Bilancio di previsione 2024, nessun aumento di tariffe e attenzione alle categorie più deboli
E’ una manovra da 135 milioni di euro di spesa corrente quella varata dall’Amministrazione comunale di Ancona, che si appresta a concludere, entro fine anno, l’iter per l’approvazione del bilancio di previsione 2024, il primo dell’Amministrazione Silvetti.
“Si tratta di un passaggio strategico importante e delicato – spiega il sindaco – che deve proteggere e salvaguardare i settori più sensibili e al contempo porre le basi per gli importanti progetti sui quali questa Amministrazione si è impegnata con i cittadini, con le categorie economiche e con i portatori di interesse, che vogliamo mettere in condizione di rendere sempre più vivo e produttivo il tessuto economico, sociale e civile di questa città. Per far questo – prosegue il primo cittadino – ci facciamo carico di una sfida considerevole: mettere in equilibrio la nostra progettualità con le rigidità di una manovra finanziaria derivanti da fattori contingenti e pregressi. Perciò dobbiamo mettere in campo tutti gli strumenti necessari e a nostra disposizione”.
Il sindaco Daniele Silvetti
Dal punto di vista tecnico, il vicesindaco e assessore al Bilancio Giovanni Zinni riconosce, tra le criticità più significative, “l’aumento considerevole delle spese fisse in grande parte dovuto alle rate dei mutui per effetto dell’elevato indebitamento ereditato dai precedenti documenti di bilancio ed alle spese del personale, su cui gravano gli aumenti contrattuali; la “saturazione” della parte relativa alle entrate da tributi, in particolare addizionale IRPEF e IMU, le cui aliquote sono già al massimo; la scelta di non intervenire sulle tariffe per i servizi a domanda individuale e sugli altri tributi come il Canone Unico Patrimoniale”. Lo stesso assessore enuclea, parallelamente, i concetti cardine della manovra che il 21 dicembre andrà all’esame del Consiglio: copertura tecnica della spesa obbligatoria, comprese i contratti e le utenze, con un’apertura dei settori che coinvolgono anche i privati, e copertura politica delle materie che prevedono il rilancio della città, in termini di lavori pubblici e infrastrutture. A cui si affianca – sottolinea Zinni – “una risposta concreta alle esigenze dettate dal sociale, con due milioni in più rispetto al preventivo 2023, varato dalla precedente Amministrazione (18,5 milioni di euro nel 2024, contro i 16,5 del 2023 n.d.r.), con una particolare attenzione alle disabilità e ai minori e con l’accoglimento della richiesta dei sindacati territoriali di Cgil, Cisl e Uil di garantire un contributo per il fondo affitti, che sarà di 245 mila euro, oltre che con una posta da 300 mila euro per il supporto rispetto al caro bollette fermo restando la decisione di non aumentare le tariffe, nemmeno per i servizi a domanda individuale”.
vicesindaco e assessore al Bilancio Giovanni Zinni
“Nonostante le criticità di questo bilancio – spiega Giovanni Zinni – attinenti all’aumento dei costi fissi e certi che una Amministrazione comunale deve necessariamente pagare, il punto di forza di questo bilancio è che garantisce per tutto l’anno di esercizio tutto quello che attiene al bilancio tecnico, alle parti contrattualizzate, al personale. Per quanto riguarda quelle materie che hanno rilevanza di scelta politica, abbiamo comunque garantito il settore dei lavori pubblici, del verde, delle manutenzioni, con dati certi che consentono innanzitutto l’inizio dell’attuazione del piano triennale delle opere pubbliche. La parte che invece resta aperta è costituita da quelle materie di competenza con una forte rilevanza mediatica legate a cultura, grandi eventi, università, politiche giovanili. Su questo versante abbiamo inserito in bilancio le risorse necessarie per garantire subito l’avvio di tutte le attività. Il bilancio però in questo caso resta aperto, perché ovviamente vogliamo reperire il maggior numero di fondi possibile, per avviare poi un potenziamento delle iniziative nel corso del 2024”.
Il quadro di partenza delinea, dunque, un bilancio che risente dell’impostazione ricevuta dai documenti contabili precedenti, con l’aggravio di alcuni cambiamenti rilevanti per il 2024: il forte aumento della quota rimborso dei mutui di circa 3,8 milioni di euro rispetto al preventivo 2023 imputabile agli effetti della rinegoziazione dei mutui approvata nel 2022 dalla precedente Amministrazione ed alle ripercussione dell’accensione di mutui flessibili accesi nel 2021 e 2022 oltre che dall’innalzamento degli interessi; i costi delle utenze per i quali è cessato il contributo straordinario dello Stato garantito fino al 2023; l’aumento delle spese del personale provocato dal rinnovo della contrattazione nazionale.
Nonostante la scarsità di risorse e la grave crisi economica e inflazionistica, la giunta Silvetti ha deciso di mantenere invariate la politica tariffaria e la qualità dei servizi, gli interventi di sostegno alle famiglie, di garantire il livello di spesa per la gestione delle risorse umane, di orientare gli investimenti nella direzione delle manutenzioni, del decoro, della valorizzazione della città ad ampio raggio, avviando però nel contempo un’attività di analisi e conseguente possibile efficientamento delle varie attività, compresa quelle delle partecipate.
Al fine, inoltre, di rispettare i tempi previsti dalla normativa e di garantire l’azione amministrativa sin dall’inizio dell’anno 2024, consentendo l’immediato avvio delle attività legate ai servizi e ai lavori pubblici, questa Amministrazione si è assunta l’onere di giungere all’approvazione della manovra di bilancio di previsione 2024/2026 entro fine anno. La presentazione al Consiglio è infatti prevista per il 21 dicembre, anche in assenza della manovra statale e regionale prevista per fine anno. Ciò significa che si procederà poi con le necessarie variazioni quando queste ultime saranno rese definitive.
“Questa Amministrazione – sottolinea l’assessore – per dovere di continuità amministrativa dovrà gestire anche le situazioni pregresse e, al contempo, si adopererà anche in sinergia con Stato e Regione, per reperire risorse straordinarie in grado di garantire il raggiungimento degli obiettivi”.
Un ruolo strategico è svolto dall’attività di efficientamento in atto, che da un lato tende a riorganizzare la macchina comunale con una nuova macrostruttura finalizzata a garantire un sistema più fluido e veloce a servizio dei cittadini e, dall’altro, mette in campo un progetto di ottimizzazione basato sulla revisione sistematica delle spese.
Nell’ottica dell’ottimizzazione, il bilancio di previsione tiene in forte considerazione la prospettiva triennale, con l’obiettivo di fronteggiare il quadro strutturale attualmente non favorevole affiancando alla programmazione dei prossimi anni una revisione di tutte le voci in uscita, che sarà affrontata con un apposito progetto operativo, ‘Ancona ci conta’, e con un piano di valorizzazione del patrimonio che tende a mettere in circolo nuove risorse.
In quest’ottica, relativamente alle Società Partecipate dirette e indirette, le quote in possesso del Comune di Ancona verranno tutte mantenute e contestualmente si procederà all’analisi dei contratti di servizio in base alle nuove disposizioni normative. Su Conerobus, avendo chiuso il Bilancio con una perdita ingente, è stata avviata una fase di contenimento dei costi e l’efficientamento della gestione.
E’ in fase di redazione il nuovo Piano industriale che verrà sottoposto all’assemblea. Un Piano che punta alla riduzione delle perdite, all’ottimizzazione del servizio e alla riorganizzazione dell’intera azienda. Per Marche Teatro l’Amministrazione intende avviare un percorso di revisione di tutti gli organismi che operano nel settore culturale.
Il programma triennale delle opere pubbliche 2024-2026
Il programma prevede interventi complessivi per 87 milioni di euro nel triennio.
Nel dettaglio, per l’annualità 2024, 12,4 milioni sono interventi per i quali sono previsti finanziamenti di legge e circa 11 milioni sono interventi prioritari per l’Amministrazione, che saranno finanziati tramite muto. Altri interventi per 12,2 milioni di euro saranno finanziati con capitali provenienti da alienazioni di immobili comunali. Nell’ambito del triennio è prevista inoltre la realizzazione di interventi con capitale privato per un importo di 7,3 milioni.
Gli interventi ritenuti prioritari tra quelli finanziati per il 2024 sono: la manutenzione delle strade, la manutenzione delle scuole, il completamento della scalinata del Passetto, la manutenzione degli edifici pubblici, la riqualificazione di alcuni colombari del cimitero di Tavernelle.
Per il centro cittadino sono previsti interventi di riqualificazione di piazza Stamira e dello scalone Nappi.
Per gli impianti sportivi sono previsti vari interventi, tra cui lo stadio del Conero, la piscina di Ponterosso, il Panettone.
Per quanto riguarda l’edilizia scolastica, si darà corso al ripristino delle tre scuole chiuse a seguito del sisma del novembre 2022: Podesti, XXV Aprile e Pinocchio.
Si darà corso, inoltre, ai primi interventi alla baia di Portonovo, oltre a quelli stagionali, in attesa di acquisire il finanziamento di circa 5 milioni per la realizzazione del percorso pedonale lungo la strada di accesso e la riqualificazione dei Mutilatini, programmate nella seconda annualità.
Particolare rilievo è stato attribuito a un intervento ritenuto prioritario: la realizzazione dell’impianto di cremazione al cimitero di Tavernelle, vicino alla sala del commiato. L’impianto, realizzabile in circa 2 anni, potrà produrre entrate rilevanti per il Comune di Ancona, che potranno essere reinvestite nel miglioramento della manutenzione e della qualità dei tredici cimiteri cittadini.
SCHEDA: ANALISI AUMENTO DEL COSTO DEL DEBITO
I motivi principali dell’aumento del costo del debito e dell’impatto finanziario relativo alla restituzione del capitale sono:
1. Effetti della rinegoziazione 2022
2. Accensione di mutui flessibili a tasso variabile negli anni 2021 e 2022
3. Presenza in portafoglio di mutui e prestiti a tasso variabile, alcuni di elevato importo residuo – tra cui mutui SPV PROJECT 2219 srl (ex Dexia Crediop) e BOC;
1. Effetti della rinegoziazione 2022
Con l’operazione di rinegoziazione dei mutui CDP perfezionata nell’ottobre 2022 si è aderito all’opzione di rinegoziare il portafoglio debitorio riducendo la durata di ciascuna posizione di tre anni rispetto all’ultimo piano di ammortamento valido; ciò ha comportato
– Una riduzione degli importi complessivi da corrispondere a CDP per 4 rate (dalla II° del 2022 alla I° del 2024) per effetto della contemporanea diminuzione sia della quota capitale che della quota interessi; questo comporta nel 2024 un aumento di circa 1,3 milioni di euro e nel 2025 di ulteriori 1,4 milioni di euro;
– Un aumento dalla II° rata 2024 che perdura per l’intero periodo interessato alla rinegoziazione (2040) in modo pressoché costante, ma dal 2028 si riverificano nuovamente risparmi nella quota interessi e l’aumento della rata è dovuto ad un maggior rimborso di quota capitale;
– Un minor costo, al termine dell’operazione, di circa 3.643.000,00 di quota interessi dovuta agli effetti della riduzione della tempistica che, producendo maggiori rimborsi di quota capitale, diminuisce il debito residuo più velocemente;
– Dal 2041 la diminuzione, per le posizioni rinegoziate, è completo nelle due componenti (capitale + interessi).
2. Accensione mutui flessibili CDP
Negli anni 2021 e 2022 sono stati accesi mutui flessibili con CDP che possiedono le seguenti caratteristiche: vengono concessi a tasso variabile + spread che viene fissato al momento della concessione; l’importo contrattuale (debito residuo) è pari alla somma concessa, tuttavia la contabilizzazione in bilancio dipende dal suo effettivo utilizzo (richieste di erogazione delle somme) e l’ammortamento viene posticipato di almeno un anno rispetto alla contrattualizzazione. Ciò comporta:
– maturano interessi di preammortamento fino all’inizio dell’ammortamento (costi aggiuntivi per l’utilizzo delle somme);
– le somme concesse vengono ripartite su più esercizi e quindi hanno ricadute debitorie sugli anni successivi alla contrattualizzazione, aumentando il debito residuo ad ogni 01/01;
– prima dell’inizio dell’ammortamento si può opzionare la trasformazione in tasso fisso, che sarà comunque più alto rispetto ad un mutuo a tasso fisso ordinario perché risente della maggiorazione dovuta allo spread contrattuale;
– la convenienza a contrattualizzare questa tipologia di mutui è legata ad importi di notevole entità e progetti importanti di lunga durata nella realizzazione.
Alla fine del 2023 tutti i flessibili stipulati nel 2021 si sono trasformati in mutui ordinari andando così ad impattare sul valore delle quote da rimborsare.
3. Aumento dei tassi variabili.
In portafoglio esistono ancora mutui concessi a tasso variabile di vari tipi:
– Mutui ex banca Marche, da ultimo INTESA San Paolo;
– N. 7 posizioni di BOC, buoni obbligazionari risalenti ai primi anni 2000 e non estinguibili (in scadenza naturale dal 2025 al 2030);
– N. 1 mutuo SPV Project srl (ex Dexia Crediop) in scadenza naturale al 30/06/2024.
L’aumento progressivo dei tassi variabili ha comportato un maggior onere per la quota interessi, soprattutto dei BOC. L’ultimo BOC scadrà naturalmente nel 2030, tutti gli altri (di importo residuo minore) a partire dal 2025. La quota capitale rimborsata annualmente dei BOC è ancora piuttosto elevata, ammontando nel 2024 ad € 2.660.224,90.