Caravaggio: bilancio della mostra dell’assessore alla Cultura, Paolo Marasca

“Con la mostra dedicata al dipinto di Caravaggio, e con Ecce Homo, Ancona nel 2016 ha fornito un’offerta espositiva che non trova paragone in molte città di cultura italiane”. Così interviene l’assessore alla cultura e turismo del Comune di Ancona, Paolo Marasca, riguardo la mostra sul Caravaggio appena conclusasi alla Pinacoteca Civica. “Questo ha avuto come conseguenza un accreditamento a livello nazionale tra gli operatori del settore e presso il pubblico, che porta alla crescita delle proposte realizzabili, alla crescita delle possibilità culturali e alla crescita di traffico di persone, oltre che di qualità della vita. Ancona in sostanza si è inserita in un circuito e nel 2017 ne trae i primi importanti frutti, con iniziative alle quali si sta lavorando e che sono state già annunciate, o vedranno presto la luce. Un lavoro non semplice: c’è voluto qualche anno di preparazione per interessare un circuito, e per essere in grado di ospitare determinati eventi, o di attirare determinati artisti. Ora, Ancona ha un suo valore all’interno di un contesto espositivo che non aveva interesse nei suoi confronti sino a poco prima”.

La Pinacoteca comunicata
“Per realizzare questo accreditamento – prosegue Marasca – è necessario anche fare vedere al Paese che una delle maggiori collezioni d’arte delle Marche ha riaperto i battenti. Lo si può fare con una campagna pubblicitaria a pagamento, o attraverso una mostra di particolare rilievo. Abbiamo scelto questa seconda soluzione e abbiamo ottenuto riscontro nella stampa nazionale, nella stampa specializzata e di settore, soprattutto sul web, nei circoli e nelle associazioni”.

Gli effetti sul territorio
“Per accreditare, invece, un Museo sul territorio e garantire l’affezione del pubblico locale, è necessario mettere in moto eventi di diversa portata, dai piccolissimi ai molto grandi. Questo garantisce l’esistenza di un ritorno immediato e di una coda lunga, essenziale per una struttura che non chiude alla fine di una mostra, ma rimane aperta e ha bisogno di far crescere continuamente il proprio pubblico e di infondere culturalmente la città” spiega l’assessore alla Cultura.

I conti
“La mostra – precisa Marasca – si è chiusa domenica 8 gennaio con un totale di 6.762 ingressi. 4.735 sono stati i paganti, 1506 gli studenti delle scuole e 521 gli ingressi omaggio.
Grazie alla mostra, gli ingressi totali in Pinacoteca dal 9 giugno all’8 gennaio assommano a 12.527 (6873 paganti, 5765 omaggio, che comprendono le scolaresche e i quattro giorni di apertura gratuita per la cittadinanza di giugno).
Per fornire qualche numero di riferimento: dal 2006 al 2012 la media mensile dei paganti era di 133 persone, quella dei non paganti di 345 al mese. Nei quasi 7 mesi di riapertura del 2016 la media mensile è stata di 1789 visitatori, di cui 981 paganti.
Sul fronte dei costi e del rapporto specifico entrate/uscite, specificando che il costo dell’iniziativa “Il Caravaggio di Roberto Longhi” è stato compreso all’interno del capitolo dedicato ai Musei dal bilancio votato in consiglio comunale, senza attingere a risorse altre o straordinarie, stiamo chiudendo i conti ma con ottima approssimazione indichiamo un costo totale di 140.000, di cui 100.000 sostenuti dal Comune e 40.000 da Civita. L’incasso è stato di circa 44.000 euro, di cui a Civita spettano 23.675 euro, e i restanti spettano al Comune (20.325), abbassando il costo dell’investimento da parte del Comune a poco meno di 80.000 euro.

L’arte è come l’ambiente. Va tutelata, va aumentato il rispetto e la consapevolezza che si provano nei suoi confronti, migliora la qualità della nostra vita. Un esempio: una città di collina che investe in piste ciclabili non lo fa perché ha una popolazione con alta percentuale di ciclisti, ma perché sa che attraverso le piste ciclabili e una serie di altri interventi può dar vita ad una crescita progressiva della consapevolezza ambientale destinata ad aumentare quella popolazione di ciclisti, e quindi ad avere un influenza positiva sull’ambiente e sulla comunità. Si tratta di una precisa scelta politica e con la cultura funziona esattamente allo stesso modo, a meno che non si voglia intendere la cultura come qualcosa di diverso da un valore. Dispiace quindi che l’attenzione dell’opposizione attorno a questa iniziativa sia stata esclusivamente ragionieristica, fermo restando che in questa città la cultura è amministrata secondo un principio di assoluta sostenibilità, come dimostrano l’andamento in attivo del nostro Teatro e il fatto che abbiamo in campo circa 1 milione di euro in attività e progetti espositivi, di cui circa 100.000 a carico diretto del Comune”.

Conclusioni
“Gli effetti positivi della mostra superano di gran lunga il fatto che, al momento di proporla, ci si attendeva un riscontro maggiore di visitatori (personalmente, pensavo a 7.000 paganti come risultato ottimo in una città che sta ritrovando un rapporto con la grande arte perso da qualche anno) – afferma concludendo l’assessore alla Cultura e Turismo -. Con effetti positivi intendo effetti economici e di bilancio generale: la programmazione artistica a cavallo tra 2016 e 2017 quota circa 1.300.000 euro, di cui non più di 150.000 pesano sul bilancio comunale, mentre i restanti provengono da finanziatori privati e dagli organizzatori degli eventi. Con effetti positivi intendo anche effetti sul territorio, con una riscoperta della capacità di Ancona di avere a che fare con la grande arte, e con l’affezione del pubblico ai Musei cittadini; effetti sul circuito, che ha bisogno in questa area geografica di una città affidabile sul piano organizzativo e adatta ad ospitare grandi mostre anche in seconda battuta, dopo le metropoli; effetti positivi sui ragazzi delle nostre scuole e sui cittadini, che hanno avuto l’occasione di incontrare Caravaggio; effetti positivi sulla Pinacoteca, che ha fatto sapere, senza costi di pubblicità, all’Italia di aver riaperto i battenti. Per questi effetti, un investimento di poco meno di 80.000 euro è ritenuto accettabile, anzi auspicabile per una città che nutra ambizioni culturali importanti”.