La grande opera al Teatro delle Muse con Traviata e Sonnambula
La Stagione Lirica 2019 di Ancona a cura della Fondazione Teatro delle Muse presenta tra settembre e ottobre al Teatro delle Muse due nuovi allestimenti, nuove produzioni de La Traviata di Giuseppe Verdi e La Sonnambula di Vincenzo Bellini.
Il cartellone si apre venerdì 20 settembre con replica domenica 22 settembre al Teatro delle Muse con La Traviata di Verdi, con direttore Andrea Sanguinetti, regia di Stefania Panighini, scene Andrea De Micheli, costumi Veronica Pattuelli. L’appuntamento è un nuovo allestimento della Fondazione Teatro delle Muse in co-produzione con Daegu Opera House Sud Korea e IMG Artists.
La seconda opera in scena alle Muse sarà venerdì 11 ottobre e domenica 13 ottobre La Sonnambula, opera in due atti su libretto di Felice Romani, musica di Vincenzo Bellini, con direttore Alessandro D’Agostini, regia e scene di Cristina Taraborrelli e costumi di Angela Buscemi e video di Fabio Massimo Iaquone. L’opera è un nuovo allestimento Fondazione Teatro delle Muse.
Come di consueto sono previsti gli appuntamenti con le guide all’opera al Teatro delle Muse la domenica precedente i debutti.
Giungono dal cuore del romanticismo europeo i due titoli della Stagione Lirica del Teatro delle Muse “Franco Corelli” di Ancona: La Traviata di Giuseppe Verdi e La Sonnambula di Vincenzo Bellini.
Entrambi s’incentrano su un personaggio femminile, definito attraverso un aggettivo che giudica la prima dal punto di vista della morale comune, la seconda da quello scientifico, che salva la protagonista dalla riprovazione collettiva.
Attorno a Violetta Valery – la Signora delle Camelie di Alexandre Dumas padre, che racconta di una donna in carne ed ossa, Alphonsine Plessis – c’è la Parigi non ancora Ville Lumière ma già capitale del mondo artistico e intellettuale, in cui vita febbrile.
Amina – La Somnambule di Eugène Scribe e Germaine Delavigne – è circondata dalla piccola comunità di una valle alpina, pronta a reagire con ingenuità, credula superstizione, pettegolezzo e riprovazione a quanto accade alla giovine, inconsapevole del suo sonnambulismo.
Per Verdi e Bellini la verità risiede nei sentimenti delle protagoniste, nel dolore profondo che imprime nelle loro anime un amore pieno ed incondizionato. Un fiore è il suggello di entrambe le storie: la camelia offerta ad Alfredo da Violetta, perché la riporti “quando sarà appassita”, il mazzo di violette che Elvino dona all’amata come pegno d’amore, appassito nello spazio d’un giorno. La Traviata muore, augurando ad Alfredo una pudica vergine come moglie legittima; Amina è discolpata e sposa felicemente Elvino, che ha vinto le sue gelosie.
Nelle sue scelte artistiche il Teatro delle Muse continua a ricercare e valorizzare giovani talenti da tutto il mondo e a proporre nuove produzioni che mettano in rilievo le notevoli possibilità realizzative del Teatro e l’alta professionalità delle sue maestranze.
Il nuovo allestimento dell’opera verdiana è realizzato in co-produzione con un’importante Istituzione teatrale coreana, Daegu Opera House e IMG Ltde: è la prima volta che si realizza una collaborazione tra il Teatro delle Muse e un Teatro dell’estremo oriente.
Lo sguardo di Stefania Panighini, regista, coglie Violetta rinchiusa tra le mura di un “hortus conclusus”, un giardino in cui fiorisce un amore destinato troppo presto a sfiorire. Le scene di Andrea De Micheli e i costumi di Veronica Pattuelli s’illuminano dei bagliori della notte parigina, accarezzando le forme e le fogge di un’Ottocento che s’avvia ad una crepuscolare conclusione.
Stefania Panighini ha recentemente firmato la regia di Rinaldo di Händel a Tenerife, dove aveva già realizzato Hänsel e Gretel di Humperdink; ha messo in scena Orlando al Theater an der Wien di Vienna, La Bohème e Madama Butterfly a Trapani, Il barbiere di Siviglia a Savona.
Sul podio sale un giovane direttore italiano, Andrea Sanguineti, che ha affinato a Vienna il suo talento, avviando una luminosa carriera nei teatri tedeschi – Hannover, Würzburg, Duisburg, Essen – e austriaci – Graz. È il suo primo Verdi in Italia, dove ha diretto Elisir d’amore a Novara e due partiture di ascendenza viennese: Pipistrello di Strauss a Catania e Vedova allegra di Léhar a Piacenza e Catania.
La Compagnia di canto schiera un gruppo di giovani che vantano notevole esperienza verdiana, a cominciare da Francesca Sassu – che il pubblico anconetano ricorda come applaudita Micaela nella Carmen del 2017 – Violetta alla Fenice di Venezia e al Petruzzelli di Bari. Accanto a lei, Alfredo sarà Jae Hee Kwon, il tenore coreano di educazione italiana, che si è rivelato come protagonista del Don Carlo alla Daegu Opera House, lo scorso anno.
Presta a Germont padre un timbro nobile e la sua raffinata esperienza il baritono Angelo Veccia, interprete verdiano in importanti teatri europei: ha interpretato questo ruolo a Zurigo, Lione e Bologna; nel 2018 è stato protagonista di Rigoletto a Jesi e nei Teatri del circuito lombardo, dove nel prossimo autunno sarà Macbeth.
Beatrice Mezzanotte – mezzosoprano uscita dall’Accademia rossiniana del ROF – Jenisbeck Pyiazov – basso uzbeko proveniente dall’Accademia Lirica di Osimo – Gianni Giuga, Saverio Pugliese, Davide Procaccini completano il cast.
La Sonnambula apparirà per la prima volta nel ricostruito Teatro delle Muse e si avvarrà di una nuova produzione firmata per la regia e le scene da Cristian Taraborrelli, figura di primo piano nel panorama del teatro italiano, scenografo per diverse produzioni d’opera di Giorgio Barberio Corsetti, Adriano Sinivia, Stefano Vizioli, e regista di due fortunate produzioni contemporanee: La Jura di Gavino Gabriel a Cagliari e de Il Colore del Sole di Lucio Gregoretti a Jesi e Modena. I costumi sono di Angela Buscemi, che ha al suo attivo Don Carlo al Mariinski di San Pietroburgo, Rondine a Messina, My fair Lady a Trieste, Cavalleria Rusticana a Rovigo. Lo spettacolo si avvarrà dei video di Fabio Massimo Iaquone, uno dei pionieri dell’intermedialità e dell’applicazione della videoarte nell’ambito del teatro e dell’opera, che ha collaborato con registi come Robert Wilson e Giorgio Barberio Corsetti, realizzando diverse produzioni d’opera con Cristian Taraborrelli.
Sul podio salirà Alessandro D’Agostini, che si è andato affermando in questi ultimi anni soprattutto nel repertorio belcantistico: ha diretto Il Barbiere di Siviglia a Firenze e a Parma, Guglielmo Tell e La fille du Régiment nel circuito lombardo, Fra Diavolo a Palermo. Condurrà una squadra di giovani artisti al debutto nell’opera belliniana.
Protagonista sarà Veronica Granatiero, che nel 2018 fu un applaudito Oscar nella produzione anconetana de Un ballo in maschera. Amina giunge dopo esperienze mozartiane – la Contessa delle Nozze di Figaro e Zerlina nel Don Giovanni a Nizza e prima di quelle cimarosiane nel Matrimonio Segreto a Verona: un percorso che sottolinea la linea che attraverso la scuola napoletana – di cui Bellini fu tra gli ultimi esponenti – porta la cantabilità settecentesca nella nuova temperie romantica.
Elvino sarà Marco Ciaponi, il giovane tenore che – dopo il primo premio al Concorso Voci Verdiane di Busseto, nel 2015 – alterna Mozart, belcanto e Verdi nei maggiori teatri europei, con incursioni nella Giovane Scuola per Manon Lescaut – Edmondo e Lampionaio – alla Scala e Pagliacci – Beppe – ad Amsterdam.
Il basso marchigiano Alessandro Spina, che è diventato una presenza costante nei più importanti teatri italiani (nel corso di quest’anno in Scala canta in Cenerentola, Traviata e Masnadieri, a Bari in Bohème), sarà il Conte Rodolfo.
Lisa sarà Maria Sardaryan, soprano armeno, proveniente dall’Accademia osimana: interprete nel Flauto Magico della Regina della notte nei Teatri lombardi e di Pamina al Massimo Bellini di Catania, ha cantato nelle grotte di Frasassi per il programma televisivo Meraviglie di Alberto Angela. Isabel De Paoli, che ha ad Ancona ha cantato Quickly nel Falstaff del 2015, sarà Teresa, Giovanni Toia, baritono palermitano più volte impegnato nelle produzioni del Teatro Massimo, sarà Alessio e Anzor Pilia, tenore georgiano – allievo dell’Accademia lirica di Osimo – che ha mosso i primi passi al Festival Pucciniano di Torre del Lago, sarà il Notaio.
In entrambe le produzioni saranno presenti l’Orchestra Sinfonica “G. Rossini” e il Coro Lirico Marchigiano “V. Bellini”. L’Orchestra di Fiati di Ancona prenderà parte a La Sonnambula.
I prezzi degli abbonamenti e dei biglietti restano invariati.
Le date della campagna abbonamenti: la riconferma degli abbonamenti a partire da giovedì 27 giugno fino a giovedì 11 luglio; dal 15 al 17 luglio sarà possibile per gli abbonati cambiare posto e turno da venerdì 19 luglio è aperta la campagna ai nuovi abbonamenti.
I biglietti singoli della Stagione saranno in vendita a partire da lunedì 26 agosto.
Biglietteria Teatro delle Muse
071 52525 –biglietteria@teatrodellemuse.org
orario di apertura estivo della biglietteria (fino al 13 settembre)
dal lunedì al venerdì dalle 9.30 alle 13.30 e il giovedì e venerdì anche il pomeriggio dalle 16.30 alle 19.30
orario invernale della biglietteria riparte dal martedì 17 settembre / dal martedì al sabato dalle 9.30 alle 13.30 e nei pomeriggi di giovedì e venerdì dalle 16.30 alle 19.30.
www.fondazionemuse.org