Al via l’Anno Europeo del Patrimonio Culturale 2018, con il contributo della Città di Ancona per l’area adriatico-ionica

L’Ufficio Programmi Comunitari del Comune di Ancona è stato individuato dalla Commissione europea, grazie al doppio ruolo rivestito anche per il Forum delle Città dell’Adriatico e dello Ionio (FAIC), come referente per la promozione dell’Anno Europeo del Patrimonio Culturale (EYCH 2018) nei Paesi Ue della Macro-regione Adriatico Ionica. A partire da luglio l’ufficio ha sollecitato e coordinato l’adesione all’iniziativa delle città italiane, slovene, croate e greche selezionando inoltre gli eventi e le iniziative che confluiranno nel cartellone eventi europeo.

Lo scopo dell’Anno europeo del patrimonio culturale è sensibilizzare all’importanza sociale ed economica del patrimonio culturale. Migliaia di eventi e iniziative in tutta Europa offriranno la possibilità di coinvolgere cittadini provenienti da tutti i contesti. L’obiettivo è raggiungere un pubblico più ampio possibile, in particolare i bambini e i giovani, le comunità locali e coloro che raramente entrano in contatto con la cultura, al fine di promuovere un comune senso di responsabilità.

Progetti e iniziative attuati negli Stati membri, nei comuni e nelle regioni dell’UE saranno integrati con progetti transnazionali finanziati dall’Unione. La Commissione, ad esempio, organizzerà con gli Stati membri le “Assises du Patrimoine” come evento faro dell’Anno europeo del patrimonio culturale al fine di avviare i lavori su un piano d’azione a lungo termine dell’UE per la cultura e il patrimonio culturale. Con ciò si darà seguito alle discussioni dei leader dell’UE sull’istruzione e sulla cultura che hanno avuto luogo a Göteborg il 17 novembre.

Secondo una nuova indagine Eurobarometro pubblicata oggi, 8 europei su 10 ritengono che il patrimonio culturale sia importante non solo a livello personale, ma anche per la propria comunità, la propria regione, il proprio paese e per l’UE nel suo insieme. Un’ampia maggioranza di cittadini è fiera del patrimonio culturale, sia esso situato nel proprio paese o nella propria regione, o in un altro paese europeo. Più di 7 cittadini europei su 10 ritengono anche che il patrimonio culturale possa migliorare la qualità della vita. L’indagine dimostra anche che 9 europei su 10 pensano che il patrimonio culturale dovrebbe essere oggetto di insegnamento nelle scuole. Tre quarti dei cittadini ritengono che siano in primo luogo gli Stati membri e l’UE a dover destinare maggiori risorse per tutelare il patrimonio culturale europeo.