“Cose dall’altro mondo” da Monet a Warhol capolavori alla Pinacoteca Civica Podesti
Fino all’8 gennaio 2023 la Pinacoteca Civica Francesco Podesti ospiterà i capolavori della Johannesburg Art Gallery nella mostra Cose dall’Altro Mondo! – Da Monet a Warhol.
Tra gli artisti in mostra ci saranno Monet, Signac, Courbet, Degas, Sisley, Derain, Picasso, Matisse, Modigliani, Bacon, Warhol. “E’ straordinario – dice l’assessore alla cultura Paolo Marasca – vedere che dal lavoro di anni scaturiscono nuove occasioni per tutto il territorio: la Pinacoteca ha riaperto, si è dotata di un team di lavoro competente, ha quindi creato nuovi spazi espositivi, ha acquistato dipinti, si è fatta conoscere e ora attira mostre che rilanciano l’intero centro di Ancona da un lato e, dall’altro, permettono al centro Italia di godere di opere così importanti. Siamo molto fieri”.
Sulla stessa linea la responsabile dei musei Maria Vittoria Carloni e il curatore della collezione Stefano Zuffi: “La mostra – spiegano – non cala sulla nostra Pinacoteca come un’astronave, anzi: il progetto di allestimento dell’architetto Carla Lucarelli si sposa perfettamente con il lavoro che stiamo facendo sull’allestimento permanente. Ogni operazione del Museo è il tassello di un mosaico che va a posto e ha dietro un grande lavoro di backoffice”.
Il titolo dell’esposizione rende ragione della complessità e dell’interesse dell’operazione, che, grazie all’opera dei curatori Simona Bartolena e Stefano Zuffi, porterà nel capoluogo marchigiano sessantatré opere, che saranno distribuite, all’interno della Pinacoteca, in un percorso integrato con quello della collezione permanente.
Il racconto che si offrirà al visitatore non sarà solo quello di un lungo, composito e importantissimo segmento della storia dell’arte a livello internazionale, attraverso le opere di alcuni dei più importanti artisti di tutti i tempi, ma traccerà anche il profilo culturale, per i più inedito, di una città giovane e dinamica, in cui, accanto alle suggestioni culturali, storiche e naturali più note, esistono una scena artistica e una realtà museale, di cui la Johannesburg Art Gallery è una delle principali espressioni, capaci di dialogare alla pari con i più noti ambienti artistici internazionali. “Una realtà davvero preziosa e tutta da scoprire quella della Johannesburg Art Gallery – afferma la curatrice Simona Bartolena – una realtà consapevole del proprio passato ma fermamente convinta della necessità di uno sguardo verso il futuro. Un museo importante, vitale, che ha preso vita da una passione, e che con passione e intelligenza prosegue ancora oggi il proprio cammino”.
La mostra riflette, di fatto, proprio il percorso di crescita artistico-culturale della città di Johannesburg e in particolare della Johannesburg Art Gallery (Jag), fondata negli anni 10 del 1900 dalla collezionista Dorothea Sarah Florence Alexandra Ortlepp Phillips, meglio nota come Lady Florence Phillips, con l’intento di trasformare un centro minerario, cresciuto intorno alla ricchezza dei suoi giacimenti, in una città improntata sui modelli delle capitali europee, con un museo che non fosse solo uno spazio nel quale raccogliere opere d’arte ed esporle, ma un luogo per la società civile. L’obiettivo, dichiarato, di lungo termine era quello di preparare la strada per la crescita di una Scuola d’Arte Sudafricana, anche attraverso lo studio dei capolavori che la galleria avrebbe dovuto contenere, anche per incentivare gli artisti locali e per cominciare una grande collezione di Arte Sudafricana.
Per questo la mostra comincia con l’arte inglese dell’Ottocento e termina con una selezione di artisti sudafricani. Non è un caso dunque che si cominci con un omaggio a Lady Phillips, con un ritratto firmato da Antonio Mancini, che la ritrae a 46 anni.
La prima sezione della mostra è dedicata alla scena inglese dell’Ottocento, molto presente nella collezione del museo non solo per il legame strettissimo della società che ha dato vita alla Art Gallery con gli ambienti britannici, ma anche perché alcune donazioni hanno ulteriormente arricchito la collezione con opere vittoriane e preraffaellite.
La seconda sezione, invece, ripercorre la scena francese del XIX secolo, dall’esperienza dei barbizonniers – ben rappresentata da un poetico paesaggio di Corot – al realismo di Courbet – presente in mostra con uno splendido scorcio delle falesie di Étretat –, per arrivare, passando da Monet, Sisley e Degas, fino alle generazioni del postimpressionismo. Una sezione eterogenea, che comprende pochi decenni di pittura ma una sorprendente varietà di linguaggi, suggerendo un percorso molto noto ma sempre interessante, che prende avvio dalle ricerche sul vero dei grandi padri del movimento, prosegue negli anni d’oro dell’impressionismo per arrivare a coloro che, forti delle sperimentazioni formali e delle conquiste della nouvelle peinture, si sono spinti più in là, aprendo le porte al XX secolo. Presenti nella sezione, oltre alle personalità cardine di questa epocale svolta – quali Cézanne e Van Gogh – anche artisti come Signac, Le Sidaner, Vuillard, Bonnard e altri.
La terza sezione è occupata dal più recente nucleo novecentesco del museo, dove sono rappresentati i protagonisti della scena del primo Novecento: da Derain a Picasso, da Modigliani a Matisse. Il percorso prosegue poi nel secondo dopoguerra, con opere di importanti maestri della scena internazionale, tra cui spicca un doloroso ritratto di Francis Bacon.
Un’ulteriore sezione è dedicata alla scena sudafricana, l’arte del mondo di Lady Phillips. Le opere esposte sono firmate da artisti ben rappresentativi di un contesto che da sempre si dibatte tra culture diverse, diviso tra tradizioni locali e influenze europee.
La mostra sarà visitabile negli orari di apertura della Pinacoteca con biglietto di ingresso valido sia per l’esposizione sia per la vista di tutte le altre sale (intero 12 euro, ridotto 10 euro, scuole 5 euro).
ORARI:
dal martedì al venerdì 10-13 / 16-19
sabato, domenica e festivi 10-19
Ingresso: VIA PIZZECOLLI 17
Per info e/o prenotazioni 071 2225047 (negli orari di apertura) museicivici.ancona@gmail.com
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I CURATORI DELLA MOSTRA: SIMONA BARTOLENA – STEFANO ZUFFI
SIMONA BARTOLENA
Simona Bartolena è storica e critica d’arte. Ha pubblicato numerosi testi di storia dell’arte per le più prestigiose case editrici italiane e straniere e curato importanti esposizioni in spazi pubblici e privati. Collabora attivamente con musei, associazioni culturali, archivi, gallerie e società del settore. Lavora come critico con molti artisti contemporanei, sia già affermati che emergenti.
Dal 2011 è presidente dell’Associazione heart – pulsazioni culturali e direttore scientifico dello Spazio heart di Vimercate. Dal 2013 è direttore artistico degli spazi espositivi e dei progetti culturali della R&P Legal di Milano e dal 2014 consulente scientifica e curatrice per ViDi, società che organizza mostre ed eventi, e per il Consorzio di Villa Greppi per la sezione Arti visive e per il progetto Residenze d’artista. Dal 2012 è nell’Italy Commettee del National Museum of Women in the Arts di Washington. Dal 2019 è nel CDA della Permanente di Milano e nel comitato scientifico dell’Archivio Arturo Vermi.
Da sempre è molto attiva nel settore della divulgazione e della didattica e tiene conferenze, corsi, seminari a più livelli, presso biblioteche, gallerie, associazioni culturali, istituti pubblici e privati. Dal 2012 ha la cattedra di Pittura dell’Ottocento e dal 2017 anche quella di Pittura del Novecento presso il Collegio Lombardo di Milano, per i corsi di specializzazione in arte antiquaria promossi dalla Camera di Commercio.
Con Armando Fettolini firma dal 2015 progetti a due mani con lo pseudonimo di Ponte43.
