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MOSTRA DI STEFANIA SIMEONI “SOGNO PROIBITO”
30/05/2023 - 04/06/2023
Da sabato 27 maggio a domenica 11 giugno dalle ore 17:30 alle ore 19:30 all’Associazione Culturale Galleria Papini, sarà possibile visitare la mostra “Sogno Proibito” di Stefania Simeoni.
DESCRZIONE
Fin dall’antichità esiste un rapporto quasi inscindibile fra arte e oggettistica; numerosi studi hanno infatti evidenziato come il collezionismo sia nato proprio dalla volontà di conservare e isolare un determinato oggetto dal resto del mondo, in quanto segno e simbolo di un passato che non poteva e non doveva essere dimenticato.
Fu proprio grazie a questa passione per l’oggettistica, in particolare per quella antica, che molti studiosi, nel corso del tardo medioevo e della prima età moderna, iniziarono a collezionare oggetti caricandoli di un profondo significato etico e spirituale; per custodirli, crearono degli spazi intimi e privati nei quali poter trascorrere parte del loro tempo meditando e assorbendo il profondo significato delle loro collezioni.
Fu così che nacque il concetto di studiolo, proiezione moderna dello scriptorium d’età classica, luogo nel quale gli oggetti, custoditi ed isolati dal mondo esterno, acquistavano una forte connotazione evocativa, capace di creare un ponte tale da superare il tempo e congiungere il presente con il passato.
Si pensi allo studiolo di Federico da Montefeltro a Urbino, a quello di Lorenzo il Magnifico a Firenze o a quello di Isabella d’Este a Mantova.
In quegli spazi proibiti fatti di arte, silenzio e meditazione, gli oggetti divenivano semiofori, ovvero portatori di un significato in grado di coniugare il visibile con l’invisibile, il mondo materiale con quello spirituale.
L’arte di Stefania Simeoni è, in questo senso, profondamente evocativa e simbolica.
Seguendo l’esempio di alcuni grandi maestri del Novecento, fra cui Giorgio Morandi e Wayne Thiebaud, l’artista indirizza il proprio estro creativo verso oggetti legati alla quotidianità, i quali vengono però rielaborati, metabolizzati e restituiti all’interno delle sue opere in una forma nuova, fatta di colore, gioiosità e sentimento.
Nata a Trento, dopo essersi diplomata presso il locale Istituto d’Arte, ha conseguito la laurea magistrale in Gestione e Conservazione dei Beni Culturali presso l’Università della sua città.
Fin da giovanissima ha coltivato la sua passione per la pittura, ottenendo numerosi riconoscimenti in Italia e all’estero.
Le sue opere, oltre che essere presenti in numerose collezioni pubbliche e private, sono state esposte in prestigiosi spazi espositivi, dal MUSE di Trento al monastero di Santa Caterina a Palermo, dal Tophane-i Amire Culture and Art Center di Istanbul fino al Centro Cultural Roberto Fontanarossa di Rosario, in Argentina.
I lavori di Stefania Simeoni esposti in questa mostra rappresentano il punto di arrivo di un suo lungo percorso di crescita artistica e spirituale.
La pittrice sceglie infatti di dipingere e mostrare allo spettatore alcuni oggetti legati alla vita di tutti i giorni, in particolare al cibo e alla pasticceria; nel farlo, sceglie una modalità assolutamente originale.
Con la sua raffinata ed elegante poetica pittorica, l’artista prende per mano lo spettatore e lo conduce all’interno del suo personalissimo studiolo interiore dove, aprendo le scansie intagliate della sua più profonda intimità, gli mostra il suo colorato ed attraente contenuto.
Che sia un soffice dolce, uno spumoso drink o una cangiante tazzina da caffè, tutto appare seducente agli occhi dello spettatore, intriso di sensuale femminilità, senza però alcuna accezione di eccesso o peccaminosità.
Queste opere, realizzate con un tratto elegante e raffinato, spesso non finite per accentuarne il desiderio inappagato, rappresentano un vero e proprio inno alla gioia rivolto ad un piacere che vive puro e privo di eccessi, immune dalla morbosità e dal pregiudizio proprio della contemporaneità.
Animate da una meravigliosa ambivalenza fra bello e peccaminoso, queste tele nutrono lo spirito di chi le osserva, divenendo simbolo ed essenza di un profondo moto liberatorio nato, cresciuto e sviluppatosi nel corso degli anni nell’interiorità dell’artista, finalmente libera, attraverso la pittura, di evolversi in forme nuove proprio come la farfalla Parnassio resa celebre da una poesia di Guido Gozzano.
Allo spettatore non resta quindi che accettare il suo cortese e ammaliante invito, occasione unica per entrare, con doveroso rispetto, all’interno di questo mistico quanto proibito studiolo interiore, costruito lungo la linea di confine fra sogno e realtà, dove regna la gioiosità, il colore e il buon gusto.
INFORMAZIONI E PRENOTAZIONI
La mostra è aperta dal giovedì alla domenica.
Per informazioni inviare un’email a galleriapapini@gmail.com oppure visitare il sito www.galleriapapini.it.