Poker d’Assi alle Muse
Marche Teatro presenta Poker d’Assi quattro spettacoli in abbonamento che saranno in scena al Teatro delle Muse da settembre a dicembre 2020. Gli spettacoli proposti sono tutte nuove produzioni di Marche Teatro con protagonisti della scena teatrale italiana diversi tra loro per appartenenza generazionale e stile.
Il programma si apre con la coppia artistica: Filippo Timi_Lucia Mascino diretti da Giuseppe Piccioni in Passeggiata di salute spettacolo originale ed intenso, segue Carrozzeria Orfeo con il paradossale, feroce e quasi profetico Miracoli metropolitani scritto da Gabriele di Luca, diretto dallo stesso di Luca con Massimiliano Setti e Alessandro Tedeschi.
Poi ancora Marco Baliani con Una notte sbagliata, spettacolo scritto dallo stesso Baliani e diretto da Maria Maglietta, dove interpreta i numerosi personaggi di una storia attuale; chiude il programma Carlo Cecchi, riconosciuto Maestro del teatro italiano, con due atti unici di Eduardo tra cui l’inedito per la scena: Dolore sotto chiave insieme allo spassoso, Sik sik l’artefice magico.
Apre il programma dal 24 settembre al 1 ottobre la prima nazionale di Passeggiata di salute di Nicolas Bedos, traduzione di Monica Capuani. Una commedia unica e speciale con protagonisti Filippo Timi e Lucia Mascino di nuovo insieme in palcoscenico guidati da Giuseppe Piccioni alla sua prima regia teatrale. Gli artisti proveranno lo spettacolo ad Ancona nell’ultima settimana di agosto e per due settimane da metà settembre fino al debutto. La produzione è di Marche Teatro, scena e luci Lucio Diana, costumi Stefania Cempini. Lo spettacolo sarà in scena al Teatro delle Muse dal 24 settembre al 1 ottobre. L’autore ci fa vivere con leggerezza e profondità una storia sentimentale attuale ed avvincente sulla follia e sull’amore; il testo di Bedos lo fa in un modo illuminato e lucido. Un uomo e una donna su una panchina si divertono, si piacciono, si desiderano. Il regista Giuseppe Piccioni scrive nella motivazione artistica “Ho scelto Passeggiata di salute di Nicolas Bedos per molti motivi. Il primo perché è un testo complesso, pieno di insidie e di possibili chiavi di lettura.
Abbastanza aperto per poterne proporre una rappresentazione personale e l’ideale per un regista come me che ama lavorare con gli attori, che vede nel lavoro degli attori e con gli attori il cuore della propria ricerca, così come ho cercato di evidenziare nella mia esperienza cinematografica. Almeno finora. Per questo ho scelto Lucia e Filippo con cui avevo già condiviso l’avventura di un film. Per il loro talento e per il sollievo che mi procura lavorare con attori così appassionati, privi di calcoli, sempre pronti a rischiare qualcosa per cercare, sulla scena, un momento di verità. Un altro motivo che mi ha portato a questa scelta è quello di evitare, di infilarmi in temi che avessero direttamente a che fare con l’attualità, e, nello stesso tempo, rilanciare un’idea di contagio ben diversa, quella appunto del contagio amoroso, di una malattia necessaria che da sempre, ostinatamente cerchiamo di rinnovare, nonostante le controindicazioni, le conseguenze, sempre incapaci di giungere ad una immunità che ci ponga definitivamente al riparo da possibili sofferenze-.
Dal 29 ottobre al 5 novembre in scena Carrozzeria Orfeo in Miracoli metropolitani. La Compagnia, ora in prova al Teatro delle Muse, debutterà in estiva al Napoli Teatro Festival Italia (30 e 31 luglio) per poi tornare ad Ancona.
La drammaturgia è di Gabriele Di Luca, in scena vedremo: Ambra Chiarello, Federico Gatti, Pier Luigi Pasino, Daniela Piperno, Beatrice Schiros, Massimiliano Setti, Federico Vanni, la regia è di Gabriele Di Luca, Massimiliano Setti, Alessandro Tedeschi. Scenografia e luci Lucio Diana, costumi Stefania Cempini, musiche originali Massimiliano Setti. Lo spettacolo è prodotto da Marche Teatro, Teatro dell’Elfo, Teatro Nazionale di Genova, Fondazione Teatro di Napoli-Teatro Bellini.
Carrozzeria Orfeo dopo Thanks for Vaselina e Animali da Bar, testi più esistenzialisti, e Cous Cous Klan, il più distopico, porta in scena il più politico Miracoli metropolitani, in cui il calco umano e drammatico risulta essere più profondo. L’alimentazione, il rapporto con il cibo, come alienazione di un Occidente decadente, sempre più distratto e imprigionato dai suoi passatempi superflui, la questione ambientale, la solitudine e la responsabilità: sono questi i temi attorno ai quali di sviluppa il mondo di Miracoli metropolitani. Uno spettacolo dove si riderà tanto, ma dove non si sta ridendo affatto.
Miracoli metropolitani si svolge in una cucina di un ristorante alla deriva e prossimo alla chiusura che per non fallire ha deciso di riciclarsi in un servizio di consegna a domicilio – tramite un’applicazione online – specializzato in cibo per intolleranti alimentari. Fuori dalla cucina, imperversa l’allarme di una guerra civile. Il mondo è diventato un luogo inaffidabile e meschino dove anche la sanità e la scuola si stanno trasformando in istituzioni ogni giorno più decadenti e incuranti del futuro. (…)
Dal 12 al 19 novembre in prima regionale va in scena Una notte sbagliata di e con Marco Baliani, regia Maria Maglietta, scena, luci, video Lucio Diana, paesaggi sonori Mirto Baliani, costumi Stefania Cempini, la produzione è di Marche Teatro.
Marco Baliani porta in scena in questo spettacolo il corpo di un essere umano già fragile, corpo che in quella notte che, poi, solo dopo scopriremo sbagliata, diventa un capro espiatorio… Entrare e uscire dalle teste e dai corpi dei protagonisti notturni della vicenda, compreso un cane, è la gimkana attorale di Baliani, fatta di continui cambi percettivi e linguistici, dentro una rete di rimandi sonori e visivi.
È da poco passata la mezzanotte e Tano, il protagonista della storia, esce a quell’ora insolita per portare fuori il suo cane. Questo l’incipit da cui la narrazione si dispiega, seguendo un andamento non lineare, sovvertendo obbligati nessi temporali. Le parole prendono strade divaricanti nel tentare di circoscrivere l’accadimento di quella “notte sbagliata”.
Chiude il quartetto di spettacoli dal 3 al 10 dicembre al Teatro delle Muse Dolore sotto chiave / Sik Sik l’artefice magico di Eduardo De Filippo con Carlo Cecchi, Angelica Ippolito, Vincenzo Ferrera, Dario Iubatti, Remo Stella, Marco Trotta regia Carlo Cecchi.
In Dolore sotto chiave le scene sono di Sergio Tramonti, i costumi di Nanà Cecchi; in Sik Sik l’artefice magico le scene e i costumi sono di Titina Maselli, la realizzazione delle scene e dei costumi di Barbara Bessi, le musica di Sandro Gorli. Le luci del dittico sono a cura di Camilla Piccioni. La produzione è MARCHE TEATRO, Teatro di Roma, Elledieffe.
Dolore sotto chiave nasce come radiodramma nel 1958, andato in onda l’anno successivo con Eduardo e la sorella Titina nel ruolo dei protagonisti, i fratelli Rocco e Lucia Capasso. Viene portato in scena due volte con la regia dell’autore, con Regina Bianchi e Franco Parenti nel 1964 (insieme a Il berretto a sonagli di Luigi Pirandello) per la riapertura del Teatro San Ferdinando di Napoli e nel 1980 (insieme a Gennareniello e Sik-Sik) con Luca De Filippo e Angelica Ippolito. Dolore sotto chiave è una girandola di situazioni grottesche, un gioco beffardo sul senso della morte, sulla sua permanenza nelle nostre vite. De Filippo gioca con la morte, la ridicolizza, l’esorcizza così: ridendoci (e facendoci ridere) su.
Sik Sik l’artefice magico, atto unico scritto nel 1929, è uno dei capolavori del Novecento. “Come in un film di Chaplin” – dice Carlo Cecchi – “è un testo immediato, comprensibile da chiunque e nello stesso tempo raffinatissimo. L’uso che Eduardo fa del napoletano e il rapporto tra il napoletano e l’italiano trova qui l’equilibrio di una forma perfetta, quella, appunto, di un capolavoro.”Sik -Sik (in napoletano, “sicco” significa secco, magro e, come racconta lo stesso Eduardo, si riferisce al suo fisico) è un illusionista maldestro e squattrinato che si esibisce in teatri di infimo ordine insieme con la moglie Giorgetta e Nicola, che gli fa da spalla. In SIK-SIK ritroviamo lo sprezzante realismo di Eduardo De Filippo e il teatro come metafora della vita. Con più di 450 repliche solo a Napoli, lo spettacolo ebbe un successo enorme.
Date le regole di distanziamento sociale attualmente in vigore, sarà consentito l’ingresso in sala per un massimo di 200 spettatori a recita. Il Teatro delle Muse è pronto ad accogliere in totale sicurezza il pubblico. Le recite saranno 32, 8 per ogni titolo.
La campagna abbonamenti sarà dal 23 luglio al 28 agosto prelazione riservata agli abbonati alla scorsa stagione con i nuovi abbonamenti.
Per abbonarsi a Poker d’Assi, gli abbonati alla stagione 19 20 dovranno scegliere nuovi turni e posti “temporanei”, che resteranno validi unicamente nel periodo settembre/dicembre 2020. I turni e posti della scorsa stagione 19/20 resteranno conservati e saranno garantiti fino alla riapertura completa di tutti i posti del teatro.
I nuovi abbonamenti partiranno dal 2 settembre 2020.
La vendita dei singoli biglietti dal 14 settembre 2020.
L’abbonamento a 4 titoli € 84,00 intero, € 76,00 ridotto (possessori MTCard oro/OperaCard)
€ 48,00 speciale giovani (fino a 30 anni / solo nelle file P e Q di platea)
Biglietti (in vendita dal 14 settembre) € 32,00 platea intero, € 28,00 platea ridotto (possessori MTCard oro/OperaCard)
Orario biglietteria del Teatro delle Muse da lunedì a venerdì dalle 9:30 alle 13:00
mercoledì, giovedì e venerdì anche dalle 17:30 alle 20:00
tel. 071.52525 – biglietteria@teatrodellemuse.org