Approvato il rendiconto per l’esercizio 2023 dal Consiglio Comunale
L’Assemblea consiliare ha approvato oggi il Rendiconto dell’esercizio 2023 del Comune di Ancona.
Il documento si riferisce a una annualità in cui la gestione finanziaria dell’Ente è stata caratterizzata dal susseguirsi di due diverse amministrazioni, in seguito alla consultazione elettorale di maggio 2023.
I conti certificano un risultato di amministrazione di 52 milioni di euro calcolato al 31 dicembre 2023 (al lordo degli accantonamenti e dei vincoli), che conferma il trend di miglioramento dello stesso negli anni, e un fondo di cassa finale di 25,7 milioni di euro, con un andamento che, nel corso dell’intera gestione, non ha mai reso necessario il ricorso allo strumento dell’anticipazione di tesoreria. Un segnale positivo, quest’ultimo, dal punto di vista tecnico della gestione, a cui si assommano altri dati significativi, primo tra tutti il maggiore ripiano del disavanzo storico straordinario – che comprende gli accantonamenti e i vincoli – (2 milioni di euro nel 2023, ulteriori rispetto alla quota minima prevista per il ripiano da una apposita delibera comunale del 2016 di 1.4 milioni di euro), il cui saldo al 31/12/2023 ammonta a 24 milioni di euro (sui 44 milioni del 2015).
Sul fronte dei residui attivi, inoltre, si segnala l’avvio di azioni di recupero delle entrate e in particolare di accelerazione delle riscossioni, anche con il coinvolgimento di Ancona Entrate Srl, nonché l’adozione dei provvedimenti di stralcio delle cartelle esattoriali e delle ingiunzioni di pagamento, consentiti dalla legge di bilancio 2023. In particolare il Comune di Ancona è stato interessato da due tipologie di “rottamazione”: lo stralcio dei crediti di importo residuo, alla data del 1 gennaio 2023, fino a mille euro; lo stralcio delle ingiunzioni di pagamento emesse dal 1 gennaio 2000 al 31 dicembre 2015, di importo residuo alla data del 1 gennaio 2023 fino a 1.000 euro.
Nel merito dell’efficienza e dell’efficacia dell’azione amministrativa, sono stati evidenziati i principali fattori che nella gestione della spesa corrente hanno lasciato pochi spazi all’esercizio della discrezionalità amministrativa. Tra questi, i più significativi sono il peso dei mutui, contratti in gran parte nel corso delle precedenti sindacature dopo la sospensione del patto di stabilità; le spese fisse continuative, l’inflazione, il costo del personale e la consistenza del fondo crediti di dubbia esigibilità (le cui voci più importanti, storicamente consolidate, riguardano i recuperi Imu, Tassa rifiuti, sanzioni al codice della strada), che costituisce la parte più importante degli accantonamenti (quasi 31 milioni di euro su un totale di 46 milioni), sui quali l’amministrazione intende intervenire con una riorganizzazione generale.
In relazione all’indebitamento i dati mostrano una crescita sensibile tra il 2021 e il 2023. Il totale dei nuovi prestiti 2023 ammonta a 14.988.000 euro, in parte per il cofinanziamento dei progetti PNRR.
La gestione finanziaria dell’esercizio 2023, inoltre, è stata caratterizzata dal definitivo superamento della pandemia da Covid-19, che ha determinato la progressiva ripresa di tutte le attività economiche e, allo stesso tempo, il venir meno dei contributi straordinari da parte dello Stato che, nel periodo pandemico, avevano costituito un importante sostegno ai bilanci comunali. Oltre a questo, nel corso del 2023 è stato dato avvio a tutti i cantieri PNRR con il conseguente impego delle risorse assegnate.
Sul fronte dei costi energetici, l’esercizio 2023 ha visto un progressivo rallentamento dei prezzi, dopo la rapida e rilevante crescita nell’esercizio 2022 a causa dello scoppio del conflitto bellico in Ucraina, che aveva comportato un significativo aumento, in particolare, delle spese sostenute dal Comune per la fornitura di calore e di energia elettrica. A fronte del rallentamento dei prezzi, si è però notevolmente ridotto anche l’intervento dello Stato sotto forma di contributi straordinari, passati da 1,140 milioni di euro del 2022 a 295 mila euro del 2023.
Sugli equilibri correnti dell’esercizio 2023 ha inciso positivamente la rinegoziazione dei mutui Cassa depositi e prestiti effettuata nel 2022. Tale operazione ha consentito di conseguire un notevole risparmio in termini di rate di ammortamento dell’esercizio 2023 e un risparmio complessivo dell’operazione, ma comporterà una risalita a decorrere dall’esercizio 2024, con conseguente appesantimento sulla spesa corrente degli esercizi successivi, come già evidenziato in sede di predisposizione e presentazione del bilancio di previsione 2024.