Lungomare Nord, da criticità a opportunità. Servizio su Rainews. Video
Il Comune di Ancona, insieme a quelli di Milano e Bologna, è stato selezionato da Rainews per un servizio approfondito sulla politiche messe in campo relative all’adattamento ai cambiamenti climatici. L’Amministrazione comunale, difatti, è stata tra le prime in Italia a redigere e approvare nel 2013 il Piano d’Azione per l’Energia sostenibile (PAES), sulla scorta della firma del primo Patto dei Sindaci (Covenant of Mayors) a redigere anche un Piano di Adattamento specificamente dedicato agli effetti dei cambiamenti climatici. Un piano all’avanguardia perché affrontava già i temi riguardanti l’aumento delle temperature, l’erosione costiera, le infrastrutture, la resilienza, la minimizzazione dell’esposizione ai rischi che sono stati poi alla base del nuovo Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile e il Clima (PAESC) del 2019, consecutivo alla adesione al secondo Patto dei Sindaci.
Le azioni che il PAESC prevede, tenendo conto delle specificità ambientali del capoluogo e della presenza di una importante infrastruttura portuale, riguardano il contenimento delle emissioni inquinanti, calcolate in tonnellate di CO2 (da ridurre del 40% entro il 2030), attraverso azioni di tipo generale come l’incentivazione del risparmio nei consumi energetici, l’ammodernamento delle infrastrutture comunali, immobili, scuole, impianti sportivi e illuminazione.
“Se gli studiosi – riferisce alle telecamere di Rainews l”architetto Claudio Centanni, Dirigente Pianificazione Urbanistica, Porto Mobilità, Ambiente e Green Economy del Comune- ci prospettano scenari quali un rapido innalzamento del livello del mare e una concentrazione di fenomeni atmosferici in tempi e luoghi ristretti, la risposta che il Comune di Ancona ha deciso di dare, in modo lungimirante, è stata quella di legare politiche settoriali che riguardano l’energia e il clima alle politiche di sviluppo per la città, come testimoniato dal Piano Strategico della città pubblicato nel 2017 a seguito di un complesso processo di partecipazione che ha dimostrato come le conseguenze del cambiamento climatico siano ormai entrate nella quotidianità dei cittadini.
Ma qual’è il progetto bandiera che si inserisce nella pianificazione in materia di adattamento ai cambiamenti climatici? E’ il cosiddetto “Lungomare Nord”, un progetto che prende le mosse dalla decisione di RFI di intervenire su un tratto particolarmente critico della linea Adriatica, quello compreso tra la stazione di Ancona e la stazione di Ancona Torrette. “Un tratto critico – spiega l’ing. Nicola D’Alessandro Direttore Territoriale Produzione di RFI- perché insiste in una zona situata al piede di una frana, attestata da decenni, dove i treni devono necessariamente rallentare e dove il mare causa frequentemente danni interrompendo il traffico ferroviario. Negli anni abbiamo dovuto costruire barriere di cemento per arginare le mareggiate e alla fine si è pensato di realizzare un intervento risolutivo per dare una soluzione all’annoso progetto”.
Rfi ha messo a punto un progetto veramente ambizioso che coniuga le esigenze di vari attori: si tratta di realizzare un’opera di grandi dimensioni, circa un ettaro, una scogliera foranea che dal porto turistico (adiacente alla stazione di Ancona) si estenda fino a Torrette, da costruire utilizzando le sabbie scavate dal porto. Quest’opera permetterà di mettere in sicurezza questo tratto della linea Bologna-Lecce e di elevare la velocità dei treni fino a 200 chilometri orari, allontanando il mare il più possibile.
Il progetto nasce dalla sottoscrizione di un Protocollo di Intesa sottoscritto nel 2017 da diversi autori: RFI, Comune di Ancona, Autorità di Sistema Portuale, Regione Marche, Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, Provveditorato interregionale OOPP, una volta fatta la progettazione preliminare e tutti gli iter autorizzativi, puntiamo a fare partire il cantiere a ottobre 2020, con l’intervento di interramento. L’importo si aggira sui 40 milioni di euro, il principale finanziatore è RFI.
L ‘area di interramento del lungomare nord sarà la base su cui realizzare uno “smart park” , un’area verde attrezzata destinata a fruizione di pedoni e ciclisti nell’ottica di una visione che vede unite rigenerazione urbana e mobilità sostenibile.
In conclusione, quella che si è manifestata nel tempo come una criticità – l’attacco del mare (e della frana) alla linea ferroviaria- si trasformerà in una occasione di sviluppo nella quale la resilienza si accompagna alla valorizzazione del fronte mare.