti nei contenitori, pronti per la partenza immediata. Nell’arco di tempo massimo di 16 minuti i contenitori arrivano a destinazione e vengono presi in carico dal personale che sporziona I cibi e porta in tavola. “Una organizzazione metodica e capillare – puntualizza la dietista- mirata a garantire sia la salubrità e la qualità dei cibi proposti, sia la palatabilità, il gradimento, cioè, dei sapori e degli abbinamenti tra gli stessi. Massima attenzione viene data alla conservazione dei cibi: per quelli freddi, come mozzarelle e formaggi, la temperatura non viene mai fatta salire sopra i 10 gradi. Ogni scelta viene eseguita tenendo d’occhio la qualità della materia e dell’intero processo. Se qualcosa non convince, se un cuoco segnala un alimento che non risponde ai parametri di qualità , viene sospesa la lavorazione e inviato subito un campione al laboratorio analisi: fintanto che una risposta non arriva, l’erogazione di quell’alimento resta sospesa. Le forniture sono le stesse per tutte e cinque le cucine e uguali sono in menu per ogni mensa: tutto è controllato e tracciabile per offrire in servizio migliore possibile al bambino nella piena osservanza delle regole della corretta e sana alimentazione”. L’assessore Borini si è intrattenuta sia con le cuoche del centro cottura, sia con le operatrici dell’office e con le maestre nel refettorio, sia con i bambini durante il pasto, verificando sia l’impegno e la passione con cui l’attività viene svolta, sia la soddisfazione e la serenità dei bambini attorno ai tavoli: “tutto può essere migliorato, dagli spazi dei refettori alla distribuzione, tenendo alto il livello di attenzione e impegno- commenta l’assessore- ma credo che alle mense scolastiche comunali i bambini siano nutriti e curati con professionalità e amore e le famiglie possano affidarsi agli operatori con la massima fiducia e tranquillità”.
Altre foto dal centro cottura di Montedago, uno dei cinque centri che servono le mense scolastiche comunali.
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