EROGAZIONE DEL PREMIO AGLI AGENTI INDAGATI: E’ STATA CORRISPOSTA SOLO LA QUOTA RELATIVA AL RAGGIUNGIMENTO DEGLI OBIETTIVI.
IL DIRETTORE GENERALE: CAUTELA MA NIENTE GIUSTIZIALISMO
Rispetto alla questione dell’erogazione dei premi agli agenti di Polizia municipale sottoposti ad indagine giudiziaria, riferita in queste ore dalla stampa, l’Amministrazione comunale precisa che:
sono due i sistemi strutturati di valutazione introdotti dal 2013 dal Direttore generale , uno riferito ai dirigenti e l’altro al personale dipendente.
Il sistema che riguarda il personale non dirigente consta di due indicatori: il primo tiene conto dei risultati conseguiti in relazione agli obiettivi posti ad inizjo anno (incide al 70%); il secondo tiene conto delle attitudini, vale a dire le capacità personali e comportamentali dei singoli (incide al 30%).
Per i casi che al momento della valutazione e della successiva erogazione del premio risultano in sospeso, è stato stabilito che il dirigente proceda soltanto alla valutazione dei risultati raggiunti (valutazione oggettiva) e non a quella delle attitudini personali (valutazione soggettiva).
La produttività erogata agli agenti che risultano indagati è stata pertanto quantificata e successivamente erogata solo nella quota che riguarda la valutazione oggettiva (risultati conseguiti) espressa dal dirigente e non per quella che riguarda la valutazione personale. Qualora i dipendenti in questione venissero prosciolti verrà corrisposta loro anche la percentuale (meritata a giudizio del dirigente) rispetto alla seconda componente della valutazione. “ Faccio presente che il diritto alla presunzione di innocenza vale per tutti- sottolinea il Direttore generale, Giancarlo Gasparini. Cautela sì, logiche giacobine e giustizialiste no”