Alle Muse c’è “La classe”
Dal 7 al 10 aprile al Teatro delle Muse di Ancona va in scena lo spettacolo La classe di Vincenzo Manna con Claudio Casadio, Andrea Paolotti, Valentina Carli, Edoardo Frullini, Federico Le Pera, Caterina Marino, Andrea Monno, Giulia Paoletti regia Giuseppe Marini, scene Alessandro Chiti, costumi Laura Fantuzzo, musiche Paolo Coletta, light designer Javier Delle Monache, produzione Società per Attori, Accademia Perduta/Romagna Teatri, Goldenart Production in collaborazione con Tecnè, Società Italiana di Riabilitazione Psicosociale e Phidia il progetto e lo spettacolo sono sostenuti da Amnesty International – Sezione Italia.
Il testo scritto da Vincenzo Manna è un innovativo esperimento di data storytelling.
Il progetto ha preso l’avvio da una ricerca condotta da Tecné, basata su circa 2.000 interviste a giovani tra i 16 e i 19 anni, sulla loro relazione con gli altri, intesi come diversi, altro da sé, e sul loro rapporto con il tempo, inteso come capacità di legare il presente con un passato anche remoto e con un futuro non prossimo. Gli argomenti trattati nel corso delle interviste hanno rappresentato un importante contributo alla scrittura drammaturgica del testo “La Classe” da parte di Vincenzo Manna.
Dalle note dello spettacolo: I giorni di oggi. Una cittadina europea in forte crisi economica. Disagio, criminalità e conflitti sociali sono il quotidiano di un decadimento generalizzato che sembra inarrestabile. A peggiorare la situazione, appena fuori dalla città, c’è lo “Zoo”, uno dei campi profughi più vasti del continente che ha ulteriormente deteriorato un tessuto sociale sull’orlo del collasso ma, paradossalmente, ha anche portato lavoro, non ultima la costruzione di un muro intorno al campo per evitare la fuga dei rifugiati. Alla periferia della cittadina, in uno dei quartiere più popolari, a pochi chilometri dallo “Zoo”, c’è una scuola superiore, un Istituto Comprensivo specializzato in corsi professionali che avviano al lavoro. La scuola, le strutture, gli studenti e il corpo docente, sono specchio esemplare della depressione economica e sociale della cittadina. Albert, straniero di terza generazione intorno ai 35 anni, laureato in Storia, viene assunto all’Istituto Comprensivo nel ruolo di Professore Potenziato: il suo compito è tenere per quattro settimane un corso di recupero pomeridiano per sei studenti sospesi per motivi disciplinari. Dopo anni in “lista d’attesa”, Albert è alla prima esperienza lavorativa ufficiale. Il Preside dell’Istituto gli dà subito le coordinate sul tipo di attività che dovrà svolgere: il corso non ha nessuna rilevanza didattica, serve solo a far recuperare crediti agli studenti che, nell’interesse della scuola, devono adempiere all’obbligo scolastico e diplomarsi il prima possibile. Tuttavia, intravedendo nella loro rabbia una possibilità di comunicazione, Albert, riesce a far breccia nel loro disagio e conquista la fiducia della maggior parte della classe. Abbandona la didattica suggerita e propone agli studenti di partecipare ad un concorso, un “bando europeo” per le scuole superiori che ha per tema “I giovani e gli adolescenti vittime dell’Olocausto”. Gli studenti, inizialmente deridono la proposta di Albert, ma si lasciano convincere quando questi gli mostra un documento che gira da qualche tempo nello “Zoo”: foto e carte di un rifugiato che prima della fuga dal paese d’origine aveva il compito di catalogare morti e perseguitati dal regime per il quale lavorava. Il regime, grazie all’appoggio di alcune nazioni estere, nell’indifferenza pressoché totale delle comunità internazionali, è impegnato in una sanguinosa guerra civile che sta decimando intere città a pochi chilometri dal confine europeo. È il conflitto da cui la maggior parte dei rifugiati dello “Zoo” scappano… È quello l’Olocausto di cui gli studenti si dovranno occupare. La cittadina viene però scossa da atti di violenza e disordine sociale, causati dalla presenza dello “Zoo”. Le reazioni dei ragazzi sono diverse e a tratti imprevedibili. Per Albert è sempre più difficile tenere la situazione sotto controllo…
Gli spettacolo teatrali alle Muse hanno repliche giovedì venerdì sabato alle ore 20.45; il sabato anche alle ore 16 e alla domenica alle ore 16.30.
I BIGLIETTI SI POSSONO ACQUISTARE:
– contattando la biglietteria allo 071.52525
– recandosi presso la biglietteria del Teatro delle Muse
– on-line su www.vivaticket.com
Tutte le info sono disponibili su www.marcheteatro.it/biglietteria
ORARI APERTURA BIGLIETTERIA
dal martedì al sabato dalle 9.30 alle 13
dal mercoledì al venerdì dalle 15 alle ore 18
La biglietteria è sempre aperta un’ora prima dell’inizio degli spettacoli a pagamento
Per prenotazione gruppi o scuole 07120784222 info@marcheteatro.it
SERVIZIO APERITIVO
L’APERITIVO ALLE MUSE È A CURA DEL CAFFE DEL TEATRO. L’aperitivo è dalle ore 19.15 durante gli spettacoli serali della stagione 2021-22 di ancona (teatro/danza/eventi internazionali). È necessaria la prenotazione ai numeri 3272973174 – 329 2079365 (anche via whatsapp) entro le 18.00 del giorno di spettacolo.
PROSSIMI APPUNTAMENTI:
Il 22 e 23 aprile in scena in esclusiva regionale, lo spettacolo di Romeo Castellucci, BROS.
Infine Marco Baliani alla sua quinta produzione con Marche Teatro dirige un quartetto di giovani attori sul suo nuovo testo Vista da qui che debutta ad Ancona al Teatro Speirmentale in prima nazionale il 29 e 30 aprile.