Ancona Jazz Fall, tutti gli eventi in città

Appuntametno con “Ancona Jazz Fall” , rassegna di jazz in città con artisti di grande livello. Si parte Mercoledì 4 Novembre – Teatro delle Muse – ore 21,15 “The New Sensational Star In Soul Jazz Today” JARROD LAWSON BAND (Jarrod Lawson, voce, pianoforte, tastiere; Chance Hayden, chitarra; Christopher Friesen, basso; Josh Corry, batteria; Tahirah Memory, Molly Foote, voci di supporto)
Si sprecano le lodi verso questo nuovo giovane talento californiano, che fin da bambino ha trovato in Donny Hathaway e Stevie Wonder i suoi fari ispiratori, coloro che maggiormente gli hanno permesso di sviluppare un personale approccio espressivo attraverso il canto e il virtuosismo al pianoforte. Jarrod Lawson ha condiviso il palco con artisti come Angelique Kidjo, Ronnie Laws, Average White Band, SoulMates e altri, che ne hanno ammirato il rigore e il feeling interpretativo. Ma il massimo della sua vita è stata di sicuro l’esibizione alla festa di compleanno del suo idolo di sempre, Stevie Wonder. L’aspetto più importante di Jarrod riguarda la sua profonda sensibilità, unita ad un raro eclettismo: qualsiasi cosa possa suonare e cantare, sia folk, funk, R&B, rock o jazz, ebbene questa arriva direttamente all’anima dell’ascoltatore, trascinandolo in un vortice di sensazioni. Intervenuto nei più prestigiosi festival jazz e club del mondo, Jarrod ha vinto il premio “Jazz FM” 2015 come “Artista Soul dell’anno”, e ovunque i suoi concerti, anche grazie ad una band di prim’ordine, ottengono un enorme successo. Ancona Jazz presenta con orgoglio al suo pubblico, e nella cornice più consona, il musicista di maggiore ascesa nella scena contemporanea.
Venerdì 20 Novembre – AION di Moroder – ore 22,00 JOE MAGNARELLI QUARTET (Joe Magnarelli, tromba; Bruno Montrone, pianoforte; Nicola Muresu, contrabbasso; Adam Pache, batteria)
L’atmosfera è rovente con questo quartetto guidato da uno dei massimi bopper americani degli ultimi anni. Joe Magnarelli, trombettista che continua la tradizione dei vari Lee Morgan, Donald Byrd e Freddie Hubbard, è attivo fin dal 1986, quando si fece notare nell’orchestra di Lionel Hampton e nel gruppo dell’organista Brother Jack McDuff. Da allora la sua carriera si è sviluppata da solista, attraverso dischi e proprie formazioni, ma soprattutto in una vertiginosa attività di sideman che l’ha visto suonare al fianco di Andy Fusco, Jim Snidero, Tom Harrell, Dick Oatts, Gary Smulyan, Harry Connick Jr., The New York Voices, Ray Barretto (grazie al quale ottenne una nomination ai Grammy), per citarne solo alcuni. Uno strumentista caldo e vigoroso, dunque, ma non certo insensibile verso le ballad e i più grandi standard del passato. Nella sezione ritmica avremo modo di scoprire in Bruno Montrone un eccellente pianista pugliese, la cui carriera è costellata di partecipazioni stellari, italiane ed estere. Dal 2010 fa parte del quartetto del sassofonista Renato D’Aiello, che ha l’onore di esibirsi ogni lunedì presso il prestigioso club “Ronnie Scott” di Londra. Nella capitale inglese Bruno ha vissuto per un paio d’anni, arricchendo così la sua esperienza con tutti i massimi musicisti nazionali. Su Nicola Muresu e Adam Pache poco da dire, se non che ormai formano un team granitico e del tutto affidabile. Chi li ha visti in azione con il quartetto di Joe Cohn, nel recente Summer Festival, non li ha di sicuro dimenticati.
Domenica 6 Dicembre – Mole Jazz Club (Mole Vanvitelliana) – ore 19,00 MASSIMO MORGANTI & REEDS SECTION “Playin’ Supersax Plays Bird” (Massimo Morganti, trombone; Simone La Maida, Maurizio Moscatelli, Filippo Sebastianelli, Antonangelo Giudice, Marco Postacchini, sassofoni; Nico Menci, pianoforte; Gabriele Pesaresi, contrabbasso; Stefano Paolini, batteria)
A sessant’anni dalla sua scomparsa, Ancona Jazz intende onorare Charlie Parker con questa produzione originale, affidata alle sapienti mani e labbra dei componenti della Colours Jazz Orchestra. L’idea è quella di ricordare Bird attraverso i “Supersax”, strepitosa formazione californiana che riproduceva gli assoli storici parkeriani adattandoli ad un’intera sezione di ance. Fondati nei primi anni ’70 dal sassofonista Med Flory (probante carriera accanto a Art Pepper, Terry Gibbs, Ella Fitzgerald, Dave Pell, Woody Herman e tanti altri, nonché attore caratterista per cinema e televisione: lo ricordiamo volentieri nel capolavoro di Jerry Lewis “Le folli notti del dottor Jerryll”), i “Supersax” rimasero in vita fino al termine del decennio successivo. Nelle sue fila entrarono alcuni dei migliori musicisti dell’epoca. I sassofonisti erano, oltre al leader al sax alto, Warne Marsh, Joe Lopes, Jay Migliori, Jack Nimitz; la ritmica poteva contare sui pianisti Ronnell Bright e, sorattutto, Lou Levy, il bassista era Buddy Clark e alla batteria si alternarono Jake Hanna e John Dentz. Con la loro proverbiale capacità di lettura, i cinque sassofoni affrontavano quelle ardite partiture con una semplicità, umiltà e devozione ammirevoli. Le parti solistiche vere e proprie erano poi affidate al trombettista Conte Candoli e al trombonista Frank Rosolino. Con il passare del tempo, la personalità del gruppo crebbe: in tre dischi si affiancarono i “Los Angeles Voices”, anche i sassofonisti iniziarono a prendere assoli originali, il repertorio si arricchì di composizioni nuove e pertanto il loro status si definì in modo sempre più creativo. Morganti, fedele nel ricoprire il ruolo che fu di Rosolino, ha impostato il suo lavoro su quest’ultima accezione dei “Supersax”. In tal modo Bird continuerà a vivere nella musica e nello spirito, per sempre.
Martedì 15 Dicembre – Mole Jazz Club – ore 21,30 “THE WOODY SHAW LEGACY” (Massimo Morganti, trombone; Massimo Greco, tromba; Barrend Middelhoff, sax tenore; Nico Menci, pianoforte; Paolo Ghetti, contrabbasso; Massimo Manzi, batteria)
Altra produzione originale di Ancona Jazz è questo tributo a Woody Shaw, realizzato sempre con il prezioso aiuto di Massimo Morganti. L’importanza di Shaw come trombettista sta aumentando con il passare del tempo e oggi, a ventisei anni dalla scomparsa, la sua figura è un punto di riferimento per i giovani strumentisti. Nato nel 1944, Woody vede la carriera iniziare ben presto: già a ventuno anni, dopo una permanenza in Europa che gli permette di suonare accanto a Bud Powell, Kenny Clarke, Johnny Griffin e altri, viene scritturato da Horace Silver. Da lì in poi partirà una serie impressionante di collaborazioni che testimoniano uno stile quanto mai ricco e aperto alle tendenze più moderne : Chick Corea, Andrew Hill, McCoy Tyner, Max Roach, Bobby Hutcherson, Joe Henderson, Gil Evans, Art Blakey, Anthony Braxton e tutti i più grandi sulla scena. Negli anni ’70 è spesso partner di Dexter Gordon e poi, su consiglio di Miles Davis, lo ingaggia la Columbia per una serie di dischi in quintetto (splendido, con Mulgrew Miller, Steve Turre, Stafford James e Tony Reedus : ad Ancona al Teatro Sperimentale nel 1983) che ne sanciscono la definitiva grandezza. Di Woody Shaw colpiscono la rotondità meravigliosa del suono, la libertà ritmica eccezionale, il virtuosismo tecnico lontano dagli eccessi dei sovracuti, la bellezza del fraseggio. Come compositore il suo talento si nutriva dei maestri con cui aveva suonato; per questo Morganti baserà il concerto su brani tratti dai due dischi che il trombettista incise nel sestetto di Horace Silver : “The Cape Verdean Blues” e “The Jody Grind”, e su altri pezzi più tipici del repertorio del trombettista, quali “The Moontrane” e “Katrina Ballerina”, capolavori che ancora si ascoltano con sommo piacere. A tal fine il nostro trombonista ha messo in piedi un gruppo in cui compaiono alcuni dei più bei nomi del jazz di impostazione bop. Serata imperdibile per chi ama il jazz vero, senza compromessi.
Mercoledì 23 Dicembre – Teatro delle Muse – ore 21,30 “Gospel Night” THE VOICES OF VICTORY
Giovedì 31 Dicembre – AION di Moroder – ore 21,00 “Have a Wonderful, Swinging, New Year!” HARRY ALLEN meets ANDREA POZZA TRIO (Harry Allen, sax tenore; Andrea Pozza, pianoforte; Simon Wolf, contrabbasso; Stefano Bagnoli, batteria)
Per la prima volta nella sua lunga storia “Ancona Jazz” chiude l’anno con un concerto di grande prestigio e valore internazionale, reso possibile anche dalla felice collaborazione con l’azienda vinicola Moroder (Serenella e Marco, grazie di cuore!). Sassofonista di New York, Allen è degno erede di quella tradizione che ha in Lester Young e Stan Getz i principali esponenti, tanto da risultare, ad oggi, il miglior interprete del mondo nel campo del jazz classico. Il suo campo d’azione spazia dagli standard al bebop, repertori affrontati con tale lirismo, freschezza di idee e swing, da giustificare pienamente l’appellativo di “Frank Sinatra del sax tenore” che la critica americana gli ha riservato. Con alle spalle una trentina di album da leader e una collaborazione fitta con i più importanti musicisti della scena , da Tony Bennett a Hank Jones, da John e Bucky Pizzarelli a Ray Brown, Harry Allen è il musicista ideale per una serata che si profila entusiasmante. Andrea Pozza ha bisogno di ben poche presentazioni per il nostro pubblico. Infatti Ancona Jazz lo ha sempre accolto ben volentieri, seguendone passo dopo passo la brillante carriera, che l’ha visto affiancare musicisti del calibro di Harry “Sweets” Edison, George Coleman, Sal Nistico, Steve Grossman, Chet Baker, Lee Konitz, Massimo Urbani, Gianni Basso, Enrico Rava (nel quintetto dal 2004 al 2008, dopo Stefano Bollani) e tanti altri, di varie tendenze stilistiche, che hanno trovato in lui il partner ideale. Leader egli stesso di eccellenti formazioni, soprattutto trii, Andrea si è esibito da ultimo al Ridotto delle Muse in duo accanto ad un altro grande sassofonista classico, Scott Hamilton, con il quale ha inciso per l’etichetta classica Foné un paio di CD e vinili per audiofili. Il quartetto di stasera è completato dal formidabile bassista inglese Simon Wolf, rappresentante di una scena musicale che Andrea conosce benissimo, e dal nostro Stefano Bagnoli, spesso al fianco del pianista e supremo interprete dell’arte delle spazzole, quindi perfetto per questo tipo di musica.