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MOSTRA “POESIA COME MISURA DELL’ESATTEZZA DI VITA”
Maggio 25
Sabato 25 maggio ore 18:00 all’Associazione Culturale Galleria Papini, si terrà l’inaugurazione della mostra “Poesia come misura dell’esattezza di vita” di Silvia Fiorentino.
Il testo critico e la presentazione sono a cura di Marco Tarsetti.
DESCRIZIONE
Il concetto fondamentale di questa nuova mostra di Silvia Fiorentino alla Galleria Papini è la poesia.
Centrale nella produzione di Silvia, la poesia è esattezza e libertà, e coincide con la vita: da ciò il titolo, che evidenzia questa essenzialità della poesia per l’arte e la vita dell’artista.
L’esordio del percorso, strutturato come una sinfonia in tre “movimenti” legati tra loro, è affidato agli acquerelli di piccolo formato, da considerare poesie essi stessi: un’elegia di colori e sentimenti che rappresentano il contatto tra corpi di ogni sesso età razza genere specie.
Contatto e esattezza sono le parole che danno forma a queste immagini di incontri tra corpi diversi che creano affettività e scambio, nella ricerca di una zona franca dove le parti si danno per avere qualcosa che non è di nessuno ed è di entrambi: qui nasce la poesia.
L’esattezza è anche ciò che dà a questi incontri il loro vero valore: abbracci, baci, corpi che si avvicinano, gesti di incontro che diventano poesia dello sguardo.
La libertà e la gioia di questi gesti si ritrova nel colore, nella trasparenza vivace dell’acquerello, esaltato dai passepartout (voluti, mi piace sottolinearlo, da Silvia stessa, artista sempre attenta e raffinata nell’allestimento delle sue esposizioni).
Il secondo movimento della mostra sono le sculture, dove si evolve la zona franca dell’incontro e non esistono più un io e un tu.
Il contatto non si controlla più, facendo nascere legami naturali e cose inaspettate: l’esattezza della poesia lascia spazio ad altro.
I corpi si uniscono e si trasformano, dando forma a un altro concetto che è la metamorfosi: le madri con bambino tornano ad essere un sol corpo, le chiome di donna diventano cascate o frondosi rami di piante.
La metamorfosi da luogo all’inaspettato.
L’acquerello è poesia dell’incontro, la scultura è metamorfosi del contatto: le opere dialogano in un simposio poetico.
Cambiano anche i colori: alla vivacità cangiante della pittura risponde l’avorio della ceramica.
Partendo dall’esattezza della poesia, in queste sculture si è compiuto un capovolgimento: il contatto lascia spazio alla trasformazione, la regola alla libertà di essere e di divenire.
Il divenire si conclude circolarmente su altri acquerelli, terzo movimento di questa sinfonia poetica sull’incontro, che ci evocano l’ultima parola chiave: la corrispondenza.
Questi acquerelli sono però diversi, più grandi e citano le statue con precisione: se prima l’esattezza del contatto dipinto lasciava spazio all’indefinito della metamorfosi plastica, ora il corpo metamorfico corrisponde con esatta precisione all’immagine dipinta.
La corrispondenza tra le opere ha dato vita a questo percorso iconografico che, snodandosi in variazioni di pensieri e tecnica, ci riporta al contatto: il legame – evocativo e iconografico – tra acquerelli e sculture lascia dietro di sé una traccia e proprio tale corrispondenza chiude il cerchio riportandoci alla poesia dell’acquerello, punto di partenza e di arrivo con cui torna anche il colore.
Pensieri e immagini sono dunque la stessa cosa: Poesia.
La poesia è il leitmotiv della sinfonia sull’incontro, in immagini e pensieri, messa in scena in queste stanze da Silvia Fiorentino, dove ha preso forma la corrispondenza di forma e rappresentazione, di colori e bianco, di esattezza e indefinito, di Arte e Vita.
Alcune opere di questa mostra sono esposte anche presso lo studio EST Platform di via Bernabei, 37.
INFORMAZIONI E PRENOTAZIONI
L’ingresso è libero.
La mostra è aperta dal giovedì alla domenica dalle ore 17:00 alle 20:00 e dura dal 25 maggio al 9 giugno.
Per maggiori informazioni visitare il sito www.galleriapapini.it oppure inviare un email all’indirizzo galleriapapini@gmail.com.