Ecce Homo: da Marini a Paladino, la grande scultura in mostra alla Mole

Apre domani alla città, dopo un’anteprima per la stampa, la mostra ECCE HOMO che si snoda in ambienti che risultano magnificamente ambigui e che consentono un’esperienza fisica forte tra la vita solida delle sculture e la spazialità vanvitelliana della Mole di Ancona.

E’ una grande esposizione, con più di 40 opere, collocate in 1500 mq all’interno della Mole, che segna il capitolo fondamentale di un progetto più ampio, destinato a farne un sistema culturale capace di ospitare produzione, formazione, programmazione ed esposizione culturale ed artistica.
Il progetto che nasce dal Comune di Ancona e dalla Fondazione Cariverona trova in Ecce Homo il suo momento di concreto ed importante avvio, con un focus di grande interesse sul ruolo della scultura oggi e, più estesamente, sul rapporto creativo tra l’uomo e la materia. Insieme a Civita Mostre e al Fondo Mole Vanvitelliana, nell’organizzazione anche il Museo Tattile Statale Omero ad indicare nuovi linguaggi e nuove prassi nell’accessibilità e nella fruizione.

La mostra, a cura di Flavio Arensi, intende organizzare un itinerario all’interno dell’ampio scenario della scultura italiana, proponendo alcuni dei protagonisti salienti che ne hanno caratterizzato lo sviluppo, con particolare riferimento all’indagine sull’uomo, più che sulla figurazione. Si tratta di una mostra che, a partire da Marino Marini (come eco di una svolta fondativa di un nuovo linguaggio segnato da Arturo Martini) fino a Mimmo Paladino e ai più recenti autori, vuole mettere in relazione la scultura con il rinnovato spazio della Mole, dove l’allestimento di Andrea Mangialardo cerca di creare dei piccoli cortocircuiti visivi e di relazione fra le opere, installate non per periodo storico ma affinità di soggetto. Ne risulta un viaggio fra differenti stili, materiali e visioni che chiedono al visitatore di concentrarsi non tanto sul singolo autore o sulla situazione culturale ma di cogliere il senso dell’essere umano nel tempo presente. Che siano i Savi in pietra di Fausto Melotti (La disputa dei sette savi di Atene), per la prima volta esposti al di fuori della città di Milano dove sono stati concepiti e collocati, o la classicità di Francesco Messina (Ritratto di Alfonso Gatto, Nudo), fino agli interventi dei più giovani Pietro Ruffo, Donato Piccolo e Fabio Viale, quello che emerge come il senso di una presenza nel mondo, ma persino una sua assenza. Nelle due importanti installazioni di Gino Marotta (Mare Artificiale e Pioggia Artificiale) è infatti il visitatore che diventa protagonista di una esperienza emotiva, che si prolunga nella metamorfosi di Apollo e Dafne di Alik Cavalieri, per la prima volta presentata al pubblico dopo il restauro. Sono tante le curiosità che caratterizzano la mostra, come il recupero di alcune sculture e autori che qui tornano a ritrovare un centro critico nel panorama dell’arte italiana ed europea, tra cui Augusto Perez (Testa d’uomo), presente con un’opera del 1960 già alla Biennale di Venezia, e raramente visibile, e i due piccoli bronzi di Marino Marini, resi disponibili per la prima volta dai collezionisti dopo le importanti mostre degli anni sessanta. Anche l’anconetano Valeriano Trubbiani si ripresenta con due delle sue installazioni più intense e poco visibili (Le morte stagioni e Ractus ractus) qui ricollocate, ma ci sono anche le ceramiche di Giosetta Fioroni, Aldo Mondino, Luigi Ontani che raccontano – insieme a quelle di Lucio Fontana, Aligi Sassu e Agenore Fabbri – della centralità di questo materiale nel sistema linguistico delle arti. Alcune opere della collezione della Fondazione Domus, completano la visita con capolavori come Geremia e Profeta di Mirko Basaldella, la Tebe distesa nell’ovale di Giacomo Manzù o il grande quadro scultura dedicato a Van Gogh di Enzo Cucchi, Van Gogh respira.

IL PROGETTO: LA MOLE DA LUOGO DI CULTURA A SISTEMA CULTURALE ECCE HOMO. PRIMO CAPITOLO
NUOVI SPAZI RINOMINATI “MAGAZZINO TABACCHI”

