Fino al 25 giugno la mostra “La rivolta dei Bersaglieri di Ancona” alla Mole
Fino al 25 giugno con il patrocinio del Comune di Ancona, l’Istituto Gramsci Marche e l’associazione Gulliver – Sinistra universitaria in collaborazione con la Facoltà di Economia dell’Università Politecnica delle Marche sarà visitabile presso la Sala Tabacchi della Mole Vanvitelliana una mostra dal titolo “La rivolta dei Bersaglieri di Ancona e la sommossa popolare, 101 anni dopo” e una serie di incontri e spettacoli che prendono le mosse dalla rivolta dei Bersaglieri o “sommossa di Ancona” scoppiata nel giugno 1920 nel capoluogo dorico e poi diffusasi in altre zone d’Italia, che ebbe come protagonista il corpo dei bersaglieri del regio esercito italiano.
L’innesco della rivolta fu il rifiuto di un gruppo di bersaglieri di partire per l’Albania, dove il porto di Valona era occupato da un corpo di spedizione italiano che, a causa della ferma resistenza albanese e di un’epidemia di malaria, necessitava di truppe di rinforzo.
La rivolta dei soldati si trasformò subito in sommossa popolare che da Ancona si diffuse in altre città del centro e del nord del paese.
L’evento è inserito nel contesto del biennio rosso, caratterizzato dallo scontro politico violento tra opposte fazioni; in quanto fu una ribellione armata, è uno degli episodi più significativi del biennio.
La natura della rivolta è stata caratterizzata dalla forte presenza anarchica, repubblicana e comunista nella città di Ancona, testimoniata anche dal fatto che Errico Malatesta spesso aveva soggiornato in città.