RaccontAncona: Templari e S. Maria della Piazza
Arrivano alla spicciolata, con il passo rilassato di chi è in vacanza, si avvicinano distratti ma poi il fascino del luogo li cattura, li catapulta in un tempo lontano, tra fede e mistero…Poi andarsene diventa difficile, molto difficile…
Sono numerosi i turisti (molti provenienti anche dalle navi da crociera che fanno scalo ad Ancona) che visitano in questi giorni d’estate Santa Maria della Piazza, un piccolo gioiello incastonato tra i palazzi anconetani prospicienti il porto. Esternamente piccola e meno maestosa di altre chiese del capoluogo dorico, Santa Maria della Piazza è, con la sua storia affascinante, una tappa obbligata per chi vuol conoscere la città.
“Questa chiesa e quella dedicata a San Ciriaco, il Duomo, sono le più antiche della città” rivela Roberto Fiorini dell’Associazione Templari Cattolici d’Italia che accompagna i turisti alla scoperta dell’antica costruzione. Ogni venerdì, alle 10, fino a tutto settembre e nei fine settimana gli aderenti all’associazione ne aprono i battenti accogliendo il pubblico e accompagnandolo. La visita è disponibile anche in inverno, il sabato e la domenica mattina.
Santa Maria della Piazza fu costruita sui resti di una basilica paleocristiana dedicata al culto di Santo Stefano protomartire. Nei sotterranei sono presenti i pavimenti a mosaico della chiesa paleocristiana del VI sec e di una chiesa ancora precedente risalente al V secolo, nonchè tratti di mura della polis romana. La tradizione vuole che vi fosse conservata una pietra giunta ad Ancona e che fu usata per il martirio di Santo Stefano.
I mosaici policromi sono ricchi di raffigurazioni simboliche risalenti al IV e al VI secolo dopo Cristo, a cavallo della guerra tra Goti e Bizantini. La fonte battesimale riporta il mosaico del cervo, caro alla tradizione cristiana; alcuni pezzi di colonna in porfido è parte di quelle che dividevano la basilica in navate. Ammirabile un piccolo tratto delle mura della città di epoca greco-romana realizzato in grandi blocchi di pietra arenaria. Visibili anche le fondamenta dell’altare maggiore con una teca per le reliquie, tracce di alcuni affreschi anche risalenti a diversi periodi, dal IV al VII secolo dopo Cristo. Le vicende legate ai Longobardi e soprattutto nel IX secolo alle invasioni arabe dal mare, portano all’abbandono del sito e al suo completo interramento. Dopo il 1908 poiché si pensa che il terremoto abbia minato le fondamenta medievali, è stata avviata una campagna di scavi. Luigi Serra, dal 1925 al 1929, riporterà alla luce i tesori nascosti per oltre 1000 anni.
Rimane ignota però la data di costruzione; dapprima chiamata Santa Maria del Canneto, verso l’XI secolo la chiesa divenne nota come Santa Maria del Mercato. L’interno è a tre navate, sorrette da colonne a base ottagonale. Le fonti storiche dicono che la cerimonia del giuramento del Podestà si svolgeva sul sagrato della chiesa. Tracce di affreschi di vita di santi compaiono su entrambi i lati dell’ingresso.
Il portale del 1210 è opera di mastro Filippo; è qui rappresentata la classica iconografia simbolica medievale della abbondanza e della fecondità spirituale (uva e tralci di vite, pavoni), accanto ad elementi scultorei che evocano un mistero storico. Sono raffigurate anche scene di guerra, soldati e cavalieri.
Tenendo conto dell’attività artistica dello stesso mastro Filippo, presente in più occasioni in opere eseguite in edifici marchigiani storicamente legati al Tempio, si potrebbe ritenere che i Templari abbiano voluto “firmare” il sacro edificio per ribadire il forte culto che l’Ordine riservava alla Vergine Maria.
I Templari Cattolici d’Italia di Ancona a Santa Maria della Piazza.Qui l’esposizione di filamenti tratti da un frammento della Croce di Cristo, come spiega Roberto Fiorini: