SCALINATA PASSETTO: LA GIUNTA APPROVA IL PROGETTO ESECUTIVO PER LA SECONDA TRANCHE

Dopo il completamento dei lavori della parte destra della scalinata a mare del Passetto, riaperta all’inizio dell’estate, la giunta riunita questa mattina a Palazzo del Popolo ha approvato, su proposta dell’assessore ai Lavori Pubblici Stefano Tombolini, il progetto esecutivo del secondo lotto funzionale dei lavori di riqualificazione e illuminazione della scalinata a mare del Passetto, che riguarderà la parte sinistra dell’opera monumentale.
Come già ampiamente illustrato dal sindaco Daniele Silvetti, dall’assessore competente Stefano Tombolini e dai tecnici nel corso dei sopralluoghi effettuati per verificare e tracciare i vari passaggi della realizzazione del progetto, la riqualificazione rientra tra gli obiettivi strategici dell’Amministrazione Comunale, poiché il suo stato di conservazione era caratterizzato da fenomeni di degrado progressivo, che potrebbero arrecare danni irreversibili al manufatto, oltre che compromettere la pubblica incolumità.
L’importo complessivo di questa tranche è di 1,1 milioni di euro.
“Con questo atto – spiega l’assessore Tombolini – approviamo l’integrazione dei fondi necessari per dare corso al secondo lotto del progetto, grazie a un trasferimento di 650 mila euro dalla Regione Marche.”
La giunta ha stabilito che i lavori saranno avviati a partire da settembre 2024, sia per motivi tecnici, dovuti alle alte temperature che influiscono sull’esecuzione dei lavori a regola d’arte (confezionamento malte, ecc.), sia per ragioni di pubblico interesse, dettate dalla necessità di garantire la fruizione da parte della cittadinanza e dei turisti di entrambi i lati della scalinata durante il periodo estivo, in quanto periodo di massimo afflusso dei bagnanti, dei turisti e dei visitatori.
Gli interventi e le tecniche adottate sono speculari a quelle applicate per la realizzazione della prima parte dell’opera di riqualificazione. In particolare il secondo lotto comprende il recupero del paramento murario e la pulizia e il ripristino, ove necessario, della pavimentazione della scesa lato nord e della parte verso mare.
All’interno dell’intervento è prevista la completa riqualificazione e integrazione dell’impianto di illuminazione pubblica della scalinata, sia per consentire la fruibilità e la percorribilità in sicurezza della scalinata, sia per valorizzare dal punto di vista architettonico l’intera opera.
L’intervento sarà poi concluso con la realizzazione di un impianto di videosorveglianza.
I criteri progettuali
L’intervento si basa sui criteri del restauro conservativo e filologico ed è interamente realizzato con mezzi manuali. Ciò influisce ovviamente anche sulla durata dei tempi di realizzazione, sulle modalità di lavoro e sulla scelta dei materiali. Il restauro tiene conto del criterio dell’intervento “minimo” necessario e prevede l’utilizzo di tecniche esecutive di tipo tradizionale e di materiali compatibili con quelli esistenti, largamente utilizzati e sperimentati nel restauro architettonico e storico–artistico.
Il progetto è basato su una fase preliminare di rilievo dimensionale e fotografico, per il quale ci si è avvalsi della collaborazione di personale esperto nell’utilizzo di moderne tecnologie, come il drone e il laser scanner, che hanno consentito di ottenere una mappatura il più possibile completa delle caratteristiche dimensionali e fotogrammetriche.
Per quanto riguarda la scelta dei materiali lapidei e dei leganti utilizzati per la costruzione della scalinata, alcuni dei quali presentavano fenomeni di erosione e di degrado evidente, è stato condotto, insieme con la Soprintendenza, uno studio per conoscere le caratteristiche fisico-chimiche dei materiali presenti e per individuare, di conseguenza, i materiali da utilizzare per eventuali integrazioni. Dalle analisi è emerso che i campioni analizzati sono identificabili come rocce carbonatiche, molto compatibili con la pietra bianca proveniente dalla cava delle Cesane in provincia di Pesaro-Urbino.
Descrizione degli interventi
Gli interventi da realizzare sono stati suddivisi in tre gruppi, corrispondenti alle tre fasi di un intervento conservativo: la pulitura, che comprende la rimozione della vegetazione superiore, delle patine, dei graffiti e di tutti quegli elementi che non fanno parte dell’architettura originaria; il consolidamento, che prevede ad esempio l’integrazione di parti mancanti e gli interventi sui giunti; la protezione, finalizzata al mantenimento dello stato di pulizia raggiunto e ad allontanare nel tempo la formazione di nuovi fenomeni di degrado.
Come già evidenziato, tutti gli interventi sono realizzati con tecniche manuali, che riducono al minimo l’invasività. Ad esempio il consolidamento viene effettuato tramite la ripresa di muratura piena con materiale simile a quello esistente, realizzata con la stessa tecnica di lavorazione, legata con malta di calce idraulica con basso contenuto di argilla.

Ultimo aggiornamento

1 Agosto 2024, 15:55

Pubblicazione

1 Agosto 2024, 15:55