Rischio idrogeologico, convegno alla Mole

Ancona come esempio per l’allertamento in tempo reale per affrontare il rischio idrogeologico. L’esperienza del monitoraggio h24 della frana ma anche la necessità di organizzare un sistema completo per affrontare i nuovi rischi geologici, sono stati oggetto convegno “Il sistema di allertamento per il rischio idrogeologico ed idraulico: l’organizzazione, gli strumenti e la modellistica di supporto” svoltosi alla sala conferenza della Mole Vanvitelliana, organizzato dalla Regione Marche con l’Ordine dei Geologici e quello degli Ingegneri, con il sostegno del Comune di Ancona, della Protezione Civile Regionale e Nazionale e della Cima Foundation e il cofinanziamento dell’Unione Europea programma Primeslife.
Tra gli intervenuti anche quello di Paola Pagliara, Responsabile Servizio Centro Funzionale centrale—Settore idro e meteo, Dipartimento della Protezione Civile Dipartimento della Presidenza del Consiglio dei Ministri la quale ha ricordato come dal 2004, anno di nascita del sistema di Protezione Civile in Italia si sia assistito ad oltre 300 eventi calamitosi ognuno dei quali ha insegnato qualcosa per meglio affrontare quelli futuri ma anche su come prevenirli. “Bisogna tenere presenti i passaggi che vanno dalla fase scientifica a quella operativa. E’ una sorta di catena – ha affermato Pagliara – che va dall’impatto scientifico all’operatività fino alla comunicazione. Come si misura se un sistema di allertamento è valido? Da come tutti i soggetti coinvolti, dalle istituzioni fino ai cittadini, fanno la loro parte”.
Nel suo intervento, l’assessore alla Protezione Civile, Stefano Foresi ha ricordato come il Comune di Ancona abbia dimostrato negli ultimi anni una grande sensibilità per la gestione e tutela del territorio ponendo in primo piano il rispetto per l’ambiente e la sicurezza dei cittadini esposti direttamente o indirettamente ai dissesti idrogeologici.
“Si è intuito – ha detto Foresi – già 10 anni or sono, che la conoscenza del territorio comunale è alla base di ogni scelta di pianificazione urbanistica, di una buona edificazione e della sicurezza per chi vive nel comune.

Un esempio che rende onore alle scelte fatte dall’Amministrazione è il sistema di monitoraggio in tempo reale della Frana di Ancona, conosciuto in tutto il mondo e visitato da tecnici internazionali e italiani. Il sistema controlla l’area e le popolazioni che vivono nel perimetro della frana di Ancona dal novembre del 2008 ed ha permesso, dopo più di 20 anni, di concedere alle stesse persone una abitabilità controllata e condizionata dal sistema, come da legge regionale 5 del 2002. Tale centro di monitoraggio, attivo 24 ore su 24, è conosciuto e stimato in tutto il mondo scientifico e fiore all’occhiello dell’amministrazione che mantiene contatti con università e centri di studio sulle frane sia italiani che internazionali. Da ultimo mi piace sottolineare e suggerire, a seguito dell’esperienza fatta, non solo gli aspetti positivi che possono essere legati a un esempio difficilmente esportabile in altri contesti, ma il fatto che centri di controllo del territorio possano essere istituiti nei Comuni anche consorziando diversi piccoli comuni tra loro. Questo permetterebbe alle amministrazioni di acquisire conoscenza diretta e fare sin da subito scelte progettuali, di pianificazione e di programmazione giuste e sicure per il territorio comunale amministrato oltre che per la sicurezza degli abitanti. Un ringraziamento ai volontari della protezione civile per il loro impegno in ogni occasione e prossimamente anche per gli Youth Games della Macroregione Adriatico-Ionica” ha concluso Foresi.
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