Tiziano fa volare la Pinacoteca

Quasi centomila sono state le persone che hanno potuto ammirare a Milano dai primi di dicembre fino al 14 gennaio la Sacra Conversazione, alias Pala Gozzi, la grande opera giovanile di Tiziano custodita nella Pinacoteca civica dorica che il Comune di Ancona ha prestato al Comune di Milano per la tradizionale mostra delle festività natalizie che ogni anno si svolge a Palazzo Marino. Un successo che ha molteplici effetti benefici, illustrati al rientro dell’opera in sede dall’assessore alla Cultura e al Turismo, Paolo Marasca. In primo luogo l’allestimento milanese, mirabilmente curato da Stefano Zuffi, ha permesso di fare conoscere un capolavoro a molti ignoto e di ricollocarlo con il giusto peso all’interno della produzione complessiva del pittore veneto. Collegare la Sacra Conversazione alla Pinacoteca anconetana, che ha riaperto i battenti nel giugno2016 dopo alcuni anni di chiusura e ha bisogno di uscire dal cono d’ombra , non può che giovare grandemente alla promozione del museo in Italia e non solo. Una immagine fin dall’inizio coltivata grazie alle iniziative realizzate in breve tempo, quali la mostra su Caravaggio e Tiziano&Tiziano. Il prestito dell’ormai celebre Pala alla capitale della cultura- che è valso all’Amministrazione di Ancona un a entrata pari a 15.000,00 euro da reinvestire in beni culturali- ha rappresentato anche una grande operazione di marketing turistico, dato che a Palazzo Marino sono state distribuite migliaia di brochure dedicate ad Ancona e al suo patrimonio ed è stato proiettato ininterrottamente un video a riguardo e pregevoli sono state le relazioni intrattenute con addetti al lavori e altri interessati. Da cosa nasce cosa, e perciò si sono spalancare prospettive per valutare il ritorno ad Ancona della pala di Siciolante da Sermoneta, sottratta due secoli fa alla chiesa di san Gregorio ad Ancona e del restauro della grande tela “il Giuramento degli anconetani” di Podesti, anch’esas ospitata nella Pinacoteca civica. Ma con l’operazione Tiziano Ancona si è anche consacrata ambasciatrice delle Marche, terra martoriata dal sisma, i cui capolavori sono da mesi messi al sicuro in alcuni luoghi idonei, tra i quali spicca la Mole, vero laboratorio di conservazione e restauro delle opere dei tanti Comuni in sofferenza.

Il tutto con un grande spirito di servizio, consapevoli della necessità della più completa collaborazione e in piena sintonia con la Soprintendenza. Insomma, la Pala Gozzi sembra portare fortuna ad Ancona veicolando la sua immagine e la sua offerta culturale non da poco e richiamando in città nuovi flussi turistici e importanti opportunità.