“L’altro” il tema scelto da Ancona per candidarsi a Capitale italiana della Cultura 2021
E’ l’Altro” il tema della candidatura di Ancona a Capitale italiana della Cultura 2021.
Nell’annunciarlo alla cittadinanza, durante un incontro convocato alla Mole, l’assessore alla Cultura Paolo Marasca, affiancato dal sindaco Valeria Mancinelli, ha spiegato il meccanismo del bando e il tipo di coinvolgimento di associazioni sociali e culturali, imprese e cittadini che potranno proporre progetti volti ad utilizzare la cultura per migliorare la città e che saranno inseriti nel dossier da presentare al Mibact entro il 2 marzo 2020. In palio, un milione di euro di finanziamenti per realizzarli.
«Desidero chiarire – ha detto Marasca- che non si tratta di un “Oscar”, un attestato o un riconoscimento. Questa candidatura è un progetto, è un insieme di azioni ed è un percorso completo. Ricordando che la candidatura trova le sue radici nel Piano Strategico, elaborato e condiviso quattro anni fa con la cittadinanza, l’assessore l’ha definita una strategia culturale per migliorare la città. Per realizzare il dossier, il Comune di Ancona ha richiesto e ottenuto importanti collaborazioni con la Soprintendenza, l’Università Politecnica delle Marche, l’Università di Macerata e il Comune di Senigallia. A queste si aggiungono altre istituzioni culturali, associazioni culturali, festival, imprese, mondo della formazione e della ricerca. I Si potrà contare inoltre sulla collaborazione anche con il Comune di Fano: entrambe le città, difatti, presenteranno la candidatura a Capitale italiana della Cultura 2021 ma lo faranno in sinergia, proponendo almeno un progetto comune.
Quali sono gli obiettivi del bando? Crescita dell’inclusione sociale e il superamento del cultural device; rafforzamento della coesione e della partecipazione pubblica; rafforzamento degli attrattori culturali per lo sviluppo dei flussi turistici, anche destagionalizzati; utilizzo delle nuove tecnologie; i giovani; l’accessibilità; l’innovazione e l’imprenditorialità nei settori culturali e creativi; la sostenibilità economica; la sostenibilità coerente con le indicazioni dell’Agenda 2030 dell’Onu.
Il tema scelto da Ancona è “l’Altro”, il legame. Perché? Perché in questo momento la cultura è chiamata a lavorare sul tema del tessuto sociale, della relazione, dell’incontro, del conflitto. È il tema fondamentale per una città come Ancona che è sempre stata segnata, nel bene e nel male, dall’incontro con l’altro. Durante i bombardamenti della seconda Guerra Mondiale o con gli eventi calamitosi è quasi morta ma è rinata o ripartita. “ Anche il nostro carattere- ha sottolineato l’assessore- è frutto della storia e dell’incontro con l’altro. C’è poi un filtro che si collega al rapporto con l’altro: il mare. Non sarà il tema del dossier ma lo caratterizzerà. Questo è il momento giusto affinché gli anconetani riconquistino il rapporto con il mare”. L’assessore Marasca ha quindi ricordato i punti di forza della città in continuo movimento culturale: le Muse, riconosciuto come uno dei 16 teatri di rilevante interesse culturale d’Italia (riaperto da 17 anni dopo esser stato devastato dai bombardamenti); i 5 musei presenti in città; la Mole; la Biblioteca Benincasa e in particolare i tanti festival, organizzati o co-organizzati dal Comune.
Secondo il Sindaco la candidatura costituisce uno di quegli eventi della vita della comunità, dove forse è più importante partecipare e non vincere, dove il processo è più importante del prodotto di finale. “Il percorso che stiamo avviando – ha detto- non è il riconoscimento per quello che si è stati ma per quello che si intende essere, per il progetto che si intende portare avanti- La nostra comunità sta vivendo una fase della propria storia in cui, da una parte c’è la ricerca di un’identità da ridefinire, dall’altra comincia a credere che non sia un’esigenza ma una possibilità reale. Comincia a credere che la ridefinizione della propria identità non può avvenire per contrapposizione ad altri ma con il legame, con la relazione con gli altri, non sentendosi più un’isola».
Entro il 2 marzo Ancona deve presentare il dossier di candidatura. Entro aprile, la commissione scelta dal Ministero selezionerà i 10 dossier più coerenti con gli obiettivi del bando tra le 44 città che hanno deciso di partecipare. I rappresentanti delle dieci finaliste saranno invitati a delle audizioni e infine sarà scelta la città Capitale italiana della Cultura 2021.
Chi volesse partecipare può scaricare online la dispensa di lavoro che si trova sul sito del Comune di Ancona e che alleghiamo