“Studenti, non dimenticate mai”: le pietre d’inciampo per la Giornata della Memoria

Non permettere mai che l’oblio spazzi via la memoria, il ricordo di azioni terribile commesse da uomini contro altri uomini. Un fardello pesantissimo, che non va rimosso, al contrario, in qualche modo condiviso, nei racconti, nelle immagini e nelle riflessioni, con le giovani generazioni, affinché il male non venga mai dimenticato e la consapevolezza residua non si trasformi in indifferenza.

A ottanta anni dalla tragedia della shoah che -solo tra gli ebrei- ha provocato 6 milioni di vittime, forte si leva la voce delle istituzioni e delle associazioni del territorio per tenere alta l’attenzione sul capitolo più crudele della Storia e sui rischi non ineludibili di nefaste reiterazioni. Sulla scia di quanto realizzato nel 2017, quest’anno in occasione della Giornata della Memoria è stata proseguita l’opera, semplice ma efficace, di comporre e installare nuove Stolpersteine – “pietre di inciampo” – firmate dall’ormai celebre artista tedesco Gunter Demnig e collocate in 21 Paesi del mondo- per ricordare altrettante vittime della barbarie nazifascista nella città di Ancona. Piccoli tasselli -incisioni su sampietrini ricoperti di ottone- collocati davanti alle abitazioni delle persone deportate e mai più tornate a casa, con iscritti i loro nomi e date di nascita e di morte e, in alcuni casi, i lager dove sono state uccise.

Il progetto è nato all’interno del Tavolo sulla Memoria, costituito dall’Assemblea legislativa delle Marche e promosso con l’Istituto di Storia delle Marche, la Comunità ebraica, l’Anpi, la Rete universitaria per il Giorno della Memoria, l’Ufficio scolastico regionale, Anci, Anmig e con il Comune di Ancona.

 

E così oggi – grazie all’impegno congiunto di tanti- sono stati ricordati Dante Coen morto a Buchenwald nel 1945; Guido Lowenthal morto ad Auschwitz nel 1944 ; Eugenia Carcassoni morta ad Auschwitz data incerta ; Elsa Zamorani, morto ad Auschwitz nel 1944 ; Achille Guglielmi, morto durante l’arresto nel 1943 ; Gino Guglielmi, morto ad Auschwitz nel 1944 e Gino Tommasi, morto a Mauthausen nel 1945

Prima tappa dell’inaugurazione – seguita passo passo dagli studenti di diverse scuole di ordine e grado della città- è stata via Astagno, dove risiedevano le prime tre vittime, quindi la Sinagoga dove le Autorità religiose e civili hanno dedicato un pensiero commosso agli ebrei che hanno perso la vita, sempre tenendo alta la loro fede -come ha ricordato il presidente della comunità ebraica Manfredo Coen. Lo scoprimento delle pietre commemorative è proseguito in via Isonzo, nei pressi dell’abitazione di Gino Tommasi, e infine, in via Santa Margherita, presso Villa Gusso, oggi sede dell’ Inrca e un tempo appartenuta alla famiglia Guglielmi decimata dalla violenza antisemita.

Toccanti le testimonianze dei familiari di Tommasi e Guglielmi, i quali agli alunni delle scuole Elia- che hanno scoperto la targa dedicata al primo- e agli studenti degli istituti Calzecchi-Onesti e Rinaldini, hanno trasmesso il peso di una perdita mai completamente elaborata e di un dolore che si accompagna all’orgoglio per il coraggio manifestato nelle ore più terribili da parte dei cari scomparsi.

In particolare la figura dell’ing. Gino Tommasi, nome di battaglia “Annibale”- ricordato con parole toccanti anche dalla presidente della sezione locale ANPI Tamara Ferretti- è stata rievocata per la sua eroica condotta nella complessa attività di organizzazione e coordinamento della lotta partigiana ad Ancona e nelle Marche (Brigata Garibaldi). Catturato, imprigionato e torturato, fu consegnato ai nazisti che lo deportarono a Mauthausen, dove morì il 5 maggio 1945, giorno della liberazione del campo. Per le sue qualità umane, le sue capacità organizzative e il suo prestigio, alla sua memoria fu conferita, nel dopoguerra, la Medaglia d’oro al Valor militare. Nel 1951 il Consiglio comunale di Ancona ha intitolato una via a suo nome.

A Villa Gusso, invece, i discendenti del dott. Guglielmi e della sua famiglia decimata, di religione ebraica, hanno raccontato agli studenti la dinamica dell’ arresto e della deportazione, sottolineando il sacrificio compiuto nel rinunciare ad una possibile fuga, nella speranza di risparmiare una analoga sorte ai familiari che sarebbero stati vittime di ritorsioni. L’ottantreenne Amelia Guglielmi ha dialogato a lungo con gli studenti, rispondendo alle loro domande e facendo luce su alcune situazioni che non sempre la Storia ufficiale riporta. “Dopo l’Olocausto- ha detto- abbiamo cercato di costruire ponti ma situazioni successive che si sono create nel mondo sembrano mettere a rischio questo percorso. Sta a voi giovani combattere l’indifferenza, tenere alta la memoria della tragedia che abbiamo vissuto e sviluppare la consapevolezza che si deve contrastare il male dell’uomo contro l’uomo, nel rispetto della libertà e della diversità. Personalmente non provo odio per i carnefici, ma solo desiderio di andare avanti, ed è l’augurio che rivolgo a tutti, per un mondo migliore”.

“La pietra d’inciampo -ha sottolineato nel corso della giornata l’assessore alla Cultura, Paolo Marasca- non è solo un intervento sulla memoria individuale e collettiva. Ci ricorda che è anzitutto la nostra vita a proseguire per inciampi, ad aver bisogno di tutta la veglia che possiamo dedicarle, a dover contare su segni capaci di dirci da dove veniamo e quindi chi siamo, cosa possiamo fare, in quali abissi possiamo cadere. Installare una pietra d’inciampo è un gesto di costruzione del futuro.” Da parte sua il Sindaco Valeria Mancinelli -intervenuta allo scoprimento della pietra dedicata a Gino Tommasi- ha ricordato ai giovani che nessuno nasce eroe, che nella vita può capitare di trovarsi in situazioni imprevedibili e drammatiche ed è in quel momento che ciascuno può scegliere “da che parte stare”, con consapevolezza e secondo coscienza. Così come ha fatto “Annibale”, il cui ricordo va coltivato con ammirazione e riconoscenza.
I prossimi appuntamenti per la Giornata della Memoria:
Sabato 27 la scuola secondaria di primo grado “Pie Venerini” promuoverà la visione il film “Jona che visse nella balena” aderendo al percorso “Ciak si legge” proposto in Biblioteca ragazzi alle proprie terze classi che prevede la presenza dell’esperto cinematografico del comune di Ancona.
Fino al 28 gennaio 2018 “Il Treno della memoria” Binario I ovest Stazione FF.SS. di Ancona
Due vagoni saranno trasformati in spazio espositivo per una mostra (orario 9-19) di documenti e foto. All’interno dei vagoni si svolgeranno presentazioni di libri, incontri e letture.