Le ultime mostre da lei curate sono: Die moderne kommen, Degas, Monet und Freunde, presso la Kunsthalle di Heilbronn, Segni, da Cézanne a Picasso, da Kandinskij a Miró all’Antiquarium di Centuripe (En), Sotto il cielo di Roma, dalla scuola di via Cavour ai nostri giorni, allo Spazio heart di Vimercate, Sguardi sul futurismo, nella Quadreria Crivelli di Trezzo sull’Adda e a Palazzo delle Paure a Lecco: Paesaggi possibili, da De Nittis a Morlotti, da Carrà a Fontana (2021), La luce del vero, l’eredità della pittura macchiaiola, da Fattori a Ghiglia (2022) e, tutt’ora in corso, Poetiche, quotidiano e immaginario nella pittura dell’ottocento italiano.
STEFANO ZUFFI
Stefano Zuffi, storico dell’arte, è nato a Milano. Ricopre l’incarico di curatore della Pinacoteca Civica di Ancona.
Dopo la laurea in Lettere Moderne presso l’Università degli studi di Milano, si è specializzato in Museologia e Museografia presso il Politecnico di Milano.
Tra il 1994 e il 2006 lavora come consulente editoriale e scientifico per la casa editrice Electa Mondadori, e in questa veste è autore e curatore di alcune collane di successo tra cui Artbook, I dizionari dell’arte. Coordina l’opera di carattere enciclopedico La Storia dell’Arte, in 34 volumi. Nel corso degli anni successivi, come professionista indipendente, giunge a pubblicare oltre cento titoli di divulgazione culturale, presso diversi editori italiani e internazionali (Mondadori, Skira, Longanesi, Feltrinelli, Rizzoli e altri): alcune delle sue opere sono state tradotte in più lingue.
Una parte della produzione è stata indirizzata all’editoria scolastica e ai libri d’arte per bambini e ragazzi. Come curatore ha seguito la progettazione, la realizzazione e l’allestimento di mostre d’arte antica e moderna di respiro internazionale in diverse città d’Italia (Milano, Genova, Torino, Bologna, Verona, Catania, Pisa e altre). È collaboratore di riviste specializzate e di rubriche radiofoniche, si occupa dell’organizzazione di cicli di conferenze. E’ consulente scientifico della Pinacoteca di Brera e vicepresidente dell’associazione Amici del Museo Poldi Pezzoli.
Servizi didattici Pinacoteca Civica “Francesco Podesti”
Partner ufficiale prevendita www.vivaticket.it
Le foto della conferenza stampa di presentazione:
ALCUNE DELLE OPERE ESPOSTE:
DIDA
Alfred Sisley, Sulla riva del fiume a Veneux, 1881, olio su tela, ©Johannesburg Art Gallery
Claude Monet, Primavera, 1875, olio su tela, ©Johannesburg Art Gallery
Dante Gabriel Rossetti, Regina Cordium, 1860, olio su tavola, ©Johannesburg Art Gallery
Edgar Degas, Due ballerine, 1898, pastello su carta, ©Johannesburg Art Gallery
Eugène Louis Boudin, Il porto di Trouville, 1893, olio su tela, ©Johannesburg Art Gallery
Gustave Courbet, La scogliera a Étretat, 1869, olio su tela, ©Johannesburg Art Gallery
Henri Fantin-Latour, Bouquet, olio su tela, ©Johannesburg Art Gallery
Joseph Mallord William Turner, Hammerstein sotto Andernach, 1817, acquerello su carta, ©Johannesburg Art Gallery
Paul Signac, Barche a Locmalo, 1922, acquerello su carta, ©Johannesburg Art Gallery
Pierre Bonnard, Tramonto primaverile, 1909, olio su tela, ©Johannesburg Art Gallery
Selby Mvusi, Measure of the city, 1962, olio su tela, ©Johannesburg Art Gallery
Vincent Van Gogh, Ritratto di uomo anziano, 1881-1883, carboncino su carta, ©Johannesburg Art Gallery
William Kentridge, Casspirs (veicolo antimina) pieno d’amore, 1989, puntasecca su carta velina, ©Johannesburg Art Gallery
William Kentridge, Soho in una stanza allagata [Disegno da Stereoscope], 1999, carboncino e pastello su carta, ©Johannesburg Art Gallery