L’anconetano Medici è “L’italiano che canta il tango”

Si racconta che il cantante di tango Carlos Gardel e il grande Enrico Caruso si fossero incontrati un giorno in Brasile e che il tenore italiano, dopo averlo ascoltato in audizione, apostrofò così il padre del tango canciòn: “Lei canta come se avesse una lacrima nella gola”. Dopo tali parole, dicono i testimoni, si abbracciarono, ed è proprio da questa storia che prese vita il recital “Pasion y canto. La voce italiana incontra il tango”, andato in scena in Argentina, oltre che in Italia, e di cui il baritono Giacomo Medici è stato protagonista. Attivo da anni nel mondo dell’opera e del tango, il cantante anconetano ha infatti intrapreso una lunga serie di concerti che da Buenos Aires l’ha portato ad esibirsi fino in Patagonia. Questa esperienze musicale è stata raccontata in un disco di recente uscita (Pasión y canto Vol I,) ed in un video reportage intitolato “L’italiano che canta il tango”, presentato in occasione della Giornata dell’emigrante in Argentina e divenuto subito motivo d’interesse dei media, tanto che Radio Due Rai ha deciso di invitare Medici in diretta durante la seguitissima trasmissione pomeridiana Italiani In Continenti, andata in onda venerdì 11 settembre, dalle ore 15.00. Il documentario, disponibile sul canale ufficiale youtube dell’artista, racconta le vicende musicali ed umane che lo hanno coinvolto durante il Latin Tour 2014, portandolo a calcare alcuni palcoscenici e luoghi simbolo del tango, consolidando così un percorso intrapreso già anni fa come ambasciatore cultura della città di Ancona e della Regione Marche.

“In questi 30 minuti si potranno assaporare i colori e le note che hanno contraddistinto questa peculiare esperienza, importante non solo per la mia carriera artistica, ma anche e sopratutto per il mio percorso umano. Ho voluto che fossero raccontati, prima ancora degli aspetti musicali, quelli intimi e quotidiani delle persone che ho avuto la fortuna di incontrare, dai primi produttori di fisarmoniche a Buenos Aires, ovvero la famiglia Anconetani, agli artisti con i quali ho collaborato, passando per i responsabili dei circoli di italiani all’estero, in particolare marchigiani, e le numerose realtà musicali nelle quali ho avuto la fortuna di immergermi”, spiega Medici, recentemente tornato dallo Sferisterio Opera Festival di Macerata e già pronto per lanciarsi in altre avventure tanguere.

“Questo video-reportage vuole essere anche un omaggio a quelle persone coinvolte nella produzione dello spettacolo, citate nei titoli di coda, grazie alle quali la performance ha registrato spesso il tutto esaurito, mostrando come il pubblico argentino sia sempre attento alle nuove proposte artistiche e incuriosito dalla nostra maniera di interpretare il tango. Ovviamente durante i concerti ho anche proposto quei brani resi immortali dalle voci italiane che si recavano a cantare oltre oceano; come non ricordare, a tal proposito, il marchigiano Beniamino Gigli. Spero che tutte le persone interessate a queste esperienza di viaggio e musica possano condividere il video nei propri canali”, ha concluso Medici, “sostenendo così un’iniziativa tesa alla cooperazione culturale tra due terre gemelle, ovvero l’Argentina e L’Italia. Per quanto mi riguarda, ho cercato di prendervi per mano e farvi ripercorrere con occhi, orecchie e cuore quei luoghi che ho avuto la fortuna di vivere, amare e cantare”.

Il 19 settembre scorso alla chiesa Auditorium San Francesco di Castelfidardo, in occasione del Premio internazionale della fisarmonica, Medici ha presentato il disco Pasión y canto Vol I, omaggio ai grandi artisti del tango, in primis lo stesso Carlos Gardel, la cui voce è stata definita dall’Unesco nel 2003 Patrimonio Culturale dell’Umanità.

Il video “L’italiano che canta il tango” è disponibile al seguente link: