RaccontAncona: 17 dicembre 1972 – 17 dicembre 2022, 50 anni dalla scomparsa di Spadò, Alberto Spadolini.

 

50 anni dalla scomparsa di Spadò. Se ne andava infatti il 17 dicembre del 1972, Alberto Spadolini, uno dei figli più eclittici e amati della terra anconetana. Nato in città il 19 dicembre del 1907, fu uno dei protagonisti del ‘900.
A lui, nell’estate del 2012 il Comune di Ancona dedicò una riuscitissima mostra celebrativa alla Mole Vanvitelliana, dal titolo Spadò. L’artista eclettico che incantò l’Europa.
E davvero, Spadò, ammaliò il vecchio continente. Da Roma a Parigi, seppe catalizzare su di sé l’attenzione del mondo dell’epoca.

 

Da De Chirico a Moravia, egli diventa una “espressione vivente” del Movimento Futurista.
Che fosse un provetto ballerino se ne accorse Gabriele D’Annunzio.

Il suo fisico statuario e armonioso trova la sua conferma oltralpe. Emigrato a Parigi, nel 1932 aveva già conquistato il ruolo di premier danseur all’Opéra di Montecarlo, venerato dai massimi esponenti del mondo artistico francese, da Jean Cocteau agli attori Jean Marais e Jean Gabin, a Marcel Carné, da Dora Maar a Jean Renoir.
Spadolini non mette solo in luce le sue doti di danzatore ma anche quelle di pittore, scenografo, attore,regista, cantante. Negli anni ‘30 è amato da Joséphine Baker e Marlene Dietrich.

Ma al suo ricco curriculum aggiunge, durante la seconda guerra mondiale, anche il ruolo di agente per i servizi di spionaggio occidentali e adotta il nome di Ermes, Mercurio, il messaggero degli dei. A fianco di Josephine Baker al Casinò de Paris, Spadolini prosegue nel suo impegno, intrattenendo come la Baker contatti con la resistenza antinazista.
I tedeschi, invitarono l’artista dorico ad esibirsi a Berlino ed Hitler ne rimase impressionato. Al termine della guerra, è protagonista di applauditissime tournèe in tutto il mondo.

Ma la Francia e Parigi resteranno la sua casa: con lo sguardo sulla Senna, nel suo appartamento Spadolini dipinge, scrive diari, racconta delle sue Marche, crea quel meraviglioso archivio che soltanto nel 2005 fu scoperto, permettendo di riportare alla luce questo incredibile artista.
Se ne andò così, alla vigilia del suo 65esimo compleanno, il 17 dicembre del 1972.

Ricordi

Oltre alla mostra ad Ancona nel 2012, nel 2015 è stata inaugurata un’esposizione virtuale nel Castello di Brignac in Francia; il documentario Spadò, il danzatore nudo, diretto da Riccardo De Angelis e Romeo Marconi, viene presentato nel 2019 al Vittoriale di Gabriele d’Annunzio. Negli anni ’60 Alberto Spadolini restaura la discoteca del Grand-Hotel di Rimini ed inaugura un Atelier a Riccione riaperto al pubblico in occasione del 40º anniversario della scomparsa. Marco Travaglini ne cura la memoria attraverso diverse iniziative di successo e con ampio apprezzamento di pubblico e critica.

Per saperne di più: http://www.albertospadolini.it/