Ancona sottoscrive la Carta dei diritti della bambina
Venerdì 24 novembre, a ridosso della ricorrenza della Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le Donne, il Sindaco di Ancona, Daniele Silvetti, sottoscriverà – su richiesta della Sezione FIDAPA BPW Italy (Federazione Italiana nelle Arti, Professioni e Affari) Ancona Riviera del Conero – la CARTA DEI DIRITTI DELLA BAMBINA.
Per la FIDAPA saranno presenti la presidente Cristina Gorajski Visconti e la Consigliera delegata al Progetto, Patrizia Bianchi.
La versione originale della Carta dei Diritti della Bambina è stata presentata ed approvata durante il Congresso della BPW Europa ( Business & Professional Women ), tenutosi a Reykjavik nel 1997, a seguito di un seminario tenuto da Janice Brancroft sul tema “Il futuro della bambina in Europa”.
E’ un documento unico nel panorama della cultura di genere, redatto dalla BPW Europa a seguito della drammatica condizione femminile denunciata a Pechino nella Conferenza mondiale sulle donne del 1995. Ispirata alla Convenzione ONU sui Diritti del fanciullo del 1989, a differenza e ad integrazione di questa, che pone sullo stesso piano i due generi, la Carta dei diritti della Bambina li distingue in termini di caratteristiche e bisogni, avuto riguardo alle diverse connotazioni fisiche ed emozionali.
La Carta deve essere letta come una premessa fondamentale per l’affermazione e la tutela dei diritti delle donne fin dalla nascita. La bambina deve essere aiutata, protetta fin dalla nascita e formata in modo che possa crescere nella piena consapevolezza dei suoi diritti e dei suoi doveri contro ogni forma di discriminazione.
Molte Federazioni e club della BPW- e tra questi quello di ANCONA- sono particolarmente attivi in questa materia, e sono stati in grado di ottenere l’adozione della presente Carta da parte delle istituzioni locali, in forma aggiornata.
Il Comitato di Coordinamento Europeo interessa tutte le Federazioni e i Club europei della BPW a diffondere questa Carta, principalmente nei Paesi coinvolti nel problema delle donne rifugiate.