RICORDATI L’ANCONITANO LUIS STAMPONI E SUA MADRE MAFALDA CORINALDESI.
PRESENTE IL DELEGATO DELL’AMBASCIATA ARGENTINA
Una pagina tragica e cruenta della Storia contemporanea, quella della sparizione e dell’assassinio di migliaia di oppositori dei regimi dei Paesi sudamericani negli anni Settanta, al centro dell’iniziativa pubblica che si è svolta questa mattina in comune intitolata particolarmente alle madri e alle nonne della Plaza de Mayo. L’incontro, che ha preso le mosse dalla presenza in Italia di numerosi testimoni al processo in contumacia in svolgimento nella capitale, si è svolto alla presenza del sindaco Valeria Mancinelli e dell’assessore alle Pari Opportunità Emma Capogrossi, ed è stato organizzato grazie all’impegno congiunto dello SPI CGIL Marche e del suo Coordinamento Donne, insieme all’associazione Terzavia di Ancona e con il contributo delle Associazioni Tra-mare culture, 24Marzo e Casa Argentina Latinoamericana delle Marche. E’ stato patrocinato dal Comune di Ancona e dall’Ambasciata d’Argentina in Italia,rappresentata dal ministro Carlos Cherniak, Ambasciata d’Argentina in Italia.
“Ancona- ha dichiarato il sindaco Valeria Mancinelli– è una città abituata da sempre ad ospitare perseguitati politici e comunque persone che sono dovute scappare nel tempo dalla dittature, dall’Argentina alla Grecia, ed è un onore per noi incontrare questa delegazione di persone combattive come Enriqueta Stamponi, cui l’Amministrazione desidera assegnare una spilla in memoria dei familiari scomparsi”. “L’Italia – ha sottolineato Laura Pergolesi, presidente Terzavia, argentina e in Italia da 12 anni- è uno dei Paesi che più è riuscito ad alzare il velo su i crimini commessi negli anni Settanta grazie a questi processi in contumacia. E a cascata, grazie a testimonianze, indagini, istruttorie e grazie soprattutto alla tenacia e al coraggio delle donne che hanno lottato per avere notizie dei cari scomparsi, sensibilizzando l’opinione pubblica , si sta facendo conoscere la verità al mondo intero. “Centrale ancora oggi la partecipazione delle donne -sottolinea Aurora Ferraro, SPI CGIL- che hanno dato vita più di recente anche alla ricerca dei nipoti scomparsi, dati in adozione subito dopo la nascita, strappandoli alle mamme sequestrate e “condannate” dai regimi. Già 135 persone sono state individuate e messe in contatto con le famiglie di origine”.
Durante la mattinata si è parlato della tremenda stagione della dittatura in Argentina, che dal 1976 al 1983 seminò il terrore, cancellando sanguinosamente legalità e diritti umani, incarcerando, torturando e uccidendo decine di migliaia di oppositori, poi fatti scomparire. Negli oltre 30.000 “desaparecidos” molti erano di origine italiana, per i quali sono stati avviati processi per stabilire i diretti responsabili di simili efferatezze.
L’ultimo, il processo “Condor” si sta dibattendo in questo periodo sulla base di testimonianze di familiari: una familiare chiamata a testimoniare, come anticipato, è la già citata Enriqueta Stamponi, che ha ricordato le tragiche vicende di Mafalda Corinaldesi e di suo figlio Luis Stamponi, desaparecidos nel 1976, di origini anconetane.
Nell’ambito della iniziativa si è parlato anche del fenomeno del movimento delle donne argentine “Madres y Abuelas de Plaza de Mayo” nato durante la dittatura, che con una lotta silenziosa e pervicace, pagando anche prezzi molto alti, sono riuscite a portare alla ribalta mondiale la tragedia della dittatura, procurando così una potente destabilizzazione che poi avrebbe sconfitto lo stato del terrore. Presidente delle Abuelas è Estela Carlotto, non presente fisicamente ma che, attraverso un messaggio video ha portato un saluto ed una diretta sua testimonianza di madre di una giovane donna barbaramente uccisa e di nonna, che solo recentemente ha potuto riabbracciare suo nipote, nato nel periodo di detenzione della madre e poi affidato ad una famiglia sconosciuta.
Ultimo aggiornamento
14 Luglio 2015, 13:58
Pubblicazione
14 Luglio 2015, 13:58