Presentato a maggio, il Progetto Mole, si avvicina al suo primo, grande capitolo, l’esposizione di scultura Ecce Homo. Da Marino Marini a Mimmo Paladino, ospitata in circa 1.500 mq. all’interno della Mole Vanvitelliana in uno spazio “rinominato” Magazzino Tabacchi. L’ampio progetto, nasce dal Comune di Ancona e dalla Fondazione Cariverona, che ha dimostrato di crederci sin dall’inizio dell’ elaborazione, innesca processi di produzione e programmazione di cultura del Novecento e contemporanea. In particolare con questa mostra potrà aprirsi un focus di forte interesse sul ruolo attuale della scultura e, più estesamente, sul rapporto creativo esistente oggi tra l’uomo e la materia. L’esposizione sarà affiancata, quindi, da attività che non ne sono cornice, ma parte integrante, e che innescheranno i processi futuri de La Mole: attività di formazione culturale, d’impresa culturale; attività di divulgazione e coinvolgimento attorno l’arte moderna e contemporanea; commissioni ad artisti contemporanei; residenze; accoglienza di segmenti di progetti nazionali e internazionali sul tema della materia; esposizioni temporanee; attività di spettacolo. “L’ambizione è quella di passare dal concetto, oggi insufficiente, di ‘spazio culturale’ a quello di ‘sistema culturale’, sottintendendo quindi che l’interesse risiede nelle dinamiche di costruzione della cultura e non nella statica e frontale proposta artistica o spettacolare.”
Alcune delle opere esposte, rimarranno a La Mole in permanenza e qui saranno riallestite, al fianco di esibizioni temporanee degli anni successivi, sia in spazi aperti che al chiuso.
Nei nuovi spazi rinominati Magazzino Tabacchi
Per questo primo capitolo, sono stati approntati interventi spettacolari nelle sale della Mole che affacciano sul lato del Rivellino-circolo Stamura e che ospiteranno le opere di Marini, Melotti, Martini, Trubbiani, Baj, Cucchi e molti altri. Si tratta di spazi in cui si trovavano interventi stratificati: pannelli di vari materiali, passerelle, scale, chiusure, e che attraverso questi interventi erano stati divisi e avevano perso l’integrità originale. Per ragioni di coerenza, quindi, oltre che di sicurezza e di rispetto della normativa, gli spazi, rinominati con il suggestivo titolo di Magazzino Tabacchi, in virtù del ruolo che ricoprirono durante il periodo del Monopolio di Stato alla Mole, sono stati liberati di ogni infrastruttura accumulata negli anni. Si apre dunque, per tutta la città, una nuova prospettiva: un solo, grande spazio di circa 1.500 mq., i cui diversi livelli sono collegati grazie all’allestimento di Ecce Homo, pieno di suggestioni che rimandano sia alla fondazione vanvitelliana sia al periodo industriale e post-industriale. Il curatore dell’esposizione, Flavio Arensi, assieme all’architetto artefice dell’allestimento e degli interventi Andrea Mangialardo, popolano così di opere d’arte una sezione della Mole sino ad ora mai pensata organicamente, prevedendone anche diversi utilizzi futuri. “Questo spazio – sostiene l’assessore alla cultura Paolo Marasca – è al tempo stesso spazio espositivo e performativo, nell’ottica di una flessibilità di utilizzo che, oggi, dovrebbe essere la regola per tutti, al fine di non lasciare inutilizzati ambienti straordinari come questo. Sarà uno dei luoghi del contemporaneo, popolato da opere d’arte e da attività artistiche, culturali, di spettacolo, dando sfogo all’urgenza creativa che questo territorio esprime con grande forza”.

IMMAGINI DALLA MOSTRA ECCE HOMO:

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RACTUS RACTUS: stato d’assedio DI Valeriano Trubbiani

SCHEDA INFORMATIVA

Titolo ECCE HOMO
Da Marino Marini a Mimmo Paladino
La scultura di figura nell’arte italiana dal secondo dopoguerra ad oggi

Sede La Mole – Magazzino Tabacchi

Periodo 28 ottobre 2016 – 7 maggio 2017

Anteprima stampa 26 ottobre, ore 12.00

Inaugurazione 26 ottobre, ore 18.00
con le istituzioni

Inaugurazione 27 ottobre, ore 18.30
al pubblico

Ideazione e promozione Comune di Ancona
Fondazione Cariverona

Organizzazione e gestione Civita Mostre
Fondo Mole Vanvitelliana
Museo Tattile Statale Omero – CoopCulture e OPERA Società Cooperativa Sociale ONLUS

Con il Patrocinio Regione Marche
e il contributo di Fondazione Domus
Fondazione Marche Cultura
Università Politecnica delle Marche

Mostra a cura di Flavio Arensi

Allestimento Andrea Mangialardo – amanolibera architettura

Media Partner Tonidigrigio, Social Media Team

Orari Martedì e Mercoledì su prenotazione per scuole e gruppi
Giovedì, Venerdì e Sabato: 16-19/Venerdì fino alle 22
Domenica: 10 – 13 / 16 – 19
Lunedì chiuso

Ingresso 8 euro-Ingresso ridotto: 6 euro
Convenzioni: www.anconaticket.it

Informazioni www.lamoleancona.it
info@lamoleancona.it
www.anconaticket.it
Museo Tattile Statale Omero 071 2